Al Ministro per le disabilità. — Per sapere – premesso che:
ogni anno per la fine della scuola le più varie realtà (comuni, parrocchie, centri sportivi) organizzano centri estivi che sono per i minori un'importante occasione di socializzazione e svago, oltre che servizio necessario all'organizzazione del lavoro familiare;
l'articolo. 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall'Italia con la legge n. 18 del 2009, riconosce a tutte le persone con disabilità il diritto di partecipare, su base di eguaglianza, alle attività ricreative, anche mediante le misure e gli accomodamenti necessari;
nonostante ciò, ogni anno si leggono casi di minori con disabilità esclusi dai centri estivi oppure ammessi dopo aver chiesto alle famiglie di pagare una retta superiore o l'imposizione di una frequenza ridotta;
la sospensione delle attività scolastiche espone molti bambini e ragazzi al rischio di regressione e di perdita delle competenze acquisite durante l'anno, un fenomeno noto come summer learning loss, che risulta ancor più marcato nei minori fragili, per i quali la continuità educativa e relazionale assume un valore ancora più rilevante;
ogni ente pubblico o privato che organizza dei centri estivi deve attivarsi, fin dal primo giorno, per garantire ai bambini e ai ragazzi con disabilità che intendono iscriversi l'assistenza di supporto di cui necessitano, senza delegare questo compito alla famiglia;
è opportuno confermare l'importanza di sostenere in modo strutturale la valorizzazione e promozione di accordi fra comuni e associazioni, riconoscendo il ruolo del terzo settore nell'educazione non formale, rendendo strutturali i 150 milioni stanziati per la prima volta nel 2020;
è necessario dare continuità a una misura fondamentale, sostenendo la comunità educante, recuperando collaborazione per offrire risposte efficaci alle emergenze, affiancando docenti e genitori nelle relazioni con gli studenti e potenziando le reti educative con enti locali, terzo settore e realtà attive nel settore;
affinché gli enti pubblici e privati possano realmente assistere i bambini con disabilità all'interno dei centri estivi, è necessario che vi siano da parte dello Stato stanziamenti finanziari adeguati che certo non possono essere i 60 milioni previsti per il 2025 –:
quali iniziative urgenti, anche di carattere finanziario, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare affinché sia garantito, non solo sulla carta, ma anche nella realtà il diritto dei bambini e dei ragazzi con disabilità di poter partecipare, su una base di eguaglianza con gli altri bambini, ai centri estivi quale momento di crescita e di autonomia.
Seduta del 25 giugno 2025
Illustrazione di Ilenia Malavasi, risposta della Ministra per le Disabilità, replica di Marco Furfaro
ILENIA MALAVASI, Grazie. I centri estivi rappresentano un'occasione di svago e di socializzazione, ma anche una grande opportunità educativa. Oggi, però, siamo di fronte ad un sistema classista e disomogeneo, dove chi ha i mezzi garantisce ai propri figli un'estate ricca, chi non li ha resta ai margini, perché non tutti si possono permettere di pagare fino a 200 euro a settimana. Peggio va per i bambini con disabilità, le cui famiglie vengono chiamate o a pagare di più, o ad avere offerte parziali, con rischi di esclusione e di discriminazione sociale. Serve, dunque, ampliare l'offerta, oggi insufficiente, per non lasciare sole né le famiglie, né i comuni, sempre più poveri, con il rischio che l'estate diventi un acceleratore di disuguaglianze sociali.
Chiediamo, dunque, Ministra, quali misure urgenti, anche di carattere finanziario - a partire dal ripristino integrale del Fondo di 150 milioni stanziati nel 2020 e oggi ridotto del 60 per cento - questo Governo intenda adottare per garantire il diritto dei bambini con disabilità a partecipare ai centri estivi, esercitando pienamente il proprio diritto all'uguaglianza e alla partecipazione, senza discriminazione, perché, come dice Valeria, la mamma di Alessio, la disabilità non va mai in vacanza.
ALESSANDRA LOCATELLI, Ministra per le Disabilità. Grazie, Presidente. Grazie anche agli onorevoli interroganti, che toccano un tema sicuramente importante. Tra l'altro, siamo proprio nel periodo in cui dovrebbero iniziare i centri estivi, che io mi auguro davvero siano sempre più accessibili a tutti, e, soprattutto, senza differenze di quote, perché non è assolutamente giusto che chi ha una disabilità debba pagare di più, per esempio.
E quindi, in termini di risorse, io differenzio la mia risposta in due parti, perché una parte, riferita al Fondo di cui avete fatto menzione nell'interrogazione, riguarda direttamente il Ministero per la Famiglia e vi darò risposta con quanto ci è stato fatto pervenire. Per quanto riguarda, invece, me, voglio annunciare che, siccome entro la fine dell'anno uscirà un grosso bando, di cui ho parlato più volte, che dà risposta al tema del lavoro, tempo ricreativo e tempo di vita, abbiamo deciso proprio in questi giorni di destinare una riserva di questo Fondo ai bambini e agli adolescenti, proprio per incrementare la possibilità di avere attività ricreative non solo durante il periodo estivo, ma anche durante tutto l'anno.
