Al Ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale. — Per sapere – premesso che:
pur se da più parti si esprime preoccupazione circa la possibilità di rispettare la scadenza del 2026 per il piano «Italia a 1 Giga», si è fiduciosi che il Ministro interrogato abbia svolto ogni approfondimento per la fattibilità nei tempi previsti;
tuttavia, si osserva, la carenza di personale esperto a vari livelli per rispettare una pianificazione stringente per l'impiego dei fondi stanziati dalla Commissione europea;
le semplificazioni normative introdotte in materia di posa della fibra ottica non assicurano che, sulla base di norme pregresse e pienamente operative, enti pubblici e soggetti privati possano rispettare i tempi delle esecuzioni delle opere;
bisogna evitare l'insorgere di problemi, emersi nell'esperienza in corso, per la copertura delle aree bianche lanciata dal Governo a partire dal 2016, in particolare il rischio di incompletezza della rete che nominalmente è di tipo FTTB/H mentre Open Fiber dichiara che l'infrastruttura viene attestata a circa 20 metri in linea d'aria dagli edifici;
occorre garantire nei bandi un sistema di incentivi che consenta di minimizzare il rischio di duplicazione inefficiente delle infrastrutture; a tal fine, andrebbe incentivata la costituzione di progetti di co-investimento capaci di coniugare unicità delle infrastrutture e concorrenza tra reti ivi ospitate;
sempre nei bandi, al fine di impedire forme di selezione inefficiente, andrebbe evitata l'introduzione di cap sul numero di lotti cui partecipare, atteso che si tratta comunque di un settore regolamentato e sul quale ex-post può sempre attivarsi l'Antitrust;
nella mappatura 2021, Infratel esplicita che per connessione FTTH si intende «l'architettura con la fibra che termina presso un punto di terminazione ottico interno all'unità immobiliare». Si presume che questa definizione venga riportata nei bandi pubblici futuri e si chiede al Ministro interrogato di farsi parte attiva nella correzione, a saldi immutati, della situazione relativa ai bandi in essere nelle aree bianche, poiché la definizione è già presente nei documenti tecnici delle gare;
infine, in riferimento allo stato del piano voucher, si chiede al Governo di esaminare l'accesso alla misura come supporto alla domanda per la realizzazione della fibra verticale negli edifici, allargando la platea dei soggetti autorizzati a formulare la richiesta, includendo i condomini, nel rispetto delle condizioni previste per poter accedere all'agevolazione –:
quali iniziative il Governo intenda attuare al fine di realizzare, entro i termini previsti, il piano «Italia a 1 Giga», anche prevedendo specifiche correzioni per l'accesso alle misure.
Seduta del 10 nvembre 2021
Illustrazione di Davide Gariglio, risposta del Ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, replica di Enza Bruno Bossio
DAVIDE GARIGLIO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, l'interrogazione punta a sapere quali iniziative il Governo intenda assumere per realizzare nei tempi previsti il piano “Italia a 1 Giga”. Vi è molta preoccupazione che il rispetto della scadenza del 2026 sia a rischio: ci sono dei problemi strutturali noti, c'è carenza di personale esperto, a tutti i livelli e in tutta Europa - non solo in Italia -, che consenta di rispettare la pianificazione per lo stringente impiego dei fondi stanziati dalla Commissione europea; c'è un problema di semplificazione normativa, che pare ancora non adeguata e c'è il problema di una rete, che formalmente è una rete Fiber to the home, ma in realtà, in vari casi, è una rete che si attesta a 20 metri dall'edificio condominiale. Ecco perché chiediamo di essere edotti su quali iniziative il Governo intenda assumere per raggiungere questo importante obiettivo.
