Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
come risulta all'interrogante, la regolare riscossione delle pensioni per i cittadini italiani residenti in Svizzera, in particolare nella città di Losanna, sarebbe condizionata da particolari problematiche procedurali;
come noto, l'accertamento dell'esistenza in vita è una verifica necessaria ai fini del pagamento delle pensioni Inps all'estero. Per garantire la regolarità degli stessi, la banca incaricata richiede ai pensionati residenti all'estero di fornire un'attestazione di esistenza in vita, recante, oltre alla firma del pensionato, anche quella di un operatore di patronato, di un funzionario di un ufficio consolare o di un'autorità locale abilitata;
nello specifico, parrebbe che la città di Losanna non autorizzerebbe l'attestazione di esistenza in vita necessaria all'erogazione del trattamento pensionistico e rimanderebbe i cittadini a farsi rilasciare tale attestazione dai locali uffici di polizia;
tuttavia, detta procedura non verrebbe riconosciuta come valida dall'Inps, bloccando di fatto la continuità di fruizione degli assegni pensionistici;
peraltro, a seguito della razionalizzazione della rete consolare, il consolato di Losanna, a cui facevano capo circa 100 mila italiani che vivono nei cantoni di Vaud e Friburgo – la seconda comunità di italiani residenti in Svizzera – è stato chiuso nel 2009 e le competenze sono state trasferite alla sede di Ginevra;
tale circostanza implica, ovviamente, per i nostri connazionali un ulteriore aggravio per potersi vedere riconoscere la regolare prosecuzione del diritto all'erogazione della prestazione pensionistica, in ottemperanza ai principi dei regolamenti dell'Unione europea in materia di sicurezza sociale, che dal 2002 sono stati estesi anche alla Confederazione elvetica grazie ad un apposito accordo –:
quali iniziative di competenza intenda assumere per verificare e assicurare il regolare rispetto delle procedure convenute con le autorità svizzere ai fini del riconoscimento dei trattamenti pensionistici per i nostri connazionali.
Seduta del 15 novembre 2023
Illustrazione di Toni Ricciardi, risposta del Ministro degli Estere e della Cooperaizone internazionale, replica di Toni Ricciardi
TONI RICCIARDI, Grazie, Presidente. Ministro Tajani, l'esistenza in vita, il dover dimostrare di essere ancora in vita è un elemento essenziale per i tanti milioni di italiane e italiani in giro per il mondo che usufruiscono di pensione. Di solito, la procedura è abbastanza semplice, soprattutto nei Paesi europei e soprattutto in un Paese, come la Svizzera, dove è ubicata la terza comunità italiana nel mondo.
Tuttavia, siamo stati posti a conoscenza del fatto, in particolar modo nella città di Losanna, che lei conosce bene, dove vivono, grosso modo, poco meno di 100.000 italiane e italiani, che il comune si rifiuta di apporre il timbro, spedisce questi nostri connazionali alla Polizia locale e l'INPS non accetta il documento timbrato dalla Polizia locale come attestazione di esistenza in vita. Questo, che mi rendo conto smuove poco le coscienze della geopolitica, però è un problema serio che milioni di italiane e italiani vivono e nella fattispecie quasi 100 mila persone vivono e non sanno come sopravvivere il mese prossimo. Quindi, la domanda è, signor Ministro, cosa intende ella e il suo Governo fare in tal proposito.
ANTONIO TAJANI, Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Signor Presidente, la questione sollevata dall'onorevole Ricciardi riguarda un numero limitato di pensionati italiani che sono residenti in Svizzera, che hanno comunque diverse opzioni a disposizione. L'INPS ha stipulato accordi per lo scambio telematico d'informazioni sul decesso dei pensionati con due enti pensionistici svizzeri: le sigle sono di DRV e UCC. Questi hanno dato prova di affidabilità rendendo superflue ulteriori verifiche. Gli altri pensionati non gestiti dai due enti possono ottenere una certificazione di esistenza in vita da tutti i soggetti indicati dall'INPS quali testimoni accettabili. Sono oltre una trentina: tra essi, consolati, patronati, uffici comunali svizzeri, notai e altri pubblici ufficiali, inclusa la polizia municipale.
Il riconoscimento dell'esistenza in vita del connazionale da parte degli uffici consolari e dei patronati abilitati può avvenire anche tramite videoconferenza, in linea con lo sforzo del Governo per digitalizzare i servizi consolari, attraverso la promozione di strumenti innovativi ed efficienti. A seconda del soggetto testimone la trasmissione della certificazione all'Istituto Citibank, gestore incaricato del servizio di pagamento delle prestazioni pensionistiche all'estero, può avvenire in due modi. Se è il consolato o il patronato a rilasciare la certificazione, l'Ufficio stesso la invia direttamente per via telematica tramite il portale del gestore Citibank, senza alcun onere di trasmissione per il connazionale. Se la certificazione è invece effettuata da altri soggetti la trasmissione può avvenire solo per via cartacea. Ciò è indicato nelle istruzioni dell'INPS che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale inoltra, periodicamente, a tutte le sedi consolari. I nostri pensionati residenti in Svizzera o in altri Paesi che hanno difficoltà nella trasmissione della certificazione possono sempre rivolgersi agli uffici consolari o ai patronati. Questi potranno fornire assistenza e sarà mia cura insistere perché abbiano sempre e comunque risposta celere ed esaustiva.
Chiudo ribadendo che gli italiani nel mondo sono una grande risorsa per il Paese, protagonista della nostra diplomazia della crescita culturale e migliorare i servizi a connazionali e imprese e garantire trasparenza e legalità sono priorità di questo Governo e nei confronti dei pensionati abbiamo un dovere di riconoscenza in più.
TONI RICCIARDI, Signor Presidente, signor Ministro, come dire, la ringrazio per la risposta ma, in tutta onestà, non posso ritenermi soddisfatto perché, da un lato, la fattispecie che non riguarda pochissime, ma riguardasse anche solo una persona è un problema. Detto questo, il problema cade in un territorio che si è visto cancellare la sede consolare e che vede le persone obbligate a spostarsi, soprattutto, in alcune distanze. Immagino che nella percezione comune la Svizzera sia vista come un piccolo paese, ma i disagi sono notevoli. Secondo, ministro. E' questa maggioranza e parte di questo Governo che ha sferrato un attacco diretto e frontale al ruolo dei patronati di cui ella ha sottolineato l'importanza. Allora Ministro, noi le chiediamo di verificare attentamente quali sono le procedure all'interno dell'INPS in un Paese che è governato dalle circolari non dalle leggi, ma soprattutto, visto che è di sua diretta e stretta, strettissima, competenza, forse è giunto il momento di recuperare dal cassetto quel progetto di convenzione tra MAECI e patronati al fine di poter agevolare ed evitare che si ripetano disagi del genere. Mi rendo conto che stiamo parlando di questioni che possono sembrare all'opinione pubblica poco importanti ma se alla fine del mese una pensionata o un pensionato vanno in difficoltà perché non riescono a percepire la propria pensione significa che noi stiamo, come Stato, non garantendo un diritto sacrosanto, che è quello della dignità e della sopravvivenza delle persone.