30/11/2021
Nicola Pellicani
BENAMATI, BONOMO, GAVINO MANCA, NARDI, SOVERINI, ZARDINI, BERLINGHIERI, LORENZIN e FIANO.
3-02656

Al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   l'attività delle vetrerie di Murano era in lenta ripresa, dopo mesi difficili di crisi e cassa integrazione, aggravati dalla pandemia, ma l'aumento dei costi del gas sta rimettendo tutto in discussione, mettendo letteralmente in ginocchio le aziende. Si tratta di aumenti insostenibili del 400/500 per cento;

   in tal modo le vetrerie di Murano, con alle spalle una storia millenaria, rischiano il fallimento. Sono «ostaggio» delle bollette del gas, alle quali presto non riusciranno più a fare fronte;

   le cifre illustrate dai rappresentanti del settore parlano da sole: 7,5/8 milioni di euro è la spesa annuale che saranno chiamate a far fronte le 64 aziende attive nell'isola per alimentare le fornaci con il gas. A fronte di una spesa di circa 3 milioni di euro, sostenuta nelle annualità precedenti alla pandemia;

   complessivamente sono 650 gli addetti diretti delle vetrerie e per molte aziende le bollette potrebbero arrivare anche a 60 mila euro al mese;

   in base alle statistiche elaborate da Gme (Gestore mercati energetici), il gas metano è passato da 0,23 euro al metro cubo del settembre 2019 agli 0,85 euro di ottobre 2021, fino addirittura ai 0,98 euro di questi giorni. Si tratta di un aumento quasi quotidiano e in costante crescita, che costringe gli artigiani a lavorare in perdita sulle commesse e in alcuni casi a spegnere i forni, che per funzionare devono rimanere accesi 24 ore su 24;

   il pericolo che si sta correndo è quello di vanificare gli sforzi di rilancio dell'economia veneziana e in particolare di una produzione unica, che rappresenta un fiore all'occhiello del made in Italy;

   la regione del Veneto ha previsto un contributo di 3 milioni di euro a sostegno del distretto del vetro di Murano, che consentirà alle aziende di sopravvivere fino alla primavera 2022;

   oggi, quello che chiedono i vetrai di Murano e le associazioni sono interventi a sostegno della bolletta energetica e misure strutturali per abbattere gli oneri di sistema e per evitare la scomparsa del settore –:

   alla luce dei fatti esposti in premessa, quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere a sostegno delle vetrerie di Murano, realtà storiche con una produzione unica al mondo, che rappresentano un'eccellenza del Paese e ora rischiano la chiusura.

Seduta del 1 dicembre 2021

Illustrazione di Roger De Menech, risposta del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, replica di Nicola Pellicani

ROGER DE MENECH. Grazie, Presidente, grazie, Ministro. Le vetrerie di Murano, come detto nell'interrogazione, rappresentano un'attività unica al mondo, uno dei fiori all'occhiello del made in Italy, un'attività che in questo momento sta attraversando una stagione di grande crisi. Si tratta di una difficoltà dovuta sicuramente all'aumento esponenziale, nelle ultime settimane e negli ultimi mesi, della bolletta energetica di queste attività, che sta rischiando di portare alla chiusura tutto un comparto, il completo distretto del vetro che ha, come ricordo, una storia millenaria e rappresenta il made in Italy in tutto il mondo. I costi sono lievitati fino al 500 per cento; sono, quindi, urgenti interventi strutturali che assicurino un futuro a queste vetrerie e, più in generale, lo diciamo in questa occasione, a tutte le piccole e medie aziende per le quali i costi dell'energia, il costo del gas e dell'energia elettrica stanno diventando una delle principali voci di bilancio.

In questo senso, quindi, ci aspettiamo un intervento forte in campo europeo, ma soprattutto a livello nazionale. Con questa interrogazione, pertanto, chiediamo al Governo, per l'appunto, cosa intenda strutturare a sostegno delle vetrerie di Murano e, più in generale, di tutto il comparto dell'artigianato che sta soffrendo un momento di grande difficoltà proprio per l'aumento della bolletta energetica.

 

GIANCARLO GIORGETTI, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi interroganti. Il Governo è pienamente consapevole di come l'aumento dei prezzi dell'energia in generale e del gas in particolare impatti negativamente su tutte le aziende con processi produttivi ad alto dispendio energetico. La situazione è sicuramente aggravata nel settore in questione che si lega stabilmente alla filiera del turismo, attualmente penalizzata dalla situazione pandemica e dal calo delle presenze di turisti stranieri.

