16/01/2024
Marco Furfaro
MALAVASI, GIRELLI, CIANI, STUMPO, SCARPA, DI BIASE, ROGGIANI, BERRUTO, CASU, GHIO, FERRARI e FORNARO
3-00922

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   «I dca non sono una nostra scelta. Ci state tagliando il futuro». È lo slogan di una serie di manifestazioni previste per venerdì 19 gennaio 2014, organizzate nelle principali città italiane come protesta contro l'azzeramento del Fondo nazionale per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione;

   i disturbi del comportamento alimentare, anoressia, bulimia, binge eating disorder, sono un gigantesco contenitore al cui interno si collocano manifestazioni e patologie differenti, tutte quante accomunate da una grande sofferenza psicofisica e da un rapporto conflittuale e faticoso con il cibo, spia, ovviamente, di dinamiche psicologiche estremamente complesse;

   i disturbi del comportamento alimentare, se non trattati in tempo e con metodi adeguati, possono diventare una condizione permanente e compromettere seriamente la salute e, nei casi più gravi, portare alla morte;

   in Italia sono circa 4 milioni le persone in cura per anoressia, bulimia e binge eating e circa 4.000 i decessi annui; un giovane su cinque soffre di tali disturbi; solo 4 regioni su 21 hanno sul proprio territorio più di 5 strutture per assistere le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare; il Molise non ha alcuna struttura;

   eppure, di fronte a questa «epidemia nascosta» e a questi numeri che fotografano solo la punta dell'iceberg di un fenomeno molto più diffuso e in continua crescita, la maggioranza non è stata in grado né di confermare il sostegno al Fondo per la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare, né di inserire in un capitolo autonomo dei livelli essenziali di assistenza, al di fuori della «salute mentale», le prestazioni relative ai disturbi del comportamento alimentare, misure entrambe previsti dalla legge di bilancio per il 2022 (legge n. 234 del 2021);

   il taglio dei finanziamenti, unito al mancato aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, aggrava ulteriormente una situazione già di per sé critica, con liste d'attesa che si allungano e interruzioni pericolose nei percorsi terapeutici, non solo mettendo a rischio il futuro delle persone che combattono ogni giorno con questi disturbi, ma lasciandole sole con le proprie famiglie ad affrontare questo dramma –:

   se il Ministro interrogato non ritenga non solo di ripristinare con adeguate risorse il Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, ma di dare seguito quanto prima all'applicazione dell'articolo 1, comma 687, della legge n. 234 del 2021, che inserisce le prestazioni relative ai disturbi del comportamento alimentare all'interno dei livelli essenziali di assistenza al di fuori del capitolo della «salute mentale», con un budget autonomo al fine di garantire adeguate prestazioni sanitarie e sociosanitarie alle persone affette da disturbi del comportamento alimentare e alle loro famiglie.

Seduta del 17 gennaio 2024

Illustrazione di Rachele Scarpa, risposta del Ministro della Salute, replica di Marco Furfaro

RACHELE SCARPA, Grazie, Presidente. Ministro, i numeri dei disturbi alimentari in Italia li conosciamo bene, sono in questi giorni sulle bacheche dei nostri social e verranno gridati a gran voce nelle piazze di tutta Italia venerdì 19. Si parla di 4 milioni di persone che soffrono di disturbi alimentari o della nutrizione, nell'ultimo anno di circa 4.000 morti, numeri che rischiano di aggravarsi, visto che, di fronte a questi dati, che sono i dati di una vera e propria epidemia, ciò che il Governo è stato in grado di fare è stato tagliare, azzerare il Fondo istituito dal Governo Draghi nel 2021 proprio per far fronte a questa emergenza e rimanere inerte e fermo di fronte al dovere che avrebbe, invece, di aggiornare i livelli essenziali di assistenza.

In questi giorni, anche immagino in risposta al dibattito che si è sollevato, alla protesta che si è sollevata dalla società civile, abbiamo sentito parlare di un impegno a cercare le risorse per rifinanziare una parte esigua, neanche la metà, del Fondo nazionale oppure di una fantasiosa proposta che, ancora una volta, vuole inasprire le pene per chi istiga ai disturbi per il comportamento alimentare, ancora una volta una proposta a costo zero.

Di fronte a questo - arrivo a conclusione -, volevamo interrogarla sul fatto se non ritiene che sia più utile, anziché utilizzare ancora una volta il codice penale per dare risposte a problemi sociali, direzionare tutti gli sforzi del Governo nel dare finalmente attuazione alla legge di bilancio 2022 e inserire in un capitolo autonomo le prestazioni relative ai disturbi del comportamento alimentare.

ORAZIO SCHILLACI, Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio gli interroganti per darmi l'occasione di illustrare le misure in corso di adozione per contrastare le problematiche relative ai disturbi del comportamento alimentare. Queste misure, dal conferimento del mio mandato, hanno sempre avuto da me molta attenzione per la particolare diffusione di questi disturbi, specie tra i giovani. Ricordo al riguardo che, nella legge di bilancio 2022, è previsto, nelle more dell'aggiornamento dei LEA, l'istituzione, presso il Ministero della Salute, di un Fondo per il contrasto dei disturbi della nutrizione, con dotazione di 15 milioni per l'anno 2022 e 10 milioni per l'anno 2023.

Per definire la ripartizione complessiva del Fondo è stato istituito un apposito gruppo tecnico-scientifico. I criteri, le linee di intervento per l'utilizzo del Fondo e le procedure per la presentazione dei piani di attività biennali da parte delle regioni e delle province autonome sono stati elaborati dall'anzidetto gruppo tecnico-scientifico nel giugno del 2022. Le risorse complessive sono state, quindi, ripartite sulla base delle quote in eccesso di fabbisogno e, entro il 31 ottobre di quest'anno, le regioni e le province autonome dovranno trasmettere una relazione e rendicontazione finanziaria. Come previsto dall'intesa con le regioni, è stata presentata al Ministero, per il momento, una relazione intermedia. Ad oggi dalle relazioni intermedie presentate, si evince che le regioni e le province autonome hanno impegnato il 59 per cento del finanziamento e speso solo il 3 per cento del finanziamento complessivo.

