17/01/2023
Ilenia Malavasi
GIRELLI, FURFARO, CIANI, STUMPO, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO
3-00106

Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   attualmente, secondo l'ultimo monitoraggio dell'Agenzia italiana del farmaco, sono circa 3.200 i medicinali che scarseggiano nelle farmacie di tutta Italia, tra cui antinfiammatori, antipiretici, alcuni tipi di antibiotici, cortisonici per l'aerosol, prodotti per la tosse, ma anche farmaci antipertensivi e antiepilettici, anche se per alcuni di questi è possibile richiedere in farmacia il farmaco con il principio equivalente;

   scorrendo la lista pubblicata dall'Aifa, che segnala anche la motivazione della carenza, emergono tra le principali cause, oltre alla «cessata commercializzazione» sia «temporanea» che «definitiva», anche altre due motivazioni molto frequenti e cioè «l'elevata richiesta» e i «problemi produttivi»;

   in particolare l'elevata richiesta riguarda proprio alcuni farmaci più utilizzati in questa stagione per la cura del Covid e dell'influenza come gli antinfiammatori brufen, nurofen e moment, mucolitici come fluimucil, antifebbrili come la tachipirina, la carenza di alcuni antibiotici, tipo quelli a base di cefalosporine come cefixoral dovuta ad un problema di approvvigionamento di principi attivi dalla Cina, Paese ora in grande difficoltà per via della diffusione del Covid;

   i problemi produttivi legati alla crisi energetica e alla scarsità di materiali per il packaging, come vetro e alluminio, il picco della stagione influenzale e l'onda lunga del Covid che sta interessando anche i Paesi asiatici produttori di principi attivi, rendono la situazione sempre più preoccupante in particolar modo per quanto riguarda farmaci e principi attivi che provengono dalla Cina e dall'India;

   a fronte di tale situazione il Ministro interrogato ha previsto l'insediamento di un tavolo permanente sull'approvvigionamento dei farmaci che dovrebbe essere allargato anche ai Nas e ai medici di famiglia, per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive;

   gli obiettivi del tavolo permanente sono molteplici: si va dall'individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza agli interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini, fino alla definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all'acquisto –:

   alla luce dei fatti sopra esposti quali iniziative urgenti, oltre all'insediamento del tavolo permanente sull'approvvigionamento dei farmaci, il Ministro interrogato intenda adottare al fine di contrastare la preoccupante carenza di farmaci, in una stagione come quella attuale dove l'influenza e il Covid si sovrappongono.

Seduta del 18 gennaio 2023

Illustrazione di Ilenia Malavasi, risposta del Ministro della Salute, replica di Gian Antonio Girelli.

ILENIA MALAVASI, Grazie, Presidente. Signor Ministro, come ieri abbiamo discusso già in Commissione, secondo l'ultimo monitoraggio dell'Aifa, ci sono circa 2.200 medicinali, per motivazioni diverse, che scarseggiano nelle farmacie italiane, in particolare, antinfiammatori, antipiretici, antibiotici, antipertensivi e antiepilettici, anche se alcuni di questi, come lei stesso ci ha già detto, è possibile richiederli attraverso il principio dell'equivalenza. Diverse sono le motivazioni di tale carenza: cessata commercializzazione, elevata richiesta, problemi produttivi, e lei ha ben fatto a costituire un tavolo permanente sull'approvvigionamento dei farmaci che possa essere allargato anche ai NAS e ai medici di famiglia, per provare a definire l'entità reale del fenomeno e indicare proposte risolutive, anche perché c'è un momento contingente in cui il picco della stagione influenzale, che è più alto del 20 per cento dell'anno precedente, insieme all'onda lunga del COVID, ha sicuramente inficiato una corsa all'acquisto dei farmaci in modo sicuramente sbagliato, che ha peggiorato la situazione.

In questo caso, quindi, le chiediamo se pensi di attivare altri strumenti oltre al tavolo e se ritenga opportuno promuovere anche una campagna di comunicazione e di sensibilizzazione per evitare fenomeni tipo le scorte che ho citato, per garantire l'accesso ai medicinali di cui i cittadini hanno bisogno a prezzi accessibili per tutti.

ORAZIO SCHILLACI,  Ministro della Salute. Grazie, Presidente. Ringrazio gli onorevoli interroganti per aver posto una problematica di interesse molto significativo e di attualità per il Ministero della Salute e per l'Aifa. Prima di entrare nel merito degli aspetti tecnici relativi alla carenza dei medicinali, mi sembra opportuno segnalare che il tema carenza, come è noto, non costituisce un argomento di nuova trattazione, ma è un fenomeno che ricorre periodicamente, infatti, la materia è stata oggetto di specifici interventi normativi; ricordo l'articolo 13 del decreto-legge n. 35 del 2019 e l'articolo 34 del decreto legislativo n. 219 del 2006 che, rispettivamente, hanno previsto specifiche misure per evitare o, comunque, contrastare i casi di carenza.

