23/01/2024
Elly Schlein
BRAGA, BONAFÈ, CIANI, GHIO, TONI RICCIARDI, CASU, FORNARO, DE LUCA, FERRARI, MORASSUT, ROGGIANI, DE MARIA, FURFARO, GIRELLI, MALAVASI e STUMPO
3-00939

Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:

   nonostante il grido d'allarme del personale sanitario, dei sindacati di settore e delle regioni, quattro delle quali hanno presentato proposte di legge in tal senso, nessuna misura strutturale è stata presa fino ad ora da questo Governo per abolire il tetto di spesa per l'assunzione del personale sanitario;

   oggi mancano all'appello almeno 100 mila operatori tra medici e infermieri: sono almeno 30 mila i medici, che devono essere assunti tra medici specialisti nelle strutture ospedaliere, nei pronto soccorso o come medici di famiglia oggi sempre più introvabili, e dai 60 ai 70 mila gli infermieri;

   è necessario ormai abolire l'obsoleto tetto alla spesa per il personale, introdotto nel 2009, che obbliga a spendere per le assunzioni non più di quanto si spendeva nel 2004 diminuito dell'1,4 per cento, e promuovere un piano straordinario triennale di assunzioni di professionalità che mancano, sia nelle strutture territoriali che in quelle ospedaliere;

   non è più possibile colmare la carenza di personale con la proroga di misure volte all'assunzione di personale con contratti a termine (introdotte durante il periodo pandemico) o con l'impiego dei cosiddetti «gettonisti», ovvero medici pagati a ore per tamponare le carenze di personale negli ospedali, in particolare nei pronto soccorso;

   si tratta di una deriva che negli ultimi anni è talmente cresciuta che oggi capita di trovare strutture ospedaliere dove interi reparti sono gestiti con queste modalità, con grande impatto economico sulla spesa pubblica, per gli elevati costi sostenuti dalle aziende sanitarie;

   le gravi carenze di organico e le conseguenti lunghe liste di attesa mettono in crisi i principi fondanti del Sistema sanitario nazionale, universalità, uguaglianza ed equità, in particolare per le fasce più deboli della popolazione che non hanno le risorse per rivolgersi alla sanità privata e rinunciano così a curarsi –:

   quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare per abolire il tetto di spesa nell'assunzione del personale sanitario e fronteggiare così la grave carenza, anche alla luce del fatto che l'impiego dei cosiddetti gettonisti ha costi maggiori per i bilanci aziendali.

Seduta del 24 gennaio 2023

Illustrazione di Elly Schlein, risposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, replica di Elly Schlein

ELLY SCHLEIN, Signora Presidente, tempo fa mi ha colpito un messaggio che ho ricevuto da una donna, alla cui madre, malata oncologica e cardiologica, è stato fissato un appuntamento nel 2026. Non sa nemmeno se ci arriverà. Ormai ci sono persone costrette a sperare che la propria malattia corra meno in fretta della lista d'attesa che si allunga, questa è la situazione. Ci vogliono 45 giorni per una TAC urgente che dovrebbero farti in 6 e per gli esami non urgenti puoi aspettare anche degli anni.

Mancano almeno 30.000 medici, almeno 70.000 infermieri, mentre 21.000 medici sono già fuggiti all'estero e tanti verso il privato. I reparti si stanno svuotando, nei pronto soccorso la situazione è insostenibile.

Il personale attuale è stremato, gli eroi della pandemia, già dimenticati da questo Governo, hanno dei turni massacranti. Come pensate, Presidente, di abbattere le liste d'attesa chiedendo loro di lavorare ancora di più, o di tappare i buchi assumendo precari o gettonisti che lavorano pagati a ore?

L'unico modo per abbattere le liste d'attesa è sbloccare il tetto alle assunzioni, una norma obsoleta ferma ai livelli del 2004. Le chiedo, quindi, Presidente, se il suo Governo intenda finalmente togliere il blocco alle assunzioni per la sanità pubblica e mettere le risorse per un piano straordinario.

Chiedo una cortesia, però: non mi risponda, come fa sempre, l'ho sentita anche prima, “però potevate farlo voi”. Non solo e non tanto perché io al Governo ancora non ci sono stata, ma perché lei è al Governo da 16 mesi e l'Italia aspetta delle risposte ora.

GIORGIA MELONI, Presidente del Consiglio dei ministri. Dunque, come giustamente ricordano la collega Schlein e i colleghi che hanno presentato questa interrogazione, il tetto alla spesa per il personale sanitario è stato introdotto nel 2009, e questo ha comportato, chiaramente, negli anni, anche il crescente ricorso ai contratti a termine e il devastante fenomeno dei cosiddetti medici gettonisti, che lei citava. Noi, quindi, ci troviamo a fare i conti con una situazione che si è stratificata negli ultimi 14 anni.

