02/12/2025
Alberto Pandolfo
GHIO, FORNARO, DE MICHELI, DI SANZO, GNASSI, PELUFFO, FOSSI, GRIBAUDO, LAUS, SARRACINO, SCOTTO, FERRARI e CASU.
3-02363

Al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

   lo stabilimento ex Ilva di Genova Cornigliano, disciplinato dall'accordo di programma 1999-2005, opera come sito a freddo, con rilevanti funzioni di laminazione, banda stagnata e zincatura, e rappresenta un presidio industriale e occupazionale strategico per la Liguria;

   la continuità produttiva del sito dipende dall'approvvigionamento dei coils provenienti principalmente da Taranto, oggi fortemente compromesso dalla perdurante crisi di Acciaierie d'Italia e dalla mancanza di un piano industriale chiaro da parte dei commissari straordinari e dell'attuale Governo;

   nelle ultime settimane si sono svolte a Genova Cornigliano mobilitazioni e presidi permanenti dei lavoratori, preoccupati per il rischio di ulteriori riduzioni delle attività, per il sottoutilizzo degli impianti di zincatura e banda stagnata e per la mancanza di certezze sugli investimenti necessari alla piena valorizzazione del sito, situazione precipitata a seguito dell'incontro inconcludente al Ministero delle imprese e del made in Italy del 28 novembre 2025 e che sta determinando un costante stato di agitazione tra i lavoratori, con blocchi del traffico cittadino;

   le organizzazioni sindacali hanno denunciato la possibilità di un «ciclo corto» e di tagli alla produzione che metterebbero in discussione l'operatività stessa dello stabilimento, in assenza di garanzie sull'arrivo dei coils e di destinazione dei volumi produttivi ai siti del Nord;

   l'accordo di programma vigente per Genova stabilisce vincoli chiari sulla salvaguardia occupazionale e sull'utilizzo siderurgico delle aree;

   le dichiarazioni pubbliche del Governo risultano, ad oggi, insufficienti a chiarire sia le tempistiche, sia il contenuto del piano di rilancio degli stabilimenti ex Ilva, con particolare riferimento a Cornigliano, che dispone di capacità produttive attualmente non sfruttate e potrebbe aumentare significativamente la produzione di banda stagnata e zincato con investimenti mirati e certezza delle forniture;

   la mancanza di trasparenza sul futuro del sito, l'assenza di un cronoprogramma sugli investimenti e la mancata garanzia sui volumi di coils rischiano di compromettere irreversibilmente un presidio industriale essenziale per la Liguria, mentre il Governo continua a rinviare decisioni fondamentali –:

   quali iniziative di competenza urgenti il Ministro interrogato intenda adottare per garantire la piena operatività dello stabilimento di Genova Cornigliano, assicurare la continuità delle forniture di coils ai siti del Nord, confermare il rispetto dell'accordo di programma e definire un piano industriale vincolante che salvaguardi produzione e occupazione.