Non è questa la sede per dilungarsi sulle molteplici concause che hanno determinato il rincaro dei prezzi, ma quello che mi preme precisare è che il Governo è immediatamente intervenuto con provvedimenti d'urgenza, volti a fronteggiare gli incrementi delle bollette energetiche, da ultimo con il decreto-legge del 27 settembre 2021, n. 130 che, fra l'altro, ha previsto il contenimento degli oneri generali di sistema e un regime di tassazione IVA agevolato. Anche ieri, il Presidente del Consiglio Draghi ha ribadito la volontà del Governo di reperire risorse per proseguire nella linea intrapresa, diretta a diminuire l'impatto dei rincari nel breve periodo, a garanzia di tutti i soggetti deboli, fra cui ritengo debbano essere annoverate anche le piccole e medie imprese maggiormente danneggiate dai rincari.

Tali misure di sostegno rappresentano una soluzione emergenziale rispetto ad una problematica che va necessariamente affrontata a livello europeo per evitare conseguenze anche peggiori. Nell'ambito del settore dell'approvvigionamento del gas naturale, ritengo che una delle chiavi di volta sia rappresentata da un'adeguata politica europea, non solo sull'approvvigionamento, ma anche sullo stoccaggio che è il modo più efficace per gestire il caro prezzi; consente, infatti, di evitare fenomeni speculativi e di bilanciare i rincari che caratterizzano l'innalzamento della domanda nei periodi dell'anno più freddi. Una politica di acquisti e stoccaggi comuni, quindi, che l'Italia intende fortemente promuovere a livello europeo, permetterebbe l'acquisto congiunto di gas nei periodi estivi, quando il prezzo è più basso, con oneri molto minori rispetto al sovra costo di acquisti invernali.

Tuttavia, se il problema dei rincari delle materie prime e dell'energia investe l'intero comparto produttivo, sono consapevole della peculiarità del settore in questione, caratterizzato dalla necessità di tenere i forni sempre accesi, il che determina una non comune incidenza del prezzo del gas e dell'energia sui costi di produzione, che non è facile da compensare.

Proprio per questo, al di là degli interventi di carattere generale, nell'ambito dell'iter parlamentare della manovra di bilancio, si sta lavorando per individuare risorse idonee a garantire specifici strumenti di ausilio economico per il settore o i settori con caratteristiche simili, al fine di scongiurare il fermo produttivo delle fornaci e tutelare una produzione che rappresenta un'eccellenza riconosciuta a livello mondiale.

 

NICOLA PELLICANI. Grazie, Presidente. Grazie al Governo perché l'attenzione nei confronti delle vetrerie muranesi - che rappresentano un'eccellenza, come è stato detto, nel mondo - e dell'artigianato nel suo complesso è fondamentale. Gli effetti dei rincari dei costi dell'energia e del gas rischiano di essere devastanti e di vanificare le opportunità, che si iniziano a intravedere con la ripresa economica, e le misure previste dal PNRR. Per cui, non possiamo trascurare l'artigianato e non possiamo consentire di fermare produzioni uniche, come quelle delle fornaci di Murano. Per questo, servono interventi strutturali, intervenendo sul piano europeo e sul piano nazionale. Non tutti probabilmente sanno che i forni delle vetrerie lavorano a temperature elevatissime, raggiungono 1.100 o 1.200 gradi e restano accesi 24 ore su 24, per cui i consumi sono elevatissimi. Il distretto muranese comprende una sessantina di aziende e circa 650 addetti; prima della pandemia, spendeva circa 3 milioni all'anno per le bollette del gas e oggi i costi sono valutati intorno a 7-8 milioni. La regione è opportunamente intervenuta per cercare di sterilizzare l'impennata, ma l'intervento consentirà di tamponare la situazione solo fino all'inizio della primavera. Quindi, mi fa piacere che il Governo stia seguendo da vicino il caso di Murano e dell'artigianato: se vogliamo inaugurare una nuova stagione nel Paese, non possiamo lasciare indietro le nostre eccellenze, non possiamo, Ministro, lasciare indietro Murano e non possiamo lasciare indietro Venezia. Serve maggiore attenzione da parte del Governo e dell'Unione Europea per l'intero dossier Venezia: occuparsi di Venezia, signor Presidente, significa avere a cuore il destino di una città unica al mondo