15/06/2021
Stefania Pezzopane
BENAMATI, BRAGA, BURATTI, MORASSUT, MORGONI, PELLICANI, ROTTA, BONOMO, GUALTIERI, GAVINO MANCA, NARDI, SOVERINI, ZARDINI, BERLINGHIERI, CARNEVALI, DI GIORGI, DELRIO, MURA, DE LUCA, FIANO, UBALDO PAGANO, INCERTI, DE MARIA, VISCOMI e LORENZIN
3-02338

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   è in corso un forte aumento dei prezzi dei materiali per le costruzioni;

   partendo da quelli siderurgici, acciaio e ferro, si va dal più 117 per cento tra novembre 2020 e aprile 2021 del tondo per cemento armato agli aumenti di altri materiali importanti per l'edilizia (+40 per cento dei polietileni, +17 per cento del rame, +34 per cento del petrolio nello stesso periodo di riferimento);

   l'Ocse attribuisce tale dinamica dei prezzi all'impennata repentina della domanda del settore delle costruzioni in Cina che ha causato un effetto a cascata con il rialzo dei prezzi su tutta la filiera dell'acciaio a livello mondiale. La Cina rappresenta, infatti, oltre il 50 per cento del consumo mondiale di acciaio e il 40 per cento è assorbito dalle costruzioni cinesi;

   tra i materiali che hanno registrato forti aumenti di prezzo c'è anche il bitume (+15 per cento) e il cemento (+10 per cento di gennaio 2021 rispetto a dicembre 2020);

   gli aumenti dei prezzi si sono registrati soprattutto in Europa, anche in Paesi come la Francia, la Germania e il Regno Unito;

   tali rincari rischiano di frenare i lavori già in corso e di mettere a rischio quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza qualora non si intervenisse tempestivamente;

   potrebbero altresì verificarsi rallentamenti dei lavori legati al fatto che alcuni materiali cominciano a scarseggiare, come i ponteggi di ferro, interessati da un forte aumento della domanda;

   l'aumento del prezzo all'ingrosso dei materiali mette in difficoltà gli operatori del settore, in particolare per quanto concerne il «superbonus 110 per cento» che ha massimali ben precisi, il cui superamento rischia di rendere meno conveniente per il committente l'agevolazione fiscale –:

   quali urgenti iniziative di competenza intenda intraprendere per il sostegno e il rilancio del comparto dell'edilizia, già duramente colpito da una crisi settoriale in atto ormai da oltre dieci anni, anche in relazione al ruolo che tale settore ricopre nel percorso verso la ripresa economica del Paese, e per scongiurare il rischio che l'aumento indiscriminato dei prezzi dei materiali edili possa mettere a repentaglio i cantieri in corso, i progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza e l'efficacia degli incentivi fiscali nel settore.

Seduta del 16 giugno 2021

Illustrazione di Stefania Pezzopane, risposta del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, replica di Gianluca Benamati

 

STEFANIA PEZZOPANE. Grazie Presidente, signor Ministro, i numeri parlano chiaro è in corso un forte aumento dei materiali per le ricostruzioni, partendo da quelli siderurgici, acciaio e ferro, ma anche polietilene, rame, bitume, cemento. L'OCSE attribuisce tale dinamica dei prezzi all'impennata repentina della domanda del settore delle costruzioni in Cina, che ha causato poi un effetto a cascata soprattutto in Europa. Tali i rincari mettono in difficoltà famiglie, imprese e artigiani e rischiano di frenare i lavori privati e pubblici, di rallentare la difficile ricostruzione dei territori colpiti dai terremoti, mettono a rischio gli interventi del PNRR, nonché del superbonus che ha tempistiche e massimali ben precisi. Cominciano, tra l'altro, anche a scarseggiare materiali come i ponteggi di ferro.

Abbiamo presentato una risoluzione in Commissione, come Partito Democratico, e un emendamento al “decreto Sostegni-bis”, per proporre un monitoraggio trimestrale compensazioni, come suggerito anche da associazioni di categoria e sindacali.

Con questa interrogazione, signor Ministro, chiediamo in particolare quali urgenti iniziative intenda intraprendere per il sostegno e il rilancio dell'edilizia, colpito da crisi decennali e, poi, cosa si intenda fare per scongiurare il rischio che l'aumento indiscriminato dei prezzi metta a repentaglio cantieri in corso, incentivi fiscali e progetti del PNRR.

 

GIANCARLO GIORGETTI, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie Presidente, grazie colleghi per la questione che avete posto, quella dei prezzi dei materiali.

Per quanto attiene specificatamente i prezziari dei materiali da costruzione, in applicazione del Codice dei contratti pubblici, la competenza in materia è del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Questa amministrazione, con proprio decreto, rileva annualmente la variazione percentuale dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi, relativamente ai contratti di lavoro affidati prima dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 50 del 2016 e tuttora in corso di esecuzione. A questo proposito si informa che è stato recentemente pubblicato il decreto, appunto, del Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili 25 maggio 2021, cosiddetto “decreto Caro materiali”, con il quale è stato rilevato uno scostamento dei prezzi rispetto alle precedenti annualità.