E non le dirò “perché non lo avete fatto voi?”. Le dirò, collega Schlein, che considero un'implicita attestazione di stima il fatto che oggi chiediate a noi di risolvere tutti i problemi che voi non avete risolto nei 10 anni in cui siete stati al Governo. Grazie per fidarvi di noi, grazie per fidarvi di questo Governo. Le posso chiaramente dire che ci stiamo lavorando. Quello dei medici gettonisti, per esempio, è un problema di cui questo Governo si è occupato dall'inizio del suo insediamento.

Ricordo che è stato il Ministro della salute Schillaci a mandare i NAS nelle strutture sanitarie, riscontrando delle irregolarità che erano incredibili, come il fatto che nello stesso ospedale ci fossero medici gettonisti che percepivano anche 3 volte più degli altri. È ovviamente un fenomeno odioso, sul quale siamo intervenuti con il decreto-legge n. 34 del 2023, poi convertito, con il quale puntiamo progressivamente ad azzerare questo problema, riconoscendo maggiori indennità, prestazioni aggiuntive, benefici pensionistici ai lavoratori del comparto e a chi lavora nel pronto soccorso.

E non ci siamo tirati indietro neanche sul problema della carenza di personale e della necessità di aumentare gli organici nelle strutture sanitarie, problemi anche questi che non nascono esattamente oggi. Ci stiamo occupando e ci occuperemo anche di questa eredità pesante, compreso il superamento del tetto di spesa, che è un obiettivo che abbiamo e che contiamo di raggiungere quanto prima, compatibilmente, chiaramente, con gli impegni di finanza pubblica, perché per noi assicurare il diritto alla salute dei cittadini è una priorità assoluta.

Anche qui, lo abbiamo dimostrato portando il Fondo sanitario ai massimi storici, anni del COVID compresi, concentrando le risorse destinate al rinnovo dei contratti pubblici proprio sul contratto dei sanitari, impegno per il quale abbiamo investito 2,4 miliardi di euro, con l'obiettivo prioritario, perché lei giustamente lo citava, di abbattere le liste di attesa, ma anche di consentire a chi lavora nella sanità di lavorare in condizioni dignitose e di vedere riconosciuto il valore del suo impegno.

ELLY SCHLEIN, Presidente, la sua risposta non ci soddisfa, e le farei anche un'altra domanda: ma lei è andata al Governo per risolvere i problemi o per continuare a fare opposizione, scaricandoli sugli altri? No, mi faccia capire, perché ero stata più delicata di lei, non ho citato l'anno in cui è stato adottato quel tetto alla spesa, che si rifà ai livelli del 2004. Ha ragione lei, era il 2009, e sa chi era Ministro di quel Governo? Lei era Ministra di quel Governo!

Quindi, questo specifico problema lo ha creato lei, e non certo noi. Voi avete toccato solo un tetto di spesa, Presidente: avete toccato quello per aumentare la sanità privata e avete lasciato intatto, ad ora, quello del personale. Voglio dire questo, e mi sembra che dichiari molto quello che pensate voi. Secondo voi, ci vuole più sanità privata e meno sanità pubblica. Lo sblocco delle assunzioni, però, lo stanno chiedendo 4 regioni di diverso colore politico. Servono più risorse e fin qui voi avete tagliato.

Non racconti la solita balla del più grande investimento della storia, Presidente: sono i vostri numeri, nero su bianco, a smentirla. I tanto sbandierati 3 miliardi in più non bastano nemmeno per fare i rinnovi dei contratti, né per stare al passo con i costi rialzati dall'inflazione.

E voglio dire che la verità è che la spesa sanitaria, che si calcola in tutto il mondo sul PIL, sta scendendo, secondo i vostri numeri, ai livelli precedenti alla pandemia. Si vede che non credete nella sanità territoriale, che avete tagliato, anche nel PNRR, sulle case della comunità, togliendole ai quartieri, alle periferie e alle aree interne. Si vede che non credete, insomma, che ci sia un problema, con medici stremati, attese infinite, reparti che si svuotano, ospedali obsoleti, 100.000 posti letto che mancano e mi faccia dire che ieri avete dato il colpo di grazia con l'approvazione di una riforma sull'autonomia differenziata che spacca il Paese, creando pazienti di serie A e pazienti di serie B e noi non ci stiamo. Avete fatto cassa tagliando sui disabili. Il suo capogruppo si permette di fare battute sulla salute mentale, che è un dramma che riguarda tantissimi italiani, tantissimi giovani che chiedono supporto e a cui voi date la sberla della vostra indifferenza. La sua idea di sanità…

 …è quella in cui chi è ricco - lo ammetta, Presidente - può saltare le liste d'attesa andando dal privato e chi è povero, invece, sta rinunciando a curarsi, come hanno fatto 4 milioni di italiani. Non esiste nessuna destra sociale: questa è una destra letale sul diritto alla salute.

Siccome prima l'ho sentita anche sul Patto di stabilità, ebbene l'ha confermato anche lei: lei ha accettato un compromesso al ribasso, prendendo atto di quello che hanno deciso Francia e Germania, ma, devo dire, che nelle scelte di tagli sulla sanità lei si sta confermando la regina dell'austerità. Noi ci batteremo per la sanità pubblica