14/01/2025
Vinicio Peluffo
DE MICHELI, DI SANZO, GNASSI, PANDOLFO, FERRARI, GHIO, CASU, FORNARO, MEROLA
3-01661

Al Ministro delle imprese e del made in Italy. – Per sapere – premesso che:

   dal monitoraggio dei listini comunicati dai gestori e pubblicati sul sito del Ministero delle imprese e del made in Italy emerge l'ennesima corsa al rialzo dei carburanti, con i prezzi che in alcuni distributori ubicati in autostrada viaggiano già sopra quota 2,3 euro al litro per la benzina in modalità servito, arrivando a punte di 2,4 euro sulla A1;

   si tratta del secondo forte rialzo consecutivo dei prezzi praticati alla pompa: la benzina è al livello di inizio settembre 2024, il gasolio al livello di fine agosto 2024;

   a giudizio degli interroganti, le deboli azioni poste in atto finora dal Governo dal suo insediamento, a partire dalla fallimentare esperienza del cartello ai distributori del prezzo medio regionale, per contenere i prezzi e riformare il settore si sono rivelati finora fallimentari e gli impegni presi con il Parlamento e con le associazioni non hanno trovato finora riscontro, solo silenzio: il rialzo attuale dei prezzi indica scarsa attenzione alla tutela del consumatore e sottolinea l'inerzia del Governo che si è trovato di nuovo impreparato;

   è inevitabile che il rialzo dei prezzi dei carburanti abbia pesanti effetti sull'inflazione con effetti insostenibili per famiglie e imprese già gravate dagli aumenti dell'energia elettrica e del gas –:

   cosa intenda fare il Governo per fermare il rialzo dei prezzi dei carburanti e in generale dei costi dell'energia per le famiglie e le imprese italiane.

Seduta del 15 gennaio 2025

Illustrazione di Virginio Merola, risposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, replica di Vinicio Peluffo

VIRGINIO MEROLA, Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, ci risulta che il prezzo della benzina praticato alla pompa sia in aumento. Siamo al secondo rialzo consecutivo e in alcuni distributori in autostrada siamo già sopra quota 2,3 al litro.

Per questo, chiediamo quali iniziative intenda fare il Governo per fermare il rialzo dei prezzi dei carburanti, visto che questo rialzo - come sappiamo - produce effetti sull'inflazione e quindi soprattutto sulle famiglie e sulle imprese, che sono già gravate dagli aumenti dell'energia elettrica e del gas. Inoltre, chiediamo e auspichiamo che siano iniziative più efficaci, perché l'esperienza fallita del cartello ai distributori del prezzo medio regionale e gli impegni presi dal Governo con il Parlamento e le associazioni su questo tema non hanno avuto riscontro finora.

Signor Ministro, noi crediamo che non sia più il tempo, visto che ora siete al Governo per volontà degli italiani, di promesse demagogiche, come quella della riduzione progressiva, fino all'abolizione totale, delle accise sulla benzina, avanzata dall'attuale Presidente Meloni quando era all'opposizione. È tempo di dimostrare con i fatti la tutela possibile dei consumatori.

ADOLFO URSO, Ministro delle Imprese e del made in Italy. Nonostante uno scenario internazionale sempre più negativo, in cui l'energia è strumento di conflitti armati e di guerre commerciali, con la conseguente crescita delle quotazioni del petrolio, che all'inizio di quest'anno ha superato gli 81 dollari al barile, siamo riusciti a contenere i prezzi dei carburanti e a evitare impatti inflattivi. Infatti, ad oggi, i prezzi alla pompa sono di 1,82 euro litro per la benzina e 1,72 euro litro per il gasolio, risultando, quindi, sensibilmente più bassi rispetto ai prezzi medi del 2023 e in linea con quelli del 2022, quando il Governo di allora fu costretto a misure straordinarie, con grande, negativo e insostenibile impatto sui conti pubblici.

In casi isolati e ben documentati, alcuni distributori hanno praticato prezzi della benzina servito superiori al prezzo medio al litro. In particolare, al 13 gennaio, per il self risultano solo 14 distributori su oltre 19.000 - 14 distributori su oltre 19.000 - a praticare prezzi superiori a 2,20 euro, quindi meno di un distributore ogni 1.000 distributori.