Perché poi quei temi di cui abbiamo sentito parlare prima rispetto all'isolamento, senza arrivare all'hikikomori, ma anche tante altre difficoltà che hanno i nostri ragazzi e i nostri giovani, magari, possono essere attenuate e dirette diversamente durante tutto l'anno, con attività sportive, ricreative, momenti di socializzazione e tempo di qualità passato con altri compagni o a fare attività di diverso tipo.
E invece vi leggo anche la parte, naturalmente, che riguarda gli aspetti più specifici del Fondo che avete citato, da parte del Ministero per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità.
Nello specifico, ricordo che i finanziamenti previsti dall'articolo 105 del decreto-legge n. 34 del 2020 e dell'articolo 63 del decreto-legge n. 73 del 2021 sono destinati ai centri estivi e adottati a seguito di scostamenti di bilancio in pieno periodo di COVID. La ripartizione di queste risorse avviene in modo mirato e strutturato. I fondi vengono distribuiti tra i comuni che fanno esplicita richiesta, seguendo un criterio di proporzionalità basato sulla popolazione minorenne presente sul loro territorio, ossia la fascia la fascia d'età compresa tra 0 e 17 anni.
È poi prerogativa esclusiva delle singole amministrazioni comunali, in base al principio di sussidiarietà, individuare e definire autonomamente i criteri specifici di organizzazione dei servizi di accesso a tali risorse, tenendo conto delle esigenze e delle peculiarità del proprio contesto locale, che, com'è noto, possono variare di molto a seconda dell'ampiezza dei comuni e della conformazione dei territori e di altri parametri.
Quanto alle risorse dedicate, si precisa che l'attuale Governo ha stanziato in continuità, dal 2023, 60 milioni di euro, rispetto al finanziamento pari a 58 milioni di euro stanziati dal Governo precedente. Un impegno, quello del nostro Governo, che il Ministro per la Famiglia ha sempre considerato fondamentale, tanto come servizio per i genitori, che come opportunità per i bambini e i ragazzi, e che ha fatto registrare anche l'esplicita soddisfazione di ANCI.
MARCO FURFARO, Grazie, Presidente. Ministra, glielo confesso, è una risposta abbastanza imbarazzante, perché noi siamo al 23, 24, 25 giugno, a fine mese, e lei praticamente ci sta dicendo che, di fronte al dramma di 7 milioni di bambini, di cui solo 1 su 10 nel nostro Paese, a volte 1 su 100 in alcune regioni, non riesce ad accedere ai centri estivi, e di fronte al dramma di 360.000 bambini con disabilità che non riescono, purtroppo, ad accedere a un altro luogo di inclusione e anche a sgravare i genitori, la vostra risposta è che voi ci penserete dopo l'estate. Complimenti!
In secondo luogo, io trovo francamente insopportabile questo scaricabarile, perché governate voi e non può essere che, ogni volta, una volta la colpa è del giudice, una volta dell'Europa, una volta di Soros, una volta di Bill Gates, della sinistra brutta e cattiva, e oggi degli enti locali. In fondo, ci ha detto che avete stanziato 60 milioni di euro - ci tornerò - perché il punto è che gli enti locali, i comuni, se ne devono occupare. Mentre avete stanziato 60 milioni di euro, le ricordo che nella legge di bilancio avete tagliato di 7 miliardi i soldi agli enti locali, ma non solo. Siete voi, cara Ministra, che avete tolto 400 milioni di euro alle politiche per la disabilità.
Ma c'è un altro aspetto che è abbastanza inquietante, perché - l'ha detto lei - avete finanziato per soli 60 milioni di euro non solo il fondo per i bambini con disabilità per i centri estivi, ma il fondo per gli interi minori. Ciò significa che sono 8 euro a minore, 7 milioni di minori. E lo avete fatto dimezzando, più che dimezzando, il Fondo precedente, a proposito di chi c'era prima. E non solo. Com'è possibile spiegare a quei bambini che non avranno un centro estivo perché sono stati destinati loro solo 60 milioni di euro, mentre sono state annullate multe ai no-vax per 150 milioni di euro?
Ministra, io penso questo. Credo che in questi giorni vi stiamo chiedendo di prendere misure qui ed ora, non dopo l'estate. Perché c'è un punto. E vi siete tanto indignati, avete tirato fuori persino la figlia di Giorgia Meloni, ma c'è un punto: sta diventando un'Italia classista. Io so di potermi permettere, essendo privilegiato, di mandare un figlio al centro estivo per 1, 2, 5, 10 settimane, Giorgia Meloni pure, ovviamente, di portarla con sé al lavoro. La domanda è quella di milioni di famiglie che non hanno la possibilità di pagare: come le aiuta lo Stato? La risposta è che ci penserete un giorno oppure che è colpa dei comuni. Io credo che il Governo debba assumersi la responsabilità delle proprie scelte, ed è una cosa che non fa mai, purtroppo.
Ma non vi lasceremo scappare, perché, in questo Paese, ogni bambino, al di là dei vostri proclami, ha davvero il diritto di crescere e ogni famiglia ha il diritto di sentirsi sola. Anche quando chi governa, purtroppo, fa finta che non esista-