Ciò premesso, tra le iniziative avviate di mia competenza segnalo che, in data 11 gennaio ultimo scorso, ho convocato il tavolo di lavoro permanente sull'approvvigionamento dei farmaci, per definire la reale entità del fenomeno, indicare proposte risolutive alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute, di Aifa, della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione. Questo tavolo, istituito con decreto ministeriale, è stato allargato anche ai NAS e ai medici di medicina generale. In questo contesto di alto profilo tecnico, saranno assunte le decisioni ai fini delle azioni da porre in essere per garantire una comunicazione appropriata e corretta e per adottare le iniziative che, nell'ambito di un quadro europeo e internazionale complesso, potranno contribuire a garantire un adeguato approvvigionamento dei medicinali per la tutela del diritto alle cure.

Passando agli aspetti più tecnici, necessari a descrivere il fenomeno, ricordo, com'è noto, che le cause che determinano la cosiddetta carenza sono molteplici: aumenti dei costi legati alla situazione internazionale, picco di domanda per i farmaci stagionali, concentrazioni delle prescrizioni su poche molecole nel trattamento delle malattie di stagione. Colgo l'occasione per ricordare che si sono verificati problemi soprattutto per alcuni farmaci specifici: antinfiammatori, antinfluenzali e antibiotici. Questa difficoltà, giustamente sottolineata dagli operatori, non sarebbe direttamente riconducibile alla carenza di farmaci, data l'ampia disponibilità di farmaci equivalenti sul mercato, ma il limitato ricorso agli equivalenti fa sì che venga, invece, collegata alla vasta lista di farmaci carenti che Aifa pubblica da oltre dieci anni per supportare i pazienti e gli operatori e che conta circa 3 mila di questi prodotti, quasi tutti comunque con equivalenti sul mercato.

Emerge, pertanto, che le difficoltà di approvvigionamento, in molti casi, non dipendono dalla carenza dei farmaci, quanto piuttosto da un limitato ricorso ai medicinali equivalenti ampiamente disponibili sul mercato. Proprio per rimediare a queste criticità, è mia ferma intenzione, tra le altre misure, avviare ogni iniziativa finalizzata a promuovere la prescrizione del principio attivo, in modo da consentire la diversificazione della domanda dei farmaci, ferma restando la proprietà terapeutica del singolo principio attivo ai fini della cura.

Aggiungo, infine, che l'allarme mediatico a cui stiamo assistendo ha già determinato una revisione della lista dei farmaci carenti nella sede del tavolo tecnico indisponibilità presente da molti anni presso Aifa. Sono stati esclusi farmaci considerati di non significativa rilevanza e sono in corso iniziative formative e informative volte ad aumentare l'accesso agli strumenti già disponibili, come i medicinali equivalenti, i prodotti galenici ed i farmaci di importazione.

GIAN ANTONIO GIRELLI, Grazie, Presidente. Signor Ministro, io la ringrazio per la risposta che, però, mi verrebbe da dire, potremmo collocare anche temporalmente a due anni fa, quando era più o meno la stessa risposta, perché giustamente lei ricorda che non è una novità, però il COVID ha procurato una novità, un'accelerazione dei fenomeni e, soprattutto, l'evidenza dei fenomeni che noi adesso scontiamo in maniera molto pesante.

Allora, ben venga l'istituzione del tavolo, però, ci interessa molto di più cosa, in quel tavolo, si definisce a livello di obiettivi da andare a perseguire e, siccome il nostro compito non è solo quello di fare opposizione, ma, anzi, soprattutto, di fare proposizione, io mi permetto di dare alcuni suggerimenti che spero possano entrare nell'agenda del Ministero e diventare anche oggetto di dibattito in quest'Aula e in Commissione, cominciando dall'informazione, che indubbiamente è la prima cosa che si può fare ed è meno impegnativa dal punto di vista del tempo necessario. Però, accanto a questo, bisogna che cominciamo a chiederci alcune cose, come dove vengono prodotti i farmaci e perché siamo dipendenti da Nazioni anche molto instabili nel reperimento degli stessi. Si fa riferimento spesso alla Cina e non si può continuare così. È un tema italiano ed europeo, che va affrontato. Lo stesso confezionamento forse dovrebbe vederci all'avanguardia, in un settore come questo, nel pensare a metodi che ci rendano meno dipendenti dal reperimento di alcuni materiali che, appunto, sono causa della difficoltà di reperimento dei medicinali.

In tutto questo c'è anche un forte investimento in termini di ricerca e di controllo della commercializzazione, perché non possiamo dimenticare che attorno a questa forse è il caso di fare una riflessione sul ruolo che il pubblico, quindi, lo Stato deve avere in partite come queste, che deve essere sempre di più presente. Io non sono contro l'attività privata, ma sono a favore del fatto che determinate attività come queste, legate a garanzia di diritti dei cittadini, debbano essere sotto il controllo dello Stato. Insomma, quello che ci auguriamo è un decalogo molto puntuale, che possa affrontare, in tempi il più possibile brevi, emergenze che possono davvero diventare molto impattanti sulla vita dei cittadini e sulle responsabilità dei Governi.