La Camera,
premesso che:
1) ribadita la ferma condanna dell'aggressione russa all'Ucraina e il pieno sostegno dell'Unione europea, per tutto il tempo necessario, al diritto naturale di autotutela dell'Ucraina, in linea con l'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, per la sua indipendenza, sovranità e integrità territoriale;
2) anche l'Unione europea ha costantemente ribadito la ferma condanna dell'aggressione russa e ha riaffermato la propria determinazione a sostenere la difesa, così come la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina, anche nel contesto del processo di allargamento, ed in tale segno è stato elaborato lo Strumento europeo per l'Ucraina il cui importo complessivo è pari a 50 miliardi di euro per il periodo 2024-2027 per tutti i tipi di sostegno. Inoltre, il 21 maggio 2024 il Consiglio ha adottato nuