29/09/2020
Antonella Incerti
CENNI, CAPPELLANI, CRITELLI, DAL MORO, FRAILIS, MARTINA, GRIBAUDO, ENRICO BORGHI e FIANO
3-01786

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   il settore ortofrutticolo rappresenta un segmento fondamentale dell'agricoltura italiana, non solo dal punto di vista della diffusione territoriale delle imprese agricole attive nella produzione di frutta e ortaggi, ma anche e soprattutto per i valori produttivi ed economici che caratterizzano il comparto;

   gli andamenti produttivi degli ultimi mesi hanno subito gli effetti negativi derivanti da eventi di rilevante gravità a cominciare dai danni subiti dalla cimice asiatica, per arrivare alla grave perdita di fatturato subita dai frutticoltori per gli estremi eventi climatici e per le misure di lockdown scaturite dall'emergenza da Covid-19;

   secondo l'Osservatorio di mercato di Cso Italy i consumi di ortofrutta fresca sono in caduta libera. Il comparto della frutta primaverile ed estiva ha subito una diminuzione significativa della produzione di albicocche, pesche nettarine, pesche a pelo e susine;

   il crollo della produzione ha comportato una diminuzione altrettanto significativa del personale impiegato nelle aziende agricole per tutte le operazioni inerenti la frutticoltura. Identici effetti si sono riscontrati per le strutture cooperative e private operanti sul territorio per il ritiro, la lavorazione, la conservazione e la commercializzazione della frutta, con stabilimenti chiusi o sottoutilizzati;

   l'intero comparto ortofrutticolo chiede interventi immediati e straordinari finalizzati a favorire l'avvio di nuovi mercati internazionali, a ridurre il costo del lavoro e a prevedere un allungamento dei tempi di sospensione delle rate dei mutui;

   l'esigenza di un piano strategico nazionale per il settore frutticolo oltre che l'adeguamento del sistema assicurativo e del fondo di solidarietà nazionale per le aziende colpite da calamità naturali rimangono una priorità improrogabile;

   nei giorni scorsi il Ministro interrogato dichiarava che «Il percorso per affrontare le problematiche dell'ortofrutta e individuare le soluzioni migliori alle criticità indicate dalle aziende è in evoluzione continua e prevede il coinvolgimento costante di tutti i rappresentanti del mondo produttivo» e aggiungeva che il Ministero stava avviando un confronto a livello tecnico con le associazioni del settore e le regioni finalizzato ad una revisione della Strategia nazionale sull'ortofrutta –:

   quali immediate iniziative siano state individuate al Tavolo Ortofrutticolo per favorire il superamento delle criticità economiche, organizzative e occupazionali dell'intero comparto.

Seduta del 30 settembre 2020

Illustrazione di Francesco Critelli, risposta della Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, replica di Antonella Incerti

FRANCESCO CRITELLI: Grazie, Presidente. Il comparto ortofrutticolo rappresenta un segmento fondamentale dell'intera agricoltura italiana, sia per la diffusione territoriale delle imprese agricole operanti nella produzione di frutta e ortaggi sia per i valori economici e produttivi del comparto.

Negli ultimi mesi i valori di produzione hanno subito un drastico calo derivante da alcuni eventi: i danni della cimice asiatica, estremi eventi climatici e, non per ultimo, le misure derivanti dal COVID-19. Si stima che il calo della produzione sia avvenuto in un range compreso tra il 70 e l'80 per cento. Al calo di questa produzione, come è anche naturale che sia, è conseguito un calo delle unità operanti nel settore pari al 70 per cento della forza produttiva. Per questo il comparto ortofrutticolo chiede delle risposte immediate e, siccome la Ministra ha dichiarato che il tavolo è in essere e che avrebbe coinvolto le regioni e le associazioni interessate, noi chiediamo quali iniziative immediate siano state adottate nel tavolo ortofrutticolo per superare le criticità ora elencate.

 

TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. Presidente, onorevoli deputati, il Ministero con la massima attenzione segue gli sviluppi di mercato del settore ortofrutticolo, che rappresenta una componente fondamentale dell'agricoltura del nostro Paese in termini di occupazione, reddito, nonché di contributo al mantenimento e miglioramento del territorio. Ricordo che, nel corso del 2020, il Ministero dell'agricoltura ha stanziato 70 milioni di euro per finanziare il Fondo di solidarietà nazionale al fine di consentire alle imprese agricole ubicate nei territori che hanno subito danni derivanti dalla cimice asiatica di beneficiare dei relativi interventi compensativi. Allo stesso fine sono stati stanziati ulteriori 40 milioni di euro per il biennio 2021-2022.

