Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:
l'articolo 119, quinto comma, della Costituzione stabilisce che lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati comuni, province, città metropolitane e regioni per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, rimuovere gli squilibri economici e sociali, favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona o provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni;
il Governo Conte II, con l'articolo 1, comma 815, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, ha istituito il «Fondo perequativo infrastrutturale», con una dotazione complessiva pari a 4.600 milioni di euro per gli anni dal 2022 al 2033, di cui 100 milioni di euro per l'anno 2022, 300 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027, 500 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2028 al 2033;
tali risorse dovevano finanziare interventi per colmare il deficit infrastrutturale tra le diverse aree geografiche, anche infra-regionali, a seguito di una ricognizione riguardante le strutture sanitarie, assistenziali, scolastiche, la rete stradale, autostradale, ferroviaria, portuale, aeroportuale, idrica, elettrica, digitale e di trasporto e distribuzione del gas;
il Governo Draghi ha successivamente effettuato la suddetta ricognizione e selezionato le opere da finanziare tramite uno schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il cui iter di approvazione non si è potuto concludere per la prematura caduta dell'Esecutivo;
nella sezione II della legge 30 dicembre 2023, n. 213 (legge di bilancio per il 2024), il «Fondo perequativo infrastrutturale» è stato azzerato per il triennio 2024-2026 e definanziato per 2,6 miliardi di euro negli anni dal 2027 al 2033;
questo taglio di circa 3,5 miliardi di euro rappresenta un colpo durissimo per il Mezzogiorno, privato delle risorse necessarie per le scuole, gli ospedali, le strade, le ferrovie e tutti gli asset strategici, e costituisce l'ennesima penalizzazione dopo la sottrazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il finanziamento dei progetti cancellati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, l'inconsistente dotazione finanziaria del credito di imposta nella zona economica speciale unica e la proposta sull'autonomia differenziata senza la definizione e il finanziamento dei livelli essenziali delle prestazioni –:
quali siano le ragioni che hanno indotto il Governo a definanziare il Fondo perequativo infrastrutturale di cui all'articolo 1, comma 815, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, e se non si ritenga invece urgente e necessario ripristinarne per intero la dotazione.
Seduta del 7 febbraio 2024
Illustrazione di Piero De Luca, risposta del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, replica di Marco Sarracino
PIERO DE LUCA, Grazie, Presidente. Caro signor Ministro, noi oggi difendiamo le ragioni dell'efficienza amministrativa e dell'unità d'Italia, quello che state facendo voi da mesi è l'esatto opposto, paralizzando e dividendo il Paese. Nell'ultima legge di bilancio, lei ha tagliato al Sud 3,5 miliardi del Fondo perequativo infrastrutturale. La domanda è semplice, Ministro: con quale coraggio e perché ha privato i cittadini meridionali di fondi decisivi per scuole, ospedali, strade e infrastrutture?
Questa è la domanda semplice che noi le poniamo, oggi, e alla quale vorremmo una risposta chiara, risposta, però, che sappiamo che non arriverà, perché la vostra è una strategia abbastanza precisa: state bloccando, da un anno e mezzo, 25 miliardi del Fondo per lo sviluppo e la coesione al Mezzogiorno, avete bloccato e cancellato le ZES, strumento decisivo per investimenti e lavoro, avete tagliato le risorse in sanità, colpendo soprattutto il Mezzogiorno, il cui sistema è al collasso e non riesce a garantire cure adeguate, con un terzo dei fondi in meno per medici, posti letto e servizi. Come se non bastasse, state portando avanti una proposta di autonomia differenziata secessionista, che spaccherà l'Italia e farà aumentare per legge le differenze e le distanze nei servizi essenziali tra Nord e Sud del Paese.
Allora, la domanda è semplice e ve l'abbiamo posta, vi invitiamo però a fermarvi, signor Ministro, e a tornare indietro. Noi faremo di tutto e ci batteremo con forza per impedirvi di spaccare l'Italia e difenderemo l'unità e la coesione nazionale e lo faremo noi, altro che voi patrioti che state dividendo e spaccando il Paese.
MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. La ringrazio anche per la verve, che si accompagna a una quantità di investimenti in infrastrutture in tutta Italia, in particolare al Centrosud, che non hanno precedenti nella storia repubblicana, questi sono i dati . Per quello che riguarda la riduzione in termini contabili, e non sostanziali, come avrò modo di spiegare, avendo sentito anche altri Ministeri, della dotazione del Fondo per la perequazione infrastrutturale, tale scelta è stata operata in primo luogo in considerazione del fatto che il relativo iter di assegnazione, diversamente da quanto affermato dagli interroganti, non era affatto definito.
Nel merito, è importante evidenziarlo, le risorse del Fondo sono salvaguardate dall'insieme dei provvedimenti normativi che il Governo sta portando avanti per superare proprio quel divario tra le diverse aree geografiche del territorio nazionale figlio del centralismo, e non sicuramente dell'autonomia, che ancora non c'è. Il disegno di legge sull'autonomia differenziata, approvato dal Senato, prevede infatti esplicitamente la salvaguardia del vincolo di destinazione per le risorse già stanziate in favore di specifici territori.
L'obiettivo di tali interventi è promuovere un riparto più efficiente delle risorse disponibili per il Sud ed evitare che ingenti risorse rimangano non allocate o, peggio ancora, non spese per le debolezze della programmazione. Più che cercare colpe altrove, per quello che riguarda i disservizi in Campania rivolgetevi a chi governa la Campania da tanti anni e non ha saputo spendere i soldi che a questa erano destinati.
A questo si aggiungono i dati sull'attuazione dei piani di sviluppo e coesione finanziati a valere sui precedenti cicli FSC. I ritardi nell'avanzamento della spesa sono evidentemente preoccupanti. Chiudo: la frammentarietà o l'assenza di programmazione nel riparto di tali fondi è quindi il primo limite strutturale che abbiamo cercato di abbattere, puntando a un nuovo metodo di assegnazione delle risorse a favore, in particolare, delle regioni del Sud. Lei diceva, e chiudo, che state difendendo l'unità nazionale.
Ho come l'impressione che l'interesse sia quello di difendere le poltrone di qualcuno che malgoverna la sua terra da troppi anni.
MARCO SARRACINO, Grazie, signor Presidente. Ministro Salvini, il Partito Democratico le ha chiesto i motivi di questo accanimento incomprensibile del vostro Governo contro i cittadini del Sud e lei onestamente non ha risposto. Ma cosa vi hanno fatto di tanto male che continuate a prendervela in questo modo con loro? Voi, con l'ultima legge di bilancio, questo è un fatto, Ministro, avete realizzato l'ennesimo taglio al diritto alla salute, al diritto al trasporto, al diritto
all'istruzione, legittimando, ancora una volta, la vostra insensata idea per cui, in questo Paese, debbano esistere cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Prima del vostro arrivo, infatti, esisteva un Fondo, quello perequativo infrastrutturale, con una dotazione di oltre 4 miliardi, che serviva proprio a ridurre divari e disuguaglianze. Da questo Fondo, Ministro, voi avete cancellato oltre 3,5 miliardi, anche questo è un fatto. E lei, Ministro, si occupa sempre di tutto, di trattori, di agricoltura, di festival, di giustizia, ma mai che prenda in considerazione l'idea di occuparsi delle priorità del suo Ministero, perché le do una notizia: le risorse di quel Fondo servivano soprattutto per le nostre strade, per le nostre ferrovie, per le nostre infrastrutture, oltre che per i nostri ospedali e per le nostre scuole.
Voi, con un tratto di penna, lo avete cancellato. Il tutto, ovviamente, si consuma nel silenzio dei parlamentari della destra eletti al Mezzogiorno, che stanno tradendo il mandato con cui sono arrivati qui e che sono in silenzio di fronte a quello che voi state combinando. E allora finitela di raccontare un Paese che non esiste. Smettetela con la presa in giro di come accorcerete i divari, perché questo è solo l'antipasto di quello che voi farete con l'autonomia differenziata.
Anche in quel caso, continuate a dire che tutti i territori potranno partire dallo stesso livello grazie alla determinazione dei LEP, c'è qui il Ministro Calderoli, salvo poi omettere come prenderete e soprattutto dove prenderete le risorse che serviranno proprio a garantire quei LEP, visto che quella legge è a invarianza di bilancio. E, allora, smettetela, lei e il Ministro Fitto, di commissariare il Mezzogiorno, di sottrarne le risorse, di far passare i nostri diritti come gentili concessioni, ma, soprattutto, smettetela di tradire i sogni e le ambizioni di un Sud a cui state negando il futuro.
Ministro Salvini, lo so che per lei è difficile accettarlo, ma si ricordi che la nostra Repubblica è una e indivisibile, e il Partito Democratico e gli italiani vi impediranno di spaccarla a metà.