23/01/2019
Chiara Gribaudo
3-00455

SERRACCHIANI, MADIA, CARLA CANTONE, LACARRA, LEPRI, MURA, VISCOMI, ZAN, ENRICO BORGHI e FIANO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:

lunedì 21 gennaio 2019, nella sede genovese di Ansaldo energia, Eros Cinti, operaio di 42 anni, è rimasto ucciso, secondo una prima ricostruzione, dalla caduta di un pezzo da una gru, mentre movimentava un carico sospeso. Nella stessa giornata, ad Ariccia, è deceduto un operaio di 29 anni;

nei primi undici mesi del 2018 sono state presentate all'Inail 592.571 denunce di infortunio sul lavoro, con un aumento dello 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017. Gli incidenti con esito mortale sono aumentati del 9,9 per cento, da 952 a 1046; le malattie professionali del 2,2 per cento, da 53.865 a 55.052;

il comma 1121 dell'articolo 1 della legge di bilancio per il 2019 ha apportato tagli al bilancio dell'Inail per 1.535 milioni di euro nel prossimo triennio; tali tagli comporteranno, tra l'altro, la riduzione delle risorse destinate al finanziamento dei progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l'abolizione delle agevolazioni per le imprese virtuose; il comma 1126 ha modificato la disciplina di settore, al fine, di fatto, secondo gli interroganti, di consentire all'Inail, a fronte dei tagli, il recupero di maggiori risorse finanziarie in sede di rivalsa nei confronti del soggetto responsabile, adottando il cosiddetto «metodo di calcolo per sommatoria del danno differenziale»;

l'effetto immediato sarà la riduzione significativa del risarcimento ottenibile dal lavoratore, rafforzando l'Inail e premiando il datore di lavoro, con la riduzione delle tariffe e con la forte e inedita discrezionalità del giudice nella determinazione delle somme da versare a Inail a seguito dell'incidente, sulla base della sua condotta passata e successiva; viene sostanzialmente sacrificato il diritto fondamentale del lavoratore vittima dell'infortunio o della malattia professionale all'integrale risarcimento del danno differenziale, ripristinando una situazione che la Corte costituzionale ha ritenuto illegittima con la sentenza n. 485 del 1991;

l'aumento degli incidenti sul luogo di lavoro e delle malattie professionali rischia di aggravarsi ulteriormente con una politica di tagli agli investimenti in prevenzione e di riduzione dei diritti dei lavoratori coinvolti –:

se non ritenga necessario adottare iniziative per rivedere quelle che gli interroganti ritengono improvvide misure, che hanno determinato una riduzione delle risorse destinate a progetti di investimento e formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e l'abolizione delle agevolazioni per le imprese virtuose, nonché per il ripristino dei diritti dei lavoratori infortunati, oggi fortemente indeboliti dalle previsioni del richiamato comma 1126 della legge di bilancio per il 2019. 
(3-00455)

Seduta del 23 gennaio 2019

Illustrazione di Chiara Gribaudo, risposta del Ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e delle politiche sociali, Luigi Di Maio, replica di Alessandro Zan

Chiara Gribaudo La ringrazio, Presidente. Ministro Di Maio, nel 2018 in Italia sono cresciute le morti bianche, gli infortuni e le malattie professionali, eppure nell'ultima legge di bilancio lei si è vantato di aver tagliato un miliardo e mezzo alla sicurezza sul lavoro, togliendo soldi ai piani per la prevenzione e la sicurezza, per poter tagliare le tariffe INAIL alle aziende. Non solo i sindacati e gli avvocati del lavoro sono in allarme perché, senza discussione in Parlamento, voi avete modificato il testo unico per la sicurezza sul lavoro, avete ridotto i risarcimenti per i lavoratori infortunati e avete dato ai giudici una discrezionalità totale per premiare i datori di lavoro responsabili degli infortuni. Ministro Di Maio, con oltre mezzo milione di incidenti all'anno, come vi è venuta in mente un'idea del genere? Negli ultimi tre giorni, signor Ministro, ci sono stati quattro incidenti mortali sul posto di lavoro e allora le chiedo, per favore, di mettere da parte la sua propaganda e di correggere quello che avete fatto nella vergognosa legge di bilancio per tutelare i lavoratori.

Luigi di MaioMinistro dello Sviluppo economico e del Lavoro e delle politiche sociali. Ci tengo prima di tutto a precisare una cosa perché è un tema che ho molto a cuore. Con l'ultima legge di bilancio il Fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni è stato innalzato da 3.400.000 euro a 4.479.000 euro. Tengo anche a dire un'altra cosa: uno dei primi interventi che ho fatto qui in Aula da Ministro del lavoro è stato proprio sugli infortuni e sulle morti bianche. Avevo promesso di aumentare l'organico dell'Ispettorato nazionale del lavoro che è aumentato di 930 ispettori e 20 dirigenti.

A questo si aggiunge la terza cosa: io sono orgoglioso di poter firmare il decreto ministeriale per abbassare i premi INAIL alle imprese italiane, perché quei premi erano calcolati sulle morti sul lavoro del 1995 e non erano mai stati aggiornati. Non si tratta di togliere soldi alle persone che hanno diritto ai risarcimenti per infortuni sul lavoro ma si tratta di applicare tariffe giuste agli imprenditori a cui ovviamente va tutta la mia sensibilizzazione, come ai dipendenti, per quanto riguarda la prevenzione che significa formazione dei lavoratori e degli imprenditori e significa più controlli per quanto riguarda le ispezioni sul luogo di lavoro per evitare che non siano a norma le strumentazioni. Ed è per questo che abbiamo implementato l'organico dell'Ispettorato nazionale ed è anche per questo che sono orgoglioso di aver nominato a capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro un generale dei carabinieri, il generale Alestra, che sta portando a casa anche degli importanti risultati per quanto riguarda il caporalato, che coinvolgono a volta anche esponenti dei sindacati e dello stesso Ispettorato nazionale del lavoro.

Alessandro Zan Grazie, Presidente. Ministro Di Maio, la sua risposta è drammaticamente inadeguata rispetto alla gravità della situazione. A parte non aver risposto a nessuna delle questioni che le abbiamo posto qui in Aula, ma lei ha presente cosa è accaduto nel 2018? Stiamo parlando di più di mille morti sul lavoro - ripeto: più di mille morti - vale a dire più di tre morti al giorno. Sono numeri da guerra: un vero e proprio massacro e lei cosa fa? Taglia i soldi all'INAIL, taglia i soldi per la prevenzione. Sono aumentate le malattie sul lavoro, sono aumentati gli infortuni e lei dà queste risposte assolutamente pacifiche. Forse, anziché parlare continuamente di sicurezza da parte del suo Governo, lei dovrebbe parlare di sicurezza sul lavoro perché i dati sono davvero impressionanti. Dunque le chiedo, Ministro, faccia il Ministro del Lavoro, anziché aprire contenziosi diplomatici in tutta Europa tra l'altro mettendo a repentaglio la gloriosa storia di politica estera del Paese. Faccia il Ministro del Lavoro: si occupi appunto della sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici italiane. Voi avete tagliato in tre anni un miliardo e mezzo di euro ma soprattutto - è la cosa più meschina ancora più dei condoni, Ministro - avete ridotto pesantemente gli indennizzi sulle vittime del lavoro.

E questa è una cosa vergognosa perché, per il primo articolo della nostra Costituzione, il nostro Paese si fonda sul lavoro e sulla dignità del lavoro. Dunque tornate sui vostri passi e date una risposta urgente a tutti i lavoratori italiani che voi avete dolorosamente abbandonato