21/02/2023
Anthony Emanuele Barbagallo
Bakkali, Casu, Ghio, Morassut, Fornaro, Ferrari
3-00191

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

   il Governo ha ripreso il percorso per la privatizzazione della società per azioni Italia trasporto aereo s.p.a. (Ita s.p.a.) rivedendo integralmente, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2022, le modalità di dismissione della partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze attraverso una cessione delle quote anche di minoranza in più fasi e prevedendo l'afflusso dei proventi ricavati dalla vendita direttamente a Ita come aumento di capitale;

   le trattative in esclusiva sono partite il 27 gennaio 2023 con la società Lufthansa per siglare, nel giro di due mesi, un accordo preliminare di vendita (signing) e firmare in seguito il contratto definitivo (closing); Lufthansa dovrebbe offrire tra i 250 e 350 milioni di euro, acquisendo il 40 per cento di Ita s.p.a. e avrebbe un'opzione per avere successivamente la maggioranza assoluta della società aerea;

   tramite trattativa diretta si definirà il piano industriale di sviluppo e crescita di Ita s.p.a. con l'obiettivo più volte dichiarato a mezzo stampa dal Governo di potenziare lo sviluppo degli hub nazionali e delle rotte strategiche; in ballo ci sono questioni importantissime a partire dalla valorizzazione di Ita e degli aeroporti strategici – in primo luogo Fiumicino e Linate – e della tutela dell'occupazione, garantendo il mantenimento dei livelli occupazionali e la positiva risoluzione delle controversie dei lavoratori ex Alitalia oggi in cassa integrazione che chiedono di essere assunti in Ita;

   il mercato aereo non è ancora tornato ai livelli del 2019 – i dati Assaeroporti evidenziano che nei primi 11 mesi del 2022 il mercato italiano è al 18 per cento in meno dei passeggeri rispetto al 2019 – mentre i costi sono aumentati; in tale contesto Ita ha ormai una quota di mercato relativamente piccola, soprattutto a livello internazionale: nel 2021 ha trasportato il 3,8 per cento dei passeggeri; Lufthansa potrebbe, quindi, integrare Ita nel proprio network per poi sviluppare l'hub intercontinentale di Fiumicino con voli anche verso il Nord e Sud America;

   il fattore tempo risulta decisivo, soprattutto per Ita che quest'anno potrà contare sull'ultima iniezione di 250 milioni di euro di risorse pubbliche (nell'ambito degli 1,35 miliardi di euro autorizzati dalla Commissione europea) e dovrà attendere il closing dell'operazione per avere la disponibilità delle risorse di Lufthansa; in gioco c'è anche l'attuazione dell'ambizioso piano di sviluppo che prevede l'acquisto di 39 nuovi velivoli e 1.200 assunzioni entro l'anno –:

   quali siano gli intendimenti del Governo in relazione al piano industriale ed alla valorizzazione di Ita e degli aeroporti strategici con riferimento alle rotte nazionali ed internazionali ed al numero di tratte effettuate.

Seduta del 22 febbraio 2023

Illustrazione di Valentina Ghio, risposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, replica di Anthony Emanuele Barbagallo

VALENTINA GHIO, Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, con questa interrogazione siamo a chiedere intendimenti rispetto a un tema molto importante, come quello degli aeroporti strategici e della compagnia Ita. Il Governo ha ripreso il percorso per la privatizzazione della società per azioni, rivedendo integralmente, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 22 dicembre 2022, le modalità di dismissione della partecipazione pubblica attraverso una cessione delle quote, anche di minoranza, in più fasi e prevedendo l'afflusso dei proventi ricavati dalla vendita direttamente a Ita come aumento di capitale.

Le trattative, in esclusiva, sono partite il 27 gennaio con Lufthansa e tramite trattativa diretta si definirà il piano industriale, con l'obiettivo, più volte dichiarato, di potenziare lo sviluppo degli hub nazionali e delle rotte strategiche. Quindi, i temi riguardano fortemente le infrastrutture del nostro Paese. Il fattore tempo risulta decisivo, e, quindi, noi siamo a chiedere quali siano gli intendimenti del Governo in relazione al piano industriale e alla valorizzazione degli aeroporti strategici con riferimento alle rotte nazionali e internazionali e al numero di tratte effettuate.

MATTEO SALVINI, Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. Signor Presidente, onorevoli colleghi, preliminarmente - lei lo saprà meglio di me -, sottolineo che il dossier Ita è gestito da un altro Ministro e da un altro Ministero. È sul tavolo del Ministero dell'Economia e delle finanze, però rispondo per quanto di mia personale e limitata competenza.

Lei ricordava l'intervento di dicembre, l'importante è porre fine a un pozzo senza fondo che, da troppi anni, prevede che siano i cittadini italiani, senza che la compagnia, i dipendenti e la crescita ne abbiano particolare giovamento, a mettere centinaia di milioni di euro nella compagnia di bandiera.

Il piano industriale di sviluppo e crescita di Ita, che, come Governo, abbiamo chiesto debba tenere conto della stabilità dell'assetto proprietario, della valorizzazione degli hub nazionali, dell'ingresso in mercati strategici, dell'incremento delle rotte a lungo raggio e della salvaguardia ed eventuale incremento successivo dei livelli occupazionali, posa su questi pilastri. Con nota del 27 gennaio 2023, il MEF ha comunicato di avere sottoscritto la lettera di intenti di Deutsche Lufthansa per acquisire una quota di minoranza di Ita Airways. L'intero processo di privatizzazione è gestito dal MEF, come dicevamo, in qualità di socio. Per quanto di competenza del mio Ministero, le linee di sviluppo del trasporto aereo e della rete aeroportuale nazionale saranno stabilite dal Piano nazionale degli aeroporti, su cui stiamo lavorando.

Tali linee prevedono di potenziare la competitività del sistema economico complessivo del Paese e garantire una migliore offerta di mobilità per persone e merci. Ricordo, in particolare, gli interventi che stiamo portando avanti, anche in sede europea per la continuità territoriale da garantire per gli utenti di Sicilia e Sardegna, in attesa di un collegamento stabile, almeno per quello che riguarda la Sicilia. In particolare, al 2035, orizzonte temporale del Piano, la domanda potenziale nel nostro Paese è stimata in circa 305 milioni di passeggeri annui.

In conclusione, stiamo lavorando per valorizzare gli hub nazionali, nessuno escluso. Nell'ultimo question time al Senato, ho parlato dell'importanza del sistema aeroportuale toscano, che prevede la necessità di crescita, sia per Firenze che per Pisa. L'obiettivo comune è di raggiungere significativi incrementi di traffico, consolidare le rotte nazionali, internazionali e intercontinentali, consentendo a Ita di riacquisire il ruolo strategico che le spetta nel traffico aereo.

ANTHONY EMANUELE BARBAGALLO, Grazie, Presidente. Prendiamo atto della risposta del Governo e non possiamo non notare che, sulla vicenda Ita-Lufthansa, come già accaduto negli ultimi giorni a proposito del superbonus e del taglio delle accise, il Governo Meloni ha cambiato completamente idea rispetto alle affermazioni e alle promesse della campagna elettorale.

Da leader dell'opposizione, infatti, il Presidente Meloni si opponeva strenuamente a ogni ipotesi di vendita di Ita, anzi, rimproverava al Premier Draghi di liquidare un pezzo della nostra identità. Ed ancora, lo stesso Presidente Meloni, il 14 ottobre 2021, celebrava l'ultimo volo di Alitalia, dicendo che l'idea - cito testualmente - di svendere domani ai tedeschi di Lufthansa era l'approdo naturale delle politiche scellerate della sinistra.

Nel merito della sua risposta, Ministro Salvini, seguiremo con particolare attenzione le dinamiche dell'acquisizione e delle eventuali opzioni anche per la maggioranza della società. Seguiremo con particolare attenzione le garanzie occupazionali, se saranno rispettate o meno, con particolare riferimento ai dipendenti di Alitalia che chiedono di essere riassunti in Ita, agli adeguamenti salariali, alle 1.200 assunzioni già annunciate dalla società, ai 39 velivoli della nuova annunciata flotta.

Sul Piano nazionale degli aeroporti, già siamo pronti a formulare le prime osservazioni e speriamo che, alle affermazioni, seguano i fatti, in particolare sul dichiarato poc'anzi incremento delle rotte nazionali ed internazionali, non solo, Presidente, per la qualità del servizio, ma anche perché il numero delle tratte incide su un tema che, ahimè, è di grande attualità, ed è quello del caro voli, in particolare per le destinazioni del Mezzogiorno.

L'equazione è semplice: più tratte ci sono, più scende il prezzo. E, poco prima di Natale, solo a seguito del nostro atto ispettivo e della mobilitazione del Partito Democratico, ITA si è decisa ad aumentare il numero di voli. Quindi, come è evidente, Presidente, non ci dichiariamo per nulla soddisfatti e saremo vigili sull'operato del Governo, anche nei prossimi mesi e nelle prossime settimane, con specifici atti ispettivi.