Per quanto riguarda, invece, i contratti affidati sulla base del decreto legislativo n. 50 del 2016, il costo dei prodotti delle attrezzature e delle lavorazioni è determinato sulla base dei prezziari regionali aggiornati annualmente, ma non è previsto un sistema di adeguamento dei prezzi, come avveniva nel precedente codice. Proprio in ragione della particolare situazione dei prezzi che si è venuta a creare nel corrente anno, in questi giorni sono allo studio del Governo le possibili iniziative, anche di carattere normativo, aventi a oggetto i contratti giudicati sulla base del vigente Codice.

Al di là del settore dei contratti pubblici, l'andamento dei prezzi che riguarda l'edilizia non è certamente limitato a questo settore e desta severe preoccupazioni e richiede interventi operati a livello di Unione europea. Tant'è vero che, alla fine dello scorso anno, la Commissione europea ha presentato il piano d'azione sulle materie prime critiche ed ha avviato un dialogo con i singoli Stati sul punto.

È poi dell'inizio di giugno l'avvio di un sondaggio da parte dell'unità industria energivora e materie prime della competente direzione della Commissione europea, volto a comprendere l'interesse ad aderire a un eventuale IPCEI sulle materie prime critiche. L'utilizzo dell'IPCEI per finalità di ricerca e sviluppo è stato promosso a livello europeo negli ultimi anni per la capacità di sostenere l'avanzamento tecnologico di filiere strategiche e il Ministero dello Sviluppo economico ha già manifestato un interesse di massima alla partecipazione di un IPCEI sul tema delle materie prime critiche.

Va pertanto ribadito che risulta necessario un approccio unificato a livello europeo, anche in considerazione delle diverse cause alla base dell'aumento dei prezzi. Se in determinati casi si assiste, infatti, a fenomeni speculativi e come tali da contrastare, vi sono ipotesi in cui la lievitazione del prezzo è dovuta a una carenza globale di offerta, il che necessita di una immediata strategia di implementazione e incentivazione della produzione a livello europeo, così come la politica dei dazi, su cui è in corso un'approfondita riflessione, va a influenzare in maniera decisiva gli approvvigionamenti da Paesi extra UE e i relativi costi. L'obiettivo finale in ogni caso è quello di rendere le catene degli approvvigionamenti più sicure e resilienti alle variabili del commercio mondiale, nonché prevenire ed evitare qualsiasi fenomeno speculativo, che determini ingiustificati aumenti dei prezzi.

 

GIANLUCA BENAMATI. Grazie Presidente. Innanzitutto noi chiaramente giudichiamo positivo l'impegno del Governo, che è stato dispiegato su diversi piani. Certamente il Ministro sa benissimo che la crescita del PIL, migliore di quella attesa, si sovrappone alla crescita della produzione industriale e manifatturiera, di cui l'edilizia, come diceva la collega che mi ha preceduto, è un traino. Gli investimenti pubblici, ma anche gli investimenti privati, con il superbonus 110 per cento, sono il motore di questo. Allora, noi concordiamo con lei, Ministro, che la questione della crisi delle materie prime è più ampia del solo settore dell'edilizia e ha una componente che riguarda gli approvvigionamenti e una componente che riguarda anche i prezzi. Però, diciamo che questa variabile esogena sta per diventare un blocco di fermo lavori. Si è già detto di quanto sono aumentati i prezzi delle materie prime degli intermedi in edilizia, ma c'è anche il tema di una scarsità.

Allora, noi siamo positivamente d'accordo con le sue intenzioni e chiediamo di assicurare disponibilità di questi materiali, di sostenere le aziende che sono colpite da questa fiammata dei prezzi - che in alcuni casi è anche una ombra speculativa - e di tenere presente che questo si riverbera anche sui tempi dei lavori.

Quindi: revisione, ove possibile dei contratti anche nel settore pubblico negli investimenti, tenendo conto dei prezzi; adeguamenti periodici - come si faceva, lei lo ha menzionato - anche ovviamente dei prezziari, assieme a quel monitoraggio che noi chiediamo.

I tempi: questo è un problema importante e lo dico anche per il superbonus 110, perché affronteremo una discussione. Oltre al tema economico, anche il tema - concludo, Presidente - dell'allungamento dei tempi del 110 servono a questo.

Una parola solo in fondo, Presidente: il tema europeo, che lei ha citato, serve moltissimo anche sulle clausole di salvaguardia, per aiutare a recuperare queste materie prime e non bloccarle su regole, che magari non sono appropriate in questo momento.

Se faremo tutto questo, potremo spegnere questa bolla, che, come dicevo, è in parte speculativa, e aiutare le aziende italiane.