Inoltre, appena due distributori della rete autostradale hanno registrato prezzi della benzina superiori a 2,40 litro - ricordate i titoli “la benzina a 2,40” - due distributori su 20.000: Cremona Sud, sull'autostrada 21, Giove Ovest, sull'autostrada A1 Milano-Napoli; il primo rilevato il 7 di gennaio, il secondo rilevato il 6 di gennaio. Questi dati dimostrano che i casi di prezzi particolarmente elevati sono l'eccezione (due) e, quando emergono anomalie come queste, il Ministero interviene tempestivamente. Nel caso specifico, abbiamo trasmesso i dati alla Guardia di finanza, che è chiamata a svolgere le verifiche necessarie.

Spero che altrettanto facciano le associazioni dei consumatori, segnalando ai loro iscritti le anomalie di prezzo praticato dai singoli distributori, contribuendo così alla trasparenza e quindi alla corretta informazione, piuttosto che diffondere erronee rappresentazioni, che di fatto giustificano proprio chi ne approfitta.

Siamo però consapevoli che le vicende internazionali possono alimentare un processo speculativo e, quindi, anche avere riflessi sui tassi d'inflazione, che noi siamo riusciti a contenere. Infatti, l'inflazione in Italia è stabile, attualmente è ferma all'1,3 per cento, il più basso tasso di inflazione tra i grandi Paesi europei e nettamente inferiore alla media europea. Quando siamo giunti al Governo, nel novembre del 2022, era invece al 12 per cento.

Oggi è all'1,3 per cento. In ogni caso, nella legge di bilancio appena approvata abbiamo mantenuto la “Carta dedicata a te”, destinata ai ceti meno abbienti, con una nuova dotazione di 500 milioni di euro per gli acquisti di beni alimentari e di carburante, per evitare che eventuali rincari, comunque limitati, possano gravare sui più bisognosi.

VINICIO PELUFFO, Grazie, Presidente. Intervengo per testimoniare l'insoddisfazione del gruppo del Partito Democratico per la risposta del Ministro, ma credo anche l'insoddisfazione dei tanti italiani che, con l'inizio dell'anno, si sono trovati la brutta sorpresa degli aumenti alla pompa di benzina dei prezzi dei carburanti, che hanno raggiunto il massimo dallo scorso agosto. Del resto, Ministro Urso, il vostro è il Governo che in campagna elettorale prometteva l'abolizione progressiva delle accise sui carburanti, che nella prima manovra di bilancio ha eliminato le sterilizzazioni delle accise che aveva fatto il Governo Draghi e questo ha significato, dal primo gennaio del 2023, un aumento di 18 centesimi per litro di carburante. Il vostro è il Governo che ha condotto una crociata contro i gestori, ha introdotto l'inutile e fallimentare cartello del prezzo medio regionale ai distributori ed è il Governo che ha promesso e non mantenuto la riforma del sistema di distribuzione dei carburanti.

Quindi, il risultato della sua azione di Governo in materia, Ministro Urso, è pari a zero; anzi, il risultato è l'aumento dei prezzi di carburante alla pompa.

Purtroppo, questo non è tutto, Presidente, perché le famiglie e le imprese italiane dal 1° gennaio si trovano gli aumenti dei pedaggi autostradali, pari all'1,8 per cento, dopo il rinnovo della concessione che avete fatto con il disegno di legge sulla concorrenza. I clienti vulnerabili del mercato dell'energia avranno un aumento delle bollette del 18,2 per cento nel primo trimestre di quest'anno, a detta dell'Autorità di settore. L'assicurazione RC Auto è aumentata del 6 per cento a dicembre, la pressione fiscale - lo dice l'Istat - nel terzo trimestre del 2024 è arrivata al 40,5 per cento, aumentando dello 0,8 per cento su base annua.

Insomma, Presidente, questi sono gli effetti dell'azione del vostro Governo, Ministro Urso, sul potere d'acquisto delle famiglie italiane.