Al Ministro dello sviluppo economico. – Per sapere – premesso che:
la chiusura forzata e prolungata di gran parte delle attività produttive e dei servizi a seguito dell'emergenza Coronavirus è una situazione straordinaria, che non ha precedenti nella storia della nazione e che secondo stime autorevoli comporterà una contrazione della produzione industriale e del prodotto interno lordo a due cifre;
il Governo si è attivato prontamente, avendo come priorità la tenuta del sistema economico e dell'occupazione, ed ha affrontato, con il decreto-legge n. 18 del 2020 «Cura Italia» e con il decreto-legge n. 23 del 2020 «Accesso al credito», i temi di un primo sostegno alle imprese ed ai lavoratori, investendo importanti risorse per garantire gli ammortizzatori sociali, sostenere il reddito dei lavoratori e favorire il mantenimento della liquidità delle imprese;
un recente sondaggio tra le imprese italiane effettuato da Confindustria mostra uno stato di sofferenza generalizzato del tessuto imprenditoriale italiano, sofferenza in aumento rispetto ad un analogo sondaggio effettuato un mese fa: in particolare, rispetto alla normalità (marzo 2019) si è assistito, in media, ad un calo del 32,6 per cento del fatturato e del 32,5 per cento delle ore lavorate, che diventano, per le imprese con meno di 10 dipendenti, una diminuzione del 39,7 per cento del fatturato e del 37,3 per cento delle ore lavorate;
i maggiori problemi riscontrati riguardano il rallentamento della domanda nel mercato domestico e nel mercato internazionale, con particolare attenzione per il calo della domanda di beni ovvero di servizi di consumo in Italia;
è necessario intervenire con ulteriori misure che possano aiutare le imprese in sofferenza, soprattutto le piccole e medie imprese (che in Italia sono oltre 4 milioni, rappresentano oltre il 90 per cento delle imprese attive ed impiegano oltre 7 milioni di lavoratori), ad affrontare la situazione attuale e a farsi trovare pronte non appena il sistema Paese ripartirà con i tempi e le modalità che verranno decisi nelle prossime settimane;
altri Paesi dell'Unione europea, in particolare Francia e Germania, stanno mettendo in campo misure di ristoro e di indennizzo a fondo perduto per le imprese piccole e piccolissime, con stanziamenti di risorse pubbliche nell'ordine di decine di miliardi di euro –:
quante risorse intenda impegnare il Governo con misure a fondo perduto per assicurare il sostegno alle piccole e medie imprese ora e nella fase di ripartenza generalizzata delle attività produttive.
Seduta del 22 aprile 2020
Illustrazione e replica di Martina Nardi, risposta del Ministro per lo sviluppo economico Stefano Patuanelli
MARTINA NARDI : Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, è indubbio che la chiusura delle attività produttive, il famoso lockdown, che è stato sicuramente funzionale e importante per fermare il contagio, ce lo dicono i numeri di questi giorni e di queste ore, però ha determinato una situazione straordinaria, che sicuramente non ha precedenti. Ha travolto le nostre abitudini, la quotidianità, e ha stravolto i consumi. Il Governo - noi ne siamo contenti - si è attivato prontamente, questo è innegabile; però è innegabile anche che le piccole e medie imprese saranno in difficoltà a ripartire. In questo quadro, noi abbiamo valutato con interesse, perché riteniamo siano utilissimi, i finanziamenti a fondo perduto che lei ha citato più volte nel corso di questi giorni. E quindi siamo qua a chiederle quante risorse intenda il Governo impegnare per finanziare questa misura, che sarebbe, appunto, utilissima e auspicabile.
STEFANO PATUANELLI, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, Presidente. È evidente che il nostro tessuto economico è fondato sulla piccola e media impresa, e in particolare le imprese che hanno meno di dieci dipendenti sono oltre il 96 per cento di quelle esistenti.