Più in generale, nell'ambito della crisi dovuta alla pandemia COVID-19 il Ministero dell'agricoltura è stato costantemente impegnato a livello nazionale ed europeo nella ricerca delle più opportune soluzioni alle numerose problematiche incontrate, a cominciare dai blocchi alla movimentazione di merci e persone, alle varie difficoltà commerciali, alla carenza di manodopera, alla semplificazione delle procedure nei controlli, senza tuttavia mai mettere in discussione le garanzie di qualità e sicurezza alimentare che caratterizzano le nostre produzioni. Con queste finalità sono stati adottati ben sette decreti ministeriali e varie circolari che hanno consentito alle imprese e alle amministrazioni di gestire al meglio le varie misure di sostegno al settore compatibilmente con le difficoltà dovute con la crisi in atto.

Oltre a questi interventi necessari per gestire la situazione nella fase di emergenza il Ministero ha avviato una serie di iniziative finalizzate a consolidare a livello strutturale il settore, in particolare sul fronte della competitività nei mercati e del sostegno all'export.

Rientra in questo ambito l'adeguamento della strategia nazionale per la cui finalizzazione è stato da tempo avviato un confronto costante con le regioni, gli organismi pagatori e le organizzazioni di filiera, in considerazione dell'esigenza di implementare alcune tipologie di spesa e di attivare le più recenti novità introdotte a livello europeo.

In tale contesto una particolare attenzione verrà riservata al percorso di condivisione delle linee guida finalizzate all'adozione di un sistema unitario di certificazione della sostenibilità come strumento privilegiato di supporto e valorizzazione delle produzioni ortofrutticole italiane in particolare sui mercati esteri.

Un'attenzione particolare alla riforma degli strumenti di gestione del rischio, i cui limiti sono sempre più evidenti, soprattutto per l'inadeguatezza finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale. Queste problematiche saranno oggetto di confronto del tavolo ortofrutticolo già convocato per i prossimi giorni.

A seguito di questa importante riunione assicuro il mio massimo impegno per definire un percorso incentrato sulla tutela e il rafforzamento di questo strategico settore agricolo.

 

ANTONELLA INCERTI: Grazie, Presidente. Signora Ministra, siamo soddisfatti della sua risposta, anche perché le misure che ha messo e intende mettere in campo vanno nella direzione che noi auspichiamo. Come lei stessa, ricordo, ha ricordato, serve un piano di rilancio complessivo e politiche di sostegno all'internazionalizzazione per questo settore. Un comparto che, come viene ricordato, ha un peso decisivo per la nostra economia, ha difficoltà contingenti estreme, ma ha anche sfide decisive che riguardano sia il mercato interno che l'export. Il tavolo che menzionava dovrà quindi misurarsi non solo con l'oggi, ma con la strategia di intervento della nuova PAC, così come le scelte di innovazione scientifica e tecnologica, il futuro verde. Un settore che ha sempre guardato al futuro ed è pronto alla transizione verde, nonostante le difficoltà contingenti che venivano ricordate. Penso soprattutto al calo produttivo, che ha superato anche il 50 per cento.

Nonostante l'altalenante andamento dei prezzi, l'ortofrutta è riuscita a superare anche la crisi del lockdown ed è un pilastro economico, una certezza di innovazione per l'intero sistema agroalimentare italiano; lo testimoniano le 300 mila imprese che fatturano 13 miliardi di euro, che investono sia dal punto di vista economico che ambientale. Ricordo che il 28 per cento delle imprese fa biologico, il 36 per cento si dedica alla produzione integrata, il 33 per cento produce energie rinnovabili. È quindi pronto alle politiche europee come il “Farm to fork” e la “Biodiversità”. Noi chiediamo, appunto, e auspichiamo che nel programma nazionale di ripresa sia supportato questo settore da un progetto di lungo respiro, per aumentarne la resistenza alla crisi di mercato, far fronte alle crescenti crisi climatiche, ai rischi fitopatologici. Serve anche una campagna di promozione adeguata al valore che questa produzione ha per la salute dei cittadini e per l'intera economia del Paese.