Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. – Per sapere – premesso che:
il decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, cosiddetto «decreto vaccini», ha portato il numero di vaccinazioni obbligatorie nell'infanzia e nell'adolescenza da quattro a dieci, al fine di contrastare il progressivo calo delle vaccinazioni che ha determinato una copertura vaccinale media al di sotto del 95 per cento, la soglia raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità per garantire la cosiddetta «immunità di gregge», per proteggere, cioè, indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono essere vaccinati;
il rispetto degli obblighi vaccinali è diventato un requisito per l'ammissione all'asilo nido e alle scuole dell'infanzia, mentre dalla scuola primaria in poi bambini e ragazzi possono accedere comunque a scuola, ma, in caso non siano stati rispettati gli obblighi, viene attivato dall'azienda sanitaria locale un percorso di recupero della vaccinazione ed è possibile incorrere in sanzioni amministrative da 100 a 500 euro;
qualche giorno prima del 10 marzo 2019, entro la quale data, secondo la normativa attualmente in vigore, i dirigenti scolastici trasmettono alle aziende sanitarie locali l'elenco degli iscritti fino a 16 anni per l'anno scolastico successivo, il Vice Presidente del Consiglio dei ministri e Ministro dell'interno Matteo Salvini, in una lettera indirizzata alla Ministra della salute, chiedeva il differimento degli obblighi in scadenza, al fine di garantire la permanenza dei bambini nel ciclo della scuola dell'infanzia;
nonostante sia stata rispettata la scadenza del 10 marzo 2019 le dichiarazioni del Governo continuano a preoccupare;
la Ministra della salute ha dichiarato a la Repubblica di essere contro l'obbligo, ma che nella nuova legge verrà previsto solo in caso di coperture basse o epidemie;
145 portavoce del MoVimento 5 Stelle di comuni e regioni hanno firmato un appello anti-obbligo promosso dal consigliere regionale del Lazio, Barillari, che su Facebook invita a segnalare al movimento e al garante dell'infanzia ogni abuso da parte di dirigenti scolastici che giocano a fare gli sceriffi;
continua a diffondersi la preoccupazione di non voler tenere conto dei bimbi più fragili, ma di sostenere la posizione ideologica contraria alle vaccinazioni;
i dati sulle coperture del 2018 dimostrano un incremento delle vaccinazioni –:
quale sia la posizione del Ministro interrogato in merito alle intenzioni più volte annunciate dall'Esecutivo di rivedere l'obbligo vaccinale quale requisito per l'ammissione a scuola.
Seduta del 13 marzo 2019
Illustrazione di Vito De Filippo, risposta del governo di Marco Bussetti, Ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca. replica di Anna Ascani
Illustrazione
Grazie, Presidente. Ministro, questa mattina sicuramente avrà letto i giornali: sospensioni, denunce, divieti. Tra obbligo flessibile e furori anti vaccinali l'Italia s'è desta più divisa che mai su questo tema. Avete trasformato la scuola da luogo di formazione in luogo di guerre, la sanità da luogo dei diritti in luogo degli stregoni, la ricerca da luogo del progresso in luogo dell'oscurantismo, in un vertiginoso giro di comunicati, circolari, post e prese di posizione di Ministri e di rappresentanti del suo Governo. A quando la fine di questo indecoroso spettacolo? L'interrogazione che noi vi presentiamo ha solo una domanda: quando finirà questo spettacolo
Risposta del governo
Grazie, Presidente. Onorevole, il decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, cosiddetto “decreto Lorenzin”, voluto e votato da una maggioranza politica diversa da quella uscita dalle urne delle ultime consultazioni politiche, prevedeva all'articolo 5, comma 1, secondo periodo, con riferimento all'anno scolastico 2017-2018 - e leggo testualmente - che “la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie può essere sostituita dalla dichiarazione resa ai sensi del DPR 28 dicembre 2000, n. 445. In tal caso la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie deve essere presentata entro il 10 marzo 2018”.
Con l'articolo 6, comma 3-quater, del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 settembre 2018, n. 108, cosiddetto “decreto proroga termini”, è stato previsto, per venire incontro alle esigenze delle famiglie anche per l'anno scolastico 2018-2019, che - e rileggo virgolettato - “l'applicazione della disposizione di cui all'articolo 5, comma 1, secondo periodo, del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, è prorogata all'anno scolastico 2018-2019 e al calendario dei servizi educativi per l'infanzia e dei corsi per i centri di formazione professionale regionale 2018-2019. In caso di presentazione della dichiarazione sostitutiva, resa ai sensi del testo unico del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, la documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie deve essere presentata entro il 10 marzo 2019”.
Questo è, pertanto, il regime giuridico applicabile all'anno scolastico in corso e le scuole, così come i servizi educativi dell'infanzia, non potranno che farlo rispettare, con la doverosa precisazione che il minore, non in regola con gli adempimenti vaccinali e, di conseguenza, escluso dall'accesso ai servizi, rimarrà comunque iscritto ai servizi educativi per l'infanzia e alle scuole dell'infanzia e sarà nuovamente ammesso alla frequenza subito dopo la presentazione da parte dei genitori della documentazione comprovante l'effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie per legge.
Quanto, infine, alle intenzioni del Governo in ordine alla revisione dell'obbligo vaccinale, ricordo che attualmente è all'esame della XII Commissione (Igiene e sanità) del Senato della Repubblica il disegno di legge n. 770, a firma dei senatori di entrambi i gruppi parlamentari di maggioranza, che si prefigge l'obiettivo, anche attraverso l'introduzione dello strumento cosiddetto “obbligo flessibile”, di comprendere la vaccinazione nell'ambito di un più ampio impegno dello Stato a incentivare tutti gli strumenti di salute pubblica nella convinzione che la finalità della profilassi vaccinale… …deve essere - e concludo subito - la salvaguardia del benessere del singolo e della comunità e non limitarsi, invece, al ricorso alla sola vaccinazione obbligatoria. Tale progetto di legge, ove approvato dal Parlamento, innoverà in modo significativo l'attuale panorama normativo.
Replica
Grazie, Presidente. Ministro, mi pare di capire che continuate a essere bravi ad attribuire le responsabilità ad altri (l'ho sentita citare un Governo precedente). Le do una notizia che la sorprenderà e ha sorpreso anche noi: siete al governo! Siete al governo e dovete cominciare a prenderle quelle decisioni. Il suo discorso in Amici miei sarebbe stato definito con un termine: “una supercazzola”.
Ora però, Ministro, io le dico una cosa: tra obbligo flessibile, tra il Ministro che le sedeva accanto che una settimana fa che parlava di un decreto per reinserire a scuola quelli che non sono in regola e tutte le dichiarazioni contrastanti che state facendo in questi giorni voi state facendo pagare il prezzo della vostra costante ricerca di consenso ai bambini più fragili e alle persone più deboli.
State rischiando di negare il diritto allo studio dei bambini immunodepressi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) che dovrebbero essere, invece, al centro dei suoi pensieri e al centro dei vostri pensieri. Ci sono 17 denunce per inadempienza perché l'autocertificazione, Ministro, non basta e lo sappiamo.
Quindi, quei bambini, che hanno rischiato la vita ad andare a scuola, non vi preoccupano? E quelli che sono rimasti fuori dal sistema scolastico, per non dover rischiare la vita, non vi preoccupano? Ecco, Ministro, giocate con tutto, giocate con tutto quello che volete ma smettetela di giocare con la salute dei più fragili, smettetela di giocare con la salute degli italiani e dite, una volta per tutte, che l'obbligo vaccinale non si tocca. Almeno su questo siate seri.