09/07/2025
Giuseppe Provenzano
PORTA, AMENDOLA, BOLDRINI, QUARTAPELLE PROCOPIO, GHIO, FERRARI, CASU e FORNARO
3-02076

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   il negoziato tra l'Unione europea e il Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay, Uruguay e Bolivia) per la conclusione di un accordo commerciale è in fase avanzata: dopo la finalizzazione tecnica nel dicembre 2024, si attende ora la ratifica da parte del Consiglio dell'Unione europea e dei Parlamenti nazionali;

   l'intesa prevede l'eliminazione progressiva di circa il 90 per cento dei dazi tra le due aree, aprendo nuove opportunità per l'export europeo e italiano, in particolare nei settori industriali e manifatturieri, ma solleva anche forti preoccupazioni nel comparto agricolo per il possibile impatto negativo sulla concorrenza, sulla qualità e sulla sostenibilità delle produzioni europee;

   sul piano geopolitico, l'accordo è strategico, rappresenterebbe l'area di libero scambio più grande al mondo e una risposta al nuovo protezionismo globale alimentato dall'Amministrazione Trump e alla penetrazione di altri attori globali in una regione con cui si hanno profonde relazioni culturali ed economiche;

   sul piano nazionale, l'accordo con il Mercosur presenta notevoli vantaggi, soprattutto per settori dell'economia italiana orientati all'export – che crescerebbe, secondo le stime di Confindustria, di 5/7 miliardi di euro –, con un miglior accesso a un mercato sudamericano caratterizzato da crescente domanda di beni ad alto valore aggiunto e il rafforzamento della posizione delle imprese italiane nelle catene globali del valore, mentre le perplessità del mondo agricolo potrebbero essere affrontate con misure compensative e un'implementazione attenta con controlli efficaci;

   la posizione del Governo italiano, pur non essendosi finora tradotta in un voto formale in sede europea, è stata oggetto di prese di posizione fortemente contraddittorie: mentre alcuni settori della maggioranza hanno sottolineato l'importanza strategica dell'accordo, il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida ha più volte affermato che «l'accordo, così com'è, non è condivisibile» e la stessa Presidente del Consiglio dei ministri ha dichiarato che «senza un riequilibrio non ci sarà sostegno all'accordo Mercosur»;

   in vista dei passaggi necessari alla finalizzazione dell'accordo, a fronte del forte impulso dato dalla presidenza di turno del Mercosur del Brasile, è cruciale chiarire la posizione italiana, che potrebbe risultare determinante per l'esito finale del processo –:

   quale sia la posizione ufficiale del Governo italiano sull'accordo commerciale tra l'Unione europea e i Paesi del Mercosur e quale strategia negoziale stia adottando con gli altri partner europei e in sede di Consiglio.

Seduta del 9 luglio 2025

Illustrazione di Fabio Porta, risposta dle Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, replica di Giuseppe Provenzano

FABIO PORTA, Signor Vicepresidente del Consiglio, l'accordo tra l'Unione europea e i Paesi sudamericani dal Mercosur è finalmente vicino alla sua ratifica finale dopo ben 25 anni di lunghe trattative. Parliamo di quella che sarà la più grande area di libero scambio al mondo: 750 milioni di persone. Un mercato a noi particolarmente vicino grazie alla presenza in quei Paesi di oltre 50 milioni di cittadini di origine italiana. E proprio l'Italia sarebbe il principale beneficiario di questo accordo, con un aumento delle sue esportazioni stimato in almeno 5 miliardi di euro. Di fronte ai dazi di Trump, oggi questo accordo è strategico e vitale ed è per questa ragione che noi oggi chiediamo al Governo italiano di uscire dalle ambiguità delle sue altalenanti posizioni - la sua favorevole, quella del collega che le sta affianco contraria, quella della Presidente Meloni che forse è un “ni” - e di dirci finalmente qual è la posizione ufficiale che porterete in Europa.

ANTONO TAJANIMinistro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Grazie, signor Presidente. Voglio rassicurare gli onorevoli interroganti che la posizione del Governo è univoca.

Noi siamo consapevoli della grande importanza politica ed economica dell'accordo di partenariato tra l'Unione europea e il Mercosur. L'intesa apre interessanti e concrete possibilità di sviluppo per le imprese italiane, soprattutto nei settori industriali di punta del nostro sistema produttivo: farmaceutico, chimico e meccanica avanzata. Settori che beneficerebbero di un accesso preferenziale a mercati finora caratterizzati da significative barriere al commercio.

Non meno rilevanti sono le prospettive per alcune produzioni agricole, con opportunità promettenti per quelle vinicole e per la tutela delle nostre indicazioni geografiche nel mercato sudamericano. Il Governo si è infatti battuto in sede europea per l'inclusione dell'accordo di 57 denominazioni italiane, tra cui autentici simboli del nostro made in Italy, come la mozzarella di bufala campana e il prosciutto di Parma. Una scelta che va nella direzione della lotta contro l'Italian sounding e il falso alimentare.

A ciò si aggiunge una dimensione geopolitica di rilievo. L'accordo Unione europea - Mercosur rappresenta un tassello fondamentale nella strategia italiana ed europea di diversificazione dei flussi commerciali e di consolidamento del legame con un'area strategica del mondo. Un rapporto privilegiato, in particolar modo per l'Italia, che verrà ulteriormente rafforzato con la Conferenza Italia - America Latina che si svolgerà a Roma nel prossimo ottobre per rinnovare le prospettive del partenariato politico ed economico con la regione.

Come ribadito da ultimo al nuovo Ministro degli Esteri dell'Uruguay, Lubetkin, in visita a Roma, l'Italia vuole essere la voce in Europa dell'America Latina, sempre tenendo naturalmente conto degli interessi dei nostri settori produttivi come quello dell'agricoltura. Sono infatti ben consapevole delle legittime preoccupazioni espresse da alcuni comparti dell'agricoltura nazionale, che meritano grande attenzione e risposte concrete. È per questo motivo che stiamo lavorando in sede europea per poterle affrontare nella maniera più efficace. L'obiettivo è rafforzare le misure di protezione, tutela e sostegno di questi settori. Vogliamo giungere a soluzioni condivise e vantaggiose per tutti, nuove opportunità per le nostre imprese, in linea con l'azione concreta di diplomazia economica orientata alla crescita che ho voluto imprimere al Ministero, e tutela delle eccellenze e della qualità del settore agroalimentare italiano. Rispondendo a un'interrogazione analoga, non credo che il Ministro Lollobrigida dirà cose diverse, a dimostrazione che la linea è comune. Sì al Mercosur, ma protezione delle nostre produzioni agricole.

GIUSEPPE PROVENZANO, Grazie, Presidente. Siamo molto curiosi, adesso, di aspettare anche la risposta del Ministro Lollobrigida, che solo pochi giorni fa aveva detto chiaramente che questo accordo non è condivisibile. Una dichiarazione che evidentemente cozza con quella che lei ha fatto, caro Ministro degli Esteri e Vice Premier.

Vede, questa ambiguità del Governo, che qui è riaffermata e speriamo che verrà sciolta nei prossimi minuti, sta purtroppo indebolendo la posizione del nostro Paese, perché l'Italia, partecipando a una minoranza di blocco in Europa, rallenta l'approvazione di questo accordo e aumenta il potere di ricatto di altri Paesi. Le compensazioni in agricoltura le vogliamo tutti e vogliamo anche un rafforzamento dei controlli, ma dobbiamo parlare dei dati, e i dati ci dicono - l'ha ricordato oggi il Presidente António Costa - che la quota di carne bovina prevista nell'accordo del Mercosur equivale all'1,6 per cento dell'intera produzione europea. Un dato che conferma le preoccupazioni sulla nuova strategia della politica della bresaola, che ha in mente il ministro Lollobrigida. Lei ha detto che è strategico, ma allora, Ministro, perché non l'ha inserito nel Piano d'azione per l'export italiano nei mercati extra UE ad alto potenziale che ha presentato il suo Ministero, dove non viene nemmeno mai citato, l'accordo del Mercosur? Quei cinque, sette miliardi in più di export non sono forse interesse dell'Italia, e non sono la risposta migliore ai dazi del vostro caro amico Trump, che tendete a minimizzare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista)? E dico “caro” perché il prezzo di questa amicizia con Trump la pagheranno per 20 miliardi le nostre imprese e per 118.000 posti di lavoro i lavoratori.

Vede, c'è un tema di messaggio che diamo al mondo rispetto al quale l'Italia non può avere ambiguità, che vanno sciolte ora, perché l'accordo non si può rinegoziare. Bisogna dire “sì” ora, non domani, non dopodomani. E il messaggio che vogliamo dare al mondo è che, mentre Trump alza barriere e muri, noi siamo quelli che costruiscono ponti con l'Occidente, che non è quello di Trump e Netanyahu, che progetta la pulizia etnica a Gaza, ma è un Occidente che viene…… spesso trascurato, che è l'America Latina, l'Europa e l'Italia in cima all'Europa, e può diventare riferimento di quelli che non vogliono le guerre commerciali ma vogliono ancora credere nella cooperazione economica e pacifica nel nostro mondo.