07/01/2025
Arturo Scotto
SARRACINO, FOSSI, GRIBAUDO, LAUS, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO.
3-01646

Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, istituita nel 1993, è preposta alla vigilanza delle forme pensionistiche complementari, con lo scopo di tutelare gli iscritti, i beneficiari e il buon funzionamento del sistema di previdenza complementare, perseguendo la trasparenza e la correttezza dei comportamenti, la sana, prudente e solida gestione;

   successivamente, sono stati attribuiti alla Commissione di vigilanza sui fondi pensione anche compiti di controllo sugli investimenti delle risorse finanziarie e sulla composizione del patrimonio delle «casse di previdenza» (decreti legislativi n. 509 del 1994 e n. 103 del 1996) e di vigilanza sui prodotti pensionistici individuali paneuropei;

   per la nomina dei componenti dell'organo di vertice è richiesta indiscussa moralità e indipendenza, oltre che «elevata qualificazione professionale nelle materie di riferimento»;

   il presidente ha la rappresentanza legale, presiede le riunioni dell'organo di vertice, sovrintende all'attività istruttoria e all'attuazione delle deliberazioni, cura i rapporti con gli organi di Governo, con il Parlamento, con le altre istituzioni nazionali e internazionali;

   la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, alla luce dell'ultima relazione annuale depositata, vigila su un patrimonio complessivo di 338 miliardi di euro, pari a poco meno di un terzo del bilancio dello Stato, costituiti dalla contribuzione previdenziale, obbligatoria per le casse di previdenza e facoltativa per i fondi pensione;

   per tale delicato incarico, nel Consiglio dei ministri n. 109 del 2024, su proposta del Ministro interrogato, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, è stato nominato il medico endocrinologo Mario Pepe;

   a giudizio degli interroganti, alla luce delle due audizioni parlamentari e del curriculum, il presidente designato non risulta in possesso dei requisiti di riconosciuta competenza e di specifica professionalità nelle materie di competenza della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, così come stabilito dal decreto legislativo n. 252 del 2005;

   il dottor Pepe è stato parlamentare per tre legislature ed è stato componente della Commissione XI solo dal settembre 2001 al settembre 2002. Durante tale periodo, come emerge dalla scheda sull'attività parlamentare rinvenibile sul sito internet della XIV legislatura, non ha svolto alcun intervento su provvedimenti di legge assegnati a detta Commissione;

   si ritiene che gli amministratori della Commissione di vigilanza sui fondi pensione non possano avere requisiti professionali addirittura inferiori a quelli che la legge richiede per i fondi pensione, regolati dal decreto ministeriale n. 108 del 2020 –:

   se non ritenga, alla luce di tali evidenze, di adottare iniziative di competenza volte a rivedere urgentemente la scelta di nomina del dottor Pepe, in quanto, a giudizio degli interroganti, non risulta avere competenze specifiche per gestire il delicato compito di presiedere la Commissione di vigilanza sui fondi pensione.

 

Seduta dlell'8 gennaio 20025

Illustrazione di Arturo Scotto, risposta della Ministra del Lavoro e delle politiche sociali, replica di Arturo Scotto

ARTURO SCOTTO, Grazie, signor Presidente. Signora Ministra, la COVIP è l'organismo di vigilanza dei fondi pensione istituito nel 1993 per tutelare gli iscritti e i beneficiari del sistema di previdenza complementare e per controllare gli investimenti e le risorse finanziarie delle casse di previdenza. Sono richiesti per accedere alla presidenza, come recita la legge, criteri di indiscussa moralità, indipendenza ed elevata qualificazione professionale nelle materie di riferimento. La COVIP vigila su un patrimonio complessivo di 338 miliardi di euro, un terzo del bilancio statale. Lei ha proposto, per un incarico così delicato, l'onorevole Mario Pepe, per tre legislature deputato di Forza Italia. Dalla lettura del curriculum che abbiamo allegato all'interrogazione e dalle audizioni tenute nelle Commissioni lavoro di Camera e Senato emerge una palese estraneità, per usare un eufemismo, alla materia di cui dovrebbe occuparsi. Il decreto legislativo n. 252 del 2005 prevede che gli amministratori COVIP debbano avere requisiti stringenti e circoscritti. Le chiediamo di rivedere la nomina.