VITTORIO COLAO, Ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale. Signor Presidente, onorevoli deputate e deputati, ringrazio il Parlamento e, nello specifico, gli interroganti perché mi danno l'opportunità di informare sullo stato di attuazione di un progetto che è centrale per la modernizzazione del Paese. Come è noto, il piano “Italia a 1 Giga”, che è uno dei più progetti principali del PNRR, è importante perché mira a fornire una connettività di almeno un gigabit per secondo in download e di 200 megabit in upload nell'ora di picco a circa 6 milioni di civici che, sulla base degli esiti della mappatura delle reti wired e wireless non saranno coperti entro il 2026 da almeno una rete in grado di raggiungere una soglia minima predeterminata. La domanda era sulle tempistiche. Le tempistiche sono stringenti, ma stiamo rispettando il cronoprogramma: dal 30 aprile al 15 giugno abbiamo effettuato la mappatura su 21 milioni di civici, in un'ottica di complementarietà col piano di copertura delle aree bianche, a cui lei ha fatto accenno, per identificare i civici che, al 2026, non saranno coperti; dal 6 agosto al 15 settembre, abbiamo svolto la consultazione pubblica, avendo 70 risposte circa dai diversi soggetti interessati; l'8 novembre scorso abbiamo notificato formalmente il piano alla Commissione Europea per ottenere l'autorizzazione, perché ovviamente c'è il profilo degli aiuti di Stato. Ci attendiamo la decisione della Commissione per fine dicembre 2021; pensiamo di pubblicare i bandi entro gennaio 2022 ed, entro giugno, aggiudicarli, così da rispettare la milestone. Aggiungo: entro fine novembre è atteso il provvedimento dell'Agcom che regolamenterà le condizioni di accesso wholesale e abbiamo chiuso anche con Invitalia la convenzione con Infratel Italia che sarà il soggetto attuatore per il nostro Ministero sui piani di sviluppo. Entrando nella parte di merito della sua domanda, la connessione verrà fornita senza limiti di volumi di traffico ovviamente, con il principio di neutralità tecnologica. Lo Stato finanzierà la realizzazione delle infrastrutture end to end, in modo da fornire accesso wholesale.
Per quanto riguarda la domanda che ha fatto sulla distanza, ovviamente l'operatore aggiudicatario dovrà realizzare l'infrastruttura di rete inclusiva del ROE fino all'edificio in cui sono stati situati gli utenti, mentre nel caso di reti wireless l'intervento dovrà includere l'installazione dell'antenna sull'edificio per ovviare ai problemi a cui lei accennava. Abbiamo scelto il modello di incentivo, che prevede la selezione attraverso procedure di evidenza pubblica di operatori, che si potranno presentare in forma individuale e nelle aggregazioni previste dal codice degli appalti, in modo che per ogni lotto vengano realizzate le infrastrutture. Al termine delle gare, le infrastrutture resteranno di proprietà degli operatori, a fronte di un contributo, che avrà comunque un una certa percentuale massima da parte nostra. Riguardo alle criticità che cita - due -, chiaramente, riguardo alle competenze, bisognerà formare 10.000 operatori circa, e stiamo lavorando con il MiSE per identificare un meccanismo premiante. Riguardo alla seconda criticità, alle norme di semplificazione e riduzione dei tempi, parzialmente - come ho detto stamattina all'assemblea dell'ANCI -, abbiamo già introdotto norme di semplificazion e siamo pronti a recepire eventuali altri interventi, qualora questi fossero necessari.
VINCENZA BRUNO BOSSIO. Grazie. Ringrazio il Ministro. Sicuramente è un piano ambizioso e mi pare che il Governo e il Ministro abbiano le idee chiare su come andare avanti, Sicuramente è importante il tema delle competenze - un altro limite è quello della sicurezza dei dati -, ma in questo momento la cosa più importante in Italia è la connettività. Non basta infrastrutturare - come si è fatto -, ma bisogna connettere e, per connettere, bisogna arrivare all'ultimo miglio. L'ultimo miglio è sicuramente, rispetto ai bandi - come ha precisato lei - il ROE, e, per quel che riguarda l'FWA, il tetto, però noi abbiamo in questo momento tre bandi con un concessionario, che riguarda circa 7.000 comuni, dove sostanzialmente non c'è l'FTTH. L'ultimo report di Agcom dava questo numero, l'8,1, quindi, perché si possa recuperare sostanzialmente questo dato, bisogna intervenire anche nei bandi precedenti, a saldo invariato. Così come è importante - e finisco e lo scriviamo anche nella nostra interrogazione - valutare la possibilità di dare un supporto alla domanda direttamente sui condomini, in maniera tale che possa essere fatto il verticale della fibra, che è l'unica cosa che può consentire effettivamente l'obiettivo a 1 giga.