Ringrazio anche per la domanda, che mi consente di completare un po' il ragionamento che stavamo facendo poc'anzi sulla liquidità diretta alle imprese, che si fonda su tre grandi capisaldi: la riduzione dei costi, perché ovviamente ora ridurre i costi significa aumentare la liquidità, e credo che tutte le operazioni fatte anche sulla cassa integrazione straordinaria e la cassa in deroga siano, di fatto, un minor costo per l'impresa. Il secondo punto fondamentale è quello dell'accesso al credito e il terzo punto, invece, è quello degli indennizzi diretti. Noi ci stiamo orientando per il prossimo decreto su tre cose specifiche: la diminuzione dei costi fissi delle bollette. Penso a tutti quei commercianti, artigiani e autonomi che hanno avuto la propria attività chiusa, e che quindi non hanno un consumo energetico. Non potranno avere una bolletta che contenga gli oneri di sistema, e quindi stiamo lavorando su una misura che vada ad annullare e azzerare gli oneri di sistema.
La questione degli affitti: è evidente che l'attività è chiusa, però con un affitto verso un altro soggetto privato; bisogna garantire che quell'affitto sia in tutto o in parte ristorato. L'ultimo punto è la liquidità diretta: la Francia ha fatto una misura da 1.500 euro. Ricordo che la nostra misura è di 600 euro nel decreto di marzo; stiamo pensando, come dicevo prima, ad un raddoppio della mensilità e a un aumento di quell'indennizzo. Ovviamente, per tutta la parte, invece, che sta fuori da quel mondo delle persone fisiche esercenti attività d'impresa, i soci, come dicevo prima, lavoratori delle Snc e delle Sas. C'è tutto il mondo delle Srl che hanno meno di dieci dipendenti e un fatturato non amplissimo, che hanno necessità di una liquidità che noi garantiremo con il prossimo decreto aprile. La somma di queste misure è in fase di quantificazione: ritengo che, tra il rifinanziamento della misura dei 600 euro e la nuova misura che faremo verso le imprese, non potrà essere inferiore ai 12 miliardi.
MARTINA NARDI: Grazie, Presidente. Signor Ministro, non ci sfugge che il Governo ha sostenuto il sistema Paese, che ha potenziato il sistema sanitario, ha dato liquidità agli enti locali, ha da subito messo in campo massicci interventi di protezione sociale di sistema e di sostegno economico e ha fatto la più grande redistribuzione della ricchezza della storia del nostro Paese. Per la prima volta è stato elargito a tutti gli autonomi un finanziamento a fondo perduto di 600 euro, e questo non ci sfugge, lo vogliamo rimarcare e ha fatto bene lei a ricordarlo; così come ha pagato la cassa integrazione a tutti i lavoratori, e questo, signori, non ha precedenti. Quindi questa è una fotografia importante che lei ci consegna quest'oggi. Però le piccole e medie imprese, che noi sappiamo essere la spina dorsale del Paese, che sono 4 milioni di piccole e medie imprese, che vuol dire sette milioni di lavoratori, quindi sono veramente il nerbo del nostro Paese, sappiamo che per la ripresa c'è bisogno di fare di più per loro. E allora le cose che lei quest'oggi ci ha detto, la questione delle bollette, la diminuzione degli affitti, o comunque intervenire nei confronti degli affitti, che, essendo chiusi, chiaramente hanno generato delle difficoltà da parte degli imprenditori, e una liquidità a fondo perduto, lo ha ricordato lei, lo voglio ricordare anch'io.
Noi per ora abbiamo dato a fondo perduto 600 euro; lei oggi dice che mette a disposizione 12 miliardi per un sistema complessivo che riguarda bollette, affitti e liquidità. Questo è un dato importante e fondamentale, che noi cogliamo con grande, grandissimo interesse. Sono stanziamenti importanti, che mi rendono orgogliosa del mio Paese e mi rendono orgogliosa del mio Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).