MARINA ELVIRA CALDERONE, Ministra del Lavoro e delle politiche sociali. Grazie, Presidente. Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo presentato dagli onorevoli interroganti, rilevo quanto segue. Come è noto la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, la COVIP, avuto riguardo alla tutela degli iscritti e dei beneficiari e al buon funzionamento del sistema di previdenza complementare, esercita la vigilanza prudenziale sulle forme pensionistiche complementari, perseguendo la trasparenza e la correttezza dei comportamenti, la sana e prudente gestione e la loro solidità. Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali vigila sulla COVIP che ha personalità giuridica di diritto pubblico ed esercita l'alta vigilanza sul settore della previdenza complementare, adottando direttive generali rivolte alla Commissione, oltre alla proposta di nomina dei commissari, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle finanze. In relazione alla procedura di nomina del presidente della Commissione di vigilanza sui fondi pensione, evidenzio che tale nomina è stata deliberata dal Consiglio dei ministri ed è stata quindi sottoposta al prescritto parere delle Commissioni parlamentari competenti, ai sensi della legge 24 gennaio 1978, n. 14, ricevendo il parere favorevole delle Commissioni lavoro della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.

Più specificamente, per quanto riguarda l'oggetto della presente interrogazione parlamentare, come risulta dal curriculum vitae del dottor Mario Pepe, depositato e verificato in sede istruttoria dai competenti uffici, lo stesso risulta esperto in materia di welfare aziendale; ha altresì collaborato con istituti di credito nonché con INPDAP e INPS a progetti e attività inerenti sempre alle materie del welfare integrativo. Nel corso della sua attività professionale e politica si è occupato della materia previdenziale con particolare riferimento al funzionamento dei fondi gestori di previdenza complementare, seguendo in qualità di deputato l'attività della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. Nell'ambito dell'attività parlamentare svolta, tra le diverse proposte legislative di cui è stato cofirmatario si possono annoverare quelle in tema di gestione di forme pensionistiche complementari da parte di enti previdenziali privati, nonché quelle in materia di cessione e cartolarizzazione dei crediti contributivi vantati dall'INPS nei confronti delle aziende agricole, di incremento delle detrazioni per carichi di famiglia in favore delle donne lavoratrici, nonché di disciplina del rapporto di lavoro speciale.

Infine, anche alla luce del parere favorevole reso dalle Commissioni parlamentari competenti, il profilo del dottor Pepe è risultato in linea con i requisiti richiesti.

ARTURO SCOTTO, Grazie, Presidente. Non siamo soddisfatti; al contrario, siamo molto allarmati. Fare le nomine è sempre un esercizio di equilibrismo complicato, tant'è che la Ministra ha precisato tutta la procedura tirando dentro tutto il resto del Governo. Eppure, c'è un limite: se un ex parlamentare, che di professione fa il medico endocrinologo, non si è mai occupato della materia previdenziale forse dovevate nominarlo altrove e le dico perché, perché l'onorevole Pepe ha fatto parte della Commissione affari sociali, di quella dell'Unione europea, di quella Cultura e istruzione, della Giunta per le autorizzazioni, persino del Comitato per l'attività del servizio sanitario di pronto soccorso della Camera dei deputati, ma lei lo sa benissimo, perché il curriculum lo ha letto come me, mai della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori, mai. È stato incaricato, ma questo non significa averne fatto parte, si è occupato legittimamente di istituire case da gioco stagionali nei comuni di Anzio e di Ariccia o della tutela della qualità dell'olio extravergine di oliva, ma mai di queste questioni, eccetto, come ha spiegato nelle audizioni, di aver condiviso “le idee luminose” - testuali parole - “del Presidente Berlusconi sulle pensioni minime”, scivolone che avrebbe potuto risparmiare al Parlamento visto che dovrebbe essere indipendente rispetto ai partiti che l'hanno nominato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Dal nostro punto di vista, signora Ministra, c'è una violazione palese della legge, perché chi deve dirigere la Covip non può avere requisiti inferiori a quelli richiesti ai gestori dei fondi su cui il presidente deve vigilare, perché il controllore non può saperne di meno di chi deve controllare. Continueremo a denunciarlo, anche perché questa idea dell'occupazione di tutti gli spazi pubblici dello Stato e di tutti i suoi gangli, che sembra essere la vostra caratteristica principale, è pericolosa per la stabilità e la credibilità del Paese.