Ciò premesso, ho, comunque, contestualmente provveduto, secondo quanto previsto nella legge di bilancio del 2022, ad adottare il DM del 23 giugno 2023, recante la definizione delle tariffe dell'assistenza specialistica ambulatoriale, grazie al quale, dopo molti anni, si può dare concreta attuazione al DPCM LEA del 12 gennaio 2017. Ad oggi, gli assistiti affetti da anoressia e bulimia possono vedere soddisfatto il loro diritto di usufruire in esenzione delle prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio del disturbo. L'entrata in vigore del nomenclatore, su unanime richiesta di tutte le regioni, è stata riprogrammata al 1° aprile di quest'anno.

Nell'ambito dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione, nello specifico, gli assistiti affetti da anoressia e bulimia possono accedere a 16 nuove prestazioni di specialistica ambulatoriale appropriate per il monitoraggio della malattia. Inoltre in considerazione del livello di gravità e complessità della condizione clinica, gli assistiti potranno beneficiare dell'assistenza distrettuale ad accesso diretto, con l'impiego di metodi e strumenti basati sulle più avanzate evidenze scientifiche.

Ferme restando queste prestazioni, nell'ambito della proposta di aggiornamento LEA, la Commissione nazionale per l'aggiornamento dei LEA e la promozione dell'appropriatezza del servizio sanitario nazionale ha rilevato l'importanza di introdurre ulteriori nuove 16 prestazioni di assistenza ambulatoriale da concedere in esenzione, necessarie ed appropriate per il monitoraggio e la prevenzione di complicanze ed aggravamenti di bulimia ed anoressia, che, sommate alle precedenti, diventeranno 32.

Ciò considerato, nelle more della piena operatività del nuovo nomenclatore tariffario e dell'ulteriore aggiornamento dei LEA, atteso per il primo semestre 2024, al fine di garantire a questi pazienti una appropriata presa in carico da parte delle preposte strutture regionali, ho in ogni caso deciso, con un emendamento che sarà proposto in conversione al cosiddetto decreto Milleproroghe, di mettere a disposizione del fondo straordinario, pur in assenza della completa rendicontazione da parte delle regioni, un fondo pari a 10 milioni di euro per il 2024.

Resta fermo che, con l'entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario e dell'ulteriore aggiornamento dei LEA, sarà garantita finalmente la piena copertura finanziaria in modo strutturale per l'erogazione delle prestazioni a beneficio di tutti i pazienti affetti da DCA, rendendo di fatto non più necessario un qualsivoglia fondo straordinario a carattere temporaneo che finora è stato sperimentato,

MARCO FURFARO, Grazie, Presidente. Ministro, non stiamo parlando di tombini e lampioni, stiamo parlando della vita delle persone. È stato ricordato, 4 milioni di persone affette da patologie, il 70 per cento, lo sa, di queste sono adolescenti, un milione sono bambini dagli 8 ai 12 anni. Vederla leggere un foglio già scritto, che avevo già ricevuto, perché praticamente è lo stesso testo della risposta alla mia interrogazione di un mese fa, non le fa onore, non fa onore alle istituzioni e non fa onore alla vita di quelle persone. Eppure sa, Ministro, c'era una certa Giorgia Meloni che prometteva che avrebbe aiutato chi ha disturbi del comportamento alimentare. Aiutare? Avete cancellato il Fondo di 25 milioni, quel Fondo che nell'interrogazione dicevate di mantenere, tra l'altro, e vi rifiutate di applicare la legge, perché la legge prevede che sia fatto un decreto attuativo per inserire i LEA non nel modo in cui dice lei, ma con un budget autonomo, che farebbe sì che tutti i livelli di cura delle regioni siano obbligati a curare le persone.

Avete trovato tempo e soldi, miliardi di euro, non 25 milioni, per gli evasori, per costruire persino campi da golf per fare marchette a parlamentari amici, ma non per i malati. Sono malattie, le ricordo, che non sono devianze giovanili curabili con lo sport e la palestra, come diceva la Presidente del Consiglio, perché questo è un insulto, un insulto ai malati, alle famiglie di 4.000 morti l'anno, che sono spesso adolescenti, e sono morti non perché affetti da malattie incurabili, ma, purtroppo, per mancanza di cure, di fondi e di leggi non applicate. Il Fondo almeno dava una piccola speranza, persino quella. Se fate marcia indietro e ripristinate i fondi, viva Iddio, ma è una vergogna che questo ripristino sia arrivato dopo la protesta delle opposizioni e dopo la mobilitazione delle associazioni. Ma non basta, perché lei sa benissimo che quel Fondo fu introdotto come una transizione verso i LEA, perché sono pochi milioni di euro e non basteranno nemmeno per consentire a regioni, come per esempio il Molise, di avere un ambulatorio.

Serve andare oltre e mettere i DCA all'interno di un corpo autonomo dei LEA, serve perché così si applica una legge dello Stato. E noi venerdì parteciperemo alla mobilitazione nazionale del Movimento Lilla, delle associazioni, degli studenti e saremo in piazza semplicemente per chiedere di rispettare una legge dello Stato italiano, che garantirebbe cura e dignità, quella legge dello Stato che voi vi rifiutate di applicare, tradendo la vita e le speranze non solo di un Paese, ma di milioni di persone.