23/11/2021
Rosa Maria Di Giorgi
LATTANZIO, NITTI, PICCOLI NARDELLI, ORFINI, PRESTIPINO, ROSSI, BERLINGHIERI, LORENZIN, FIANO e CIAMPI
3-02634

 Al Ministro dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:

   con l'attuazione del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75, il Cnr, in tre anni, ha stabilizzato circa 1.500 ricercatori;

   da una nota inviata dal Coordinamento precari uniti, successiva alla manifestazione del 16 novembre 2021, sarebbero ancora 400 i lavoratori in attesa di assunzione, molti dei quali idonei in graduatorie di procedure concorsuali riservate e prossime alla scadenza;

   con decreto ministeriale n. 614 del 19 maggio 2021, il Ministero disponeva, a fronte dello stanziamento complessivo di 25 milioni di euro di cui alla legge 30 dicembre 2020, n. 178, articolo 1, comma 541, una quota pari a 12.545.000 milioni di euro, finalizzata alla stabilizzazione di personale avente i requisiti di cui all'articolo 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75;

   nella classifica stilata dalla rivista Nature per il 2020, il Cnr compare al 138° posto, seconda istituzione italiana dopo l'Infn (all'87° posto) e davanti all'Università di Padova (326° posto), terza istituzione italiana e prima delle università italiane;

   acquisire rapidamente unità di personale, già impegnate nelle attività di ricerca con competenze e professionalità sperimentate e consolidate, è un'opportunità a cui non si può rinunciare in vista delle esigenze legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che richiedono una risposta pronta e immediata pena la perdita delle risorse –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare al fine di valorizzare la professionalità consolidata e completare il processo di stabilizzazione del precariato del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).

 

Seduta del 24 novembre 2021

Illustrazione di Lucia Ciampi, risposta della Ministra dell'Università e della ricerca Maria Cristina Messa, replica di Rosa Maria Di Giorgi

LUCIA CIAMPI. Presidente, signora Ministra e illustri deputati, sulla base del decreto legislativo n. 75 del 2017, il CNR ha stabilizzato circa 1.500 ricercatori, ma sarebbero ancora 400 i lavoratori in attesa di assunzione, molti dei quali idonei in graduatorie di concorsi prossime alla scadenza. Un decreto ministeriale ha disposto una quota di più di 12 milioni di euro, finalizzata alla stabilizzazione del personale avente i requisiti richiesti da questo decreto. Ricordo che il CNR compare, nella classifica delle istituzioni italiane, come la seconda istituzione ed è tra agli enti di ricerca più innovativi del mondo. È necessario quindi acquisire rapidamente unità di personale già impegnate nell'attività di ricerca, quindi con competenze e professionalità consolidate: questa è un'opportunità a cui non si può rinunciare in vista del PNRR, che richiede una risposta pronta e immediata. Quindi, chiedo a lei, Ministra, quali iniziative intenda prendere per completare il processo di stabilizzazione del precariato del CNR.

MARIA CRISTINA MESSA, Ministra dell'Università e della ricerca. Grazie, Presidente. Questa questione - come sapete - è oggetto di molta attenzione da parte del Governo, che - come si è avuto modo di illustrare nel corso degli atti ispettivi svoltisi in quest'Aula - ha già intrapreso le iniziative di propria competenza per favorirne la soluzione. Prima di ricordare tali iniziative, va ribadito, anche in questa sede, che le procedure di stabilizzazione hanno sugli enti di ricerca un impatto molto diverso rispetto a quello avvertito da altre pubbliche amministrazioni. Gli enti pubblici di ricerca infatti sono amministrazioni molto diverse dalle altre perché, da una parte, in ragione del loro particolare regime di autonomia, le politiche di reclutamento sono rimesse alla loro esclusiva valutazione, dall'altra, su tale valutazione, incide in modo rilevante la necessità di assicurarne la sostenibilità economica, che deve tener conto di tutti quegli oneri economici e organizzativi che vanno ben oltre il costo del personale, come per esempio gli oneri per il salario accessorio, per le progressioni di carriera e anche un adeguato corredo strumentale e logistico, indispensabile per poter poi fare ricerca. In applicazione della cosiddetta legge Madia, il CNR è l'ente di ricerca che - come avete detto - ha riscosso il maggior numero di procedure di stabilizzazione (1.540), a fronte di un organico complessivo di 8.300 unità. È anche l'ente di ricerca che, al momento, purtroppo, presenta un rapporto molto critico tra le spese complessive per il personale e le entrate consolidate. A fronte di questo quadro, il Governo è intervenuto con importanti misure, che sono presenti - come avete detto - nel disegno di legge di bilancio attualmente all'esame delle Camere. Queste misure determinano un significativo incremento delle risorse destinate alla valorizzazione del personale e alle progressioni di carriera - come detto prima -, che sono ferme da anni. Il Governo, consapevole tuttavia di dover dare anche una risposta alle aspettative dei ricercatori in attesa di stabilizzazione, ha destinato, anche in esito alle proficue interlocuzioni con i gruppi parlamentari, ulteriori 12,5 milioni di euro per la copertura dei costi connessi, di cui 10 sono del CNR. Con questo impegno, messo a disposizione delle aspettative dei ricercatori in attesa di stabilizzazione, il Governo ritiene di aver dato ogni strumento utile affinché gli enti di ricerca, nell'esercizio della loro autonomia e ferme restando le valutazioni strategiche che competono ad ogni istituzione, sappiano coniugare le esigenze di rispettare queste aspettative con la necessità di superare le sfide, prima fra tutte quelle del PNRR. Infine, concludo dicendo che al CNR il Governo ha offerto strumenti e risorse supplementari affinché, attraverso un percorso di analisi anche delle problematiche dell'ente, che vedrà la partecipazione della comunità scientifica e delle migliori risorse interne al CNR, possano porsi le basi per un rilancio duraturo, anche attraverso opportune revisioni dei propri processi organizzativi, che verranno indicati nei piani di rilancio.

ROSA MARIA DI GIORGI. Grazie, Presidente e signora Ministra. Per certi versi potrei dichiararmi soddisfatta perché vedo l'impegno e ciò che è stato posto in essere anche per il futuro per risolvere anche i problemi del personale del CNR con queste cifre che sono significative. Vi è però una questione pregressa che può farsi risalire ad altre leggi di bilancio, nell'ambito delle quali erano state destinate risorse proprio per la soluzione del problema del precariato all'interno degli enti di ricerca. Alcuni enti hanno provveduto in questo senso; altri enti “no” per poche centinaia di persone idonee - qui si parla veramente di 400 persone che in qualche modo devono ancora concludere il loro processo -, quindi all'interno di quei parametri previsti per l'assorbimento in ruolo.

Pertanto, chiedo che da parte degli organismi dirigenti del CNR - su cui lei sicuramente avrà fatto in qualche modo pressione - venga data una risposta necessaria a queste persone perché tante linee di ricerca e tanti settori, anche molto innovativi, sono tenuti in piedi proprio da questo personale, molto competente, che lavora da moltissimi anni all'interno degli enti; quindi, non possiamo pensare di non occuparci di loro, perché è anche grazie a loro che abbiamo quelle classifiche a livello internazionale nella rete della ricerca pubblica italiana. Credo che ancora vi sia da fare qualcosa per queste persone che attendono ancora la stabilizzazione. Certamente esprimo un giudizio positivo sul futuro, perché ritengo che, con riferimento al personale, in effetti, vi siano misure interessanti all'interno della legge di bilancio che stiamo esaminando.