Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:
l'Italia è un Paese fragile segnato dal dissesto idrogeologico e impreparato ad affrontare la crisi climatica in atto e i fenomeni meteorologici estremi che ne derivano;
i temi del consumo del suolo e del dissesto idrogeologico legati agli effetti dei cambiamenti climatici stanno assumendo un'importanza crescente nelle tematiche della sostenibilità ambientale e della pianificazione urbana e regionale ed evidenziano la drammatica urgenza di politiche più efficaci sia sul fronte della mitigazione dei processi in atto, sia sul fronte dell'adattamento agli stessi;
secondo l'ultimo rapporto Snpa, il consumo di suolo in Italia, non solo non rallenta, ma nel 2021 riprende a correre con maggiore forza, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo e sfiorando i 70 chilometri quadrati di nuove coperture artificiali in un anno, un ritmo non sostenibile che dipende anche dall'assenza di interventi normativi efficaci in buona parte del Paese o dell'attesa della loro attuazione e della definizione di un quadro di indirizzo omogeneo a livello nazionale;
difendere il suolo significa anche proteggere il Paese dalla minaccia del dissesto idrogeologico che, purtroppo, spesso ha conseguenze gravissime, anche in termini di perdita di vite umane, a causa dell'uso dissennato del territorio. Complessivamente, sono infatti il 93,9 per cento i comuni a rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera;
nell'isola di Ischia il consumo di suolo è stato di 15 ettari in 15 anni: in media, 10.000 metri quadrati all'anno di nuove costruzioni, quasi un terzo in aree a rischio frana (fonte Ispra);
a questo si aggiungono gli effetti del condono edilizio approvato nel 2018 dal Governo Conte I, con il voto favorevole di MoVimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d'Italia e fermamente contrastato dal Partito Democratico, che ha reso sanabili a Ischia abusi realizzati anche in aree a rischio idrogeologico;
la tragedia che sta vivendo la popolazione dell'isola conferma l'esigenza di contrastare ogni forma di condono edilizio e di dare al Paese una normativa nazionale sul consumo di suolo, che tenga insieme l'aspetto parallelo della riqualificazione dell'esistente, del quadro europeo («consumo di suolo zero al 2050») e del riparto di competenze tra Stato e regioni –:
se intenda promuovere e sostenere l'adozione di una normativa efficace per il contenimento del consumo di suolo che consenta di raggiungere l'obiettivo di «consumo di suolo zero al 2050» e quali iniziative di competenza intenda adottare per aggiornare e approvare senza indugi il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
Seduta del 30 novembre 2022
Illustrazione di Marco Simiani, risposta del Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, replica di Roberto Morassut
MARCO SIMIANI. Grazie, Presidente. Gentile Ministro, gentili colleghi, i temi del consumo del suolo e del dissesto idrogeologico legati agli effetti dei cambiamenti climatici stanno assumendo un'importanza crescente nelle tematiche della sostenibilità ambientale e della pianificazione.
Il consumo del suolo, in Italia, non solo non rallenta, ma nel 2021 riprende a correre con maggiore forza, superando la soglia dei 2 metri quadrati al secondo.
Difendere il suolo significa anche proteggere il Paese dalla minaccia del dissesto idrogeologico, che, purtroppo, spesso ha conseguenze gravissime anche in termini di perdita di vite umane.
Nell'isola di Ischia il consumo del suolo è stato di 15 ettari in 15 anni e questo si aggiunge agli effetti del condono edilizio approvato nel 2018 dal Governo “Conte 1”, con il voto favorevole di MoVimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d'Italia. Nell'articolo 25, onorevole Costa, c'è scritto questo.
La tragedia che sta vivendo la popolazione dell'isola conferma l'esigenza di contrastare ogni forma di condono edilizio e di dare al Paese una legge nazionale sul consumo di suolo. Per questo, le chiediamo se intenda promuovere e sostenere l'adozione di una normativa efficace per il contenimento del consumo di suolo che consenta di raggiungere l'obiettivo di “consumo di suolo zero nel 2050” e aggiornare e approvare senza indugi il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).
GILBERTO PICHETTO FRATIN, Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Grazie, Presidente. Riguardo ai quesiti posti dagli onorevoli interroganti, si rappresenta quanto segue. Operare in maniera di garantire la salute del suolo è fondamentale per raggiungere la neutralità climatica. In riferimento alla tematica relativa al consumo del suolo, in relazione alle competenze del Ministero, innanzitutto si segnala che nel disegno di legge di bilancio è stato inserito un articolato che ha previsto la costituzione di un apposito fondo per il contrasto al consumo del suolo, con uno stanziamento di 160 milioni di euro. Inoltre, in attuazione della legge finanziaria 2019, erano stati destinati 105 milioni di euro per la bonifica dei cosiddetti siti orfani, in attuazione al Programma nazionale. A queste risorse sono state aggiunte quelle previste dalla misura M2C4 dell'Investimento 3.4 del PNRR, con un ammontare di 500 milioni, destinati agli interventi da intraprendere per la riqualificazione del 70 per cento dei cosiddetti suoli orfani.
Il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, documento di indirizzo fondamentale per una pianificazione di breve e di lungo termine per far fronte ai principali impatti sulle risorse ambientali e su un insieme di settori socioeconomici, è attualmente sottoposto a procedimento di valutazione ambientale strategica. Nel 2021 si è proceduto a sottoporre alle autorità competenti il rapporto preliminare ed è stata svolta la fase di scoping della VAS, che si è conclusa il 3 giugno 2021 con la comunicazione all'autorità competente e la trasmissione del parere VIA-VAS. Detto parere contiene numerose prescrizioni e osservazioni, tali da richiedere una profonda rivisitazione del Piano.
Al fine di dare un decisivo impulso allo svolgimento dell'attività di predisposizione della proposta di Piano, del rapporto ambientale e dell'ulteriore documentazione necessaria al proseguimento del procedimento di VAS, è stato istituito un apposito gruppo di lavoro con il coinvolgimento dell'ISPRA. Pertanto è intenzione di questo Governo accelerare l'aggiornamento del documento di Piano in base alle osservazioni della commissione VIA-VAS. Il Piano sarà presentato per la consultazione pubblica prevista dalla VAS entro la fine del corrente anno.
ROBERTO MORASSUT. Grazie, Presidente. Grazie, Ministro, non possiamo ritenerci soddisfatti della sua replica, del resto, nell'esposizione delle linee programmatiche del suo Governo, la Presidente Meloni ha completamente disatteso la conoscenza stessa di un fenomeno che, ormai, riveste una grandissima importanza sociale per il nostro territorio, cioè il tema del dissesto idrogeologico. C'è voluta l'ennesima tragedia, come quella di Ischia, ma, prima di quella relazione della Presidente, c'era stato l'evento luttuoso delle Marche. Il nostro Paese è continuamente tempestato da eventi e da situazioni tragiche che, ancora una volta, sempre ci ricordano la fragilità del nostro territorio. È vero che si è tentato più volte di trovare le misure giuste, però ricordo - e mi dispiace non aver sentito alcun riferimento nella sua replica - che, nel primo decreto Semplificazioni per il PNRR, che ha investito ulteriori risorse per il dissesto idrogeologico, si sono introdotte misure di semplificazione, di accelerazione e, soprattutto, di potenziamento degli enti locali, che sono la prima frontiera per affrontare le opere di prevenzione molto importanti, che, però, allo stato attuale, risultano completamente disattese da questo Governo e credo anche del tutto ignorate.
Per quanto riguarda la vicenda di Ischia, mi dispiace , in questo senso, dover anche avere un'opinione diversa da quanto sostenuto dall'onorevole Costa, con il quale però abbiamo collaborato molto fattivamente sul tema del dissesto idrogeologico, perché l'articolo 25 del decreto che riguardava Ischia conteneva non solo la parola “abusivismo”, ma era una liberatoria delle domande di condono del 1985, del 1994 e del 2003 e, addirittura, aveva un anticipo, perché, nel 2013, l'onorevole Di Maio aveva presentato una proposta di legge sullo stesso problema chiamata “Ravvedimento operoso”.
Sul tema del consumo di suolo, che è il terzo aspetto che abbiamo affrontato, dico questo. Qui il problema non è soltanto mettere dei fondi, che, poi, tra l'altro, sono sempre molto pochi, ma è finalmente portare a termine un lavoro che il Parlamento aveva già impostato sul tema del consumo di suolo e, finalmente, anche dare delle norme nuove dopo 70 anni, dopo 80 anni, alla rigenerazione urbana di questo Paese. Perché, quando le costruzioni arrivano al limite dei fiumi, quando le costruzioni abusive arrivano sui cigli franosi, c'è bisogno di avere una procedura di demolizione e ricostruzione e non di avere l'espansione delle costruzioni e degli insediamenti umani. Da questo punto di vista anche io non ho sentito alcun riferimento nelle linee programmatiche della Presidente del Consiglio. Per questi motivi, ci riteniamo del tutto insoddisfatti della sua replica.