Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
un violento nubifragio di eccezionale intensità si è abbattuto il 27 e il 28 novembre 2020 sulla Sardegna, causando la morte di tre persone, tra cui un allevatore travolto da un'ondata di acqua e fango, e devastando interi comuni e aree rurali;
da un primo bilancio dei danni provocati dal maltempo particolarmente colpiti risultano i territori dei comuni di Bitti, Lula, Dorgali, Oliena, Valle del Cedrino, oltre a Torpè, Siniscola e Posada. La furia dell'acqua ha inondato i campi, dalla Baronia al basso Oristanese, dal Medio Campidano all'Ogliastra e Sarrabus;
l'agricoltura paga un tributo pesante in termini di perdite e disagi. Molte strade rurali sono state cancellate dalle valanghe di acqua e fango. Le aziende agricole hanno riportato danni incalcolabili, con interi terreni finiti sott'acqua, stalle con gli animali allagate e coltivazioni appena seminate completamente distrutte. Molti allevatori risultano ancora isolati per via di ponti e strade cancellati dalla furia dell'acqua;
l'evento atmosferico ha inferto un ulteriore colpo ad un settore quale quello zootecnico e agricolo, già provato da eventi calamitosi che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni –:
quali iniziative urgenti il Governo intenda assumere per fronteggiare l'attuale stato di emergenza in cui versa tutto il territorio interessato dal nubifragio del 27 e 28 novembre 2020 e per sostenere la compromessa economia agropastorale.
Seduta del 2 dicembre 2020
Illustrazione e replica di Andrea Frailis, risposta della Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova
ANDREA FRAILIS: Grazie, Presidente. Gentile signora Ministra Bellanova, come lei ben sa, una tremenda alluvione ha colpito la Sardegna qualche giorno fa, il 27 e 28 novembre. Ci sono stati danni gravissimi ai centri abitati, Bitti nel particolare, ma gravissimi sono stati anche i danni alle campagne del Nuorese e non solo; coltivatori e allevatori sono praticamente in ginocchio, moltissime aziende rischiano di non poter ripartire, aziende già messe in crisi dalla pandemia. La Regione sarda ha stanziato dieci milioni di euro per l'immediato, altri tre sono previsti per il ripristino delle strade rurali, ma non bastano; bisogna fare di più e anche alla svelta, magari già nella prossima manovra di bilancio. Sappiamo che la collega Boschi è firmataria di un emendamento con Italia Viva per fare questo, appunto per dare più soldi immediatamente alla Sardegna, e noi questo emendamento ovviamente lo appoggiamo. Io le chiedo, signora ministra, che cosa il Governo intenda fare subito per sostenere l'economia agropastorale di quelle zone, magari un qualcosa già dalla prossima manovra di bilancio.
TERESA BELLANOVA, Ministra delle Politiche agricole alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli colleghi, gli eccezionali eventi meteorologici che hanno interessato la Sardegna il 27 e 28 novembre scorso hanno messo a dura prova la capacità del sistema idraulico della regione di smaltire l'eccesso di precipitazioni, provocando la perdita di vite umane, oltre ad ingenti danni al patrimonio anche aziendale. La difficoltà di adattamento del sistema produttivo ai cambiamenti climatici in atto è sotto gli occhi di tutti: il settore agricolo è senz'altro quello più esposto, per questa necessità di investimenti mirati, in grado di affrontare non solo la fase emergenziale ma di guardare al futuro. Fondamentale è la gestione del territorio, fortemente compromessa dall'abbandono delle aree marginali e dalla cementificazione indiscriminata.
Con questo obiettivo, il Governo ha previsto, all'interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, un ambizioso piano di investimenti strutturali e di manutenzione straordinaria del territorio, per ridurre il rischio alluvioni e contrastare il fenomeno del dissesto idrogeologico. A ciò si aggiungono ulteriori investimenti nella resilienza e nell'agrosistema irriguo, non solo per la migliore gestione delle risorse idriche, per interventi di gestione forestale sostenibile e manutenzione dei sistemi di idraulica forestale in area montana e collinare, ma anche per la gestione e manutenzione del territorio rurale. Si tratta di un piano che non ha precedenti nella storia recente sia per la quantità delle risorse che saranno investite sia per la qualità degli investimenti da realizzare.
Ricordo inoltre che, dal 2018, questo Ministero ha investito oltre 1 miliardo 100 milioni di euro per la realizzazione di 133 progetti, che intervengono sul reticolo idrografico a prevalente uso irriguo, grazie ad una programmazione sinergica di diverse fonti di finanziamento nazionali, europee e di coesione. Relativamente al sostegno delle imprese agricole danneggiate, ricordo che la regione Sardegna, oltre a poter attivare nell'ambito del proprio programma di sviluppo rurale la misura 5.1, destinata al ripristino delle potenzialità produttive delle imprese agricole danneggiate da avversità atmosferiche, può richiedere, entro 90 giorni dal termine dell'evento, l'attivazione degli interventi compensativi ex post del Fondo di solidarietà nazionale, di cui al decreto legislativo n. 102 del 2004, nei termini e con le modalità ivi previste. Al riguardo, assicuro fin d'ora che, non appena la regione formalizzerà la proposta, questo Ministero provvederà all'istruttoria di competenza per l'emissione del decreto di declaratoria, con il quale potranno essere attivate le misure compensative a favore delle imprese agricole, tra cui i contributi in conto capitale, volti al ripristino delle strutture aziendali danneggiate e alla ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte.
ANDREA FRAILIS: Presidente, ringrazio la signora Ministra per la sua risposta: mi ritengo soddisfatto di quanto mi ha detto. Il settore agropastorale della Sardegna e, in generale, le zone interne della Sardegna, soffrono molto e questo è stato il colpo di grazia di una economia che ormai è in ginocchio. Ricordo altre emergenze delle quali le zone interne della Sardegna e il settore agropastorale soffrono: ad esempio, la peste suina, che ancora devasta alcune zone della Sardegna; però non ci sono più casi da molti mesi, signora Ministra, e gli operatori attendono di poter commercializzare, di poter esportare i propri prodotti. Vi è poi il prezzo del latte ovino, che non è stato ancora risolto: sono molti anni che aspettiamo una risposta da questo punto di vista. E le ricordo, signora Ministra, se fosse possibile inserire all'interno del “bando indigenti” (per dare risposte alla situazione economica delle famiglie, e non soltanto economica, alla quotidianità difficile delle famiglie) alcuni dei prodotti degli allevamenti tipici sardi, i maialetti per esempio o gli agnelli: darebbero risposta a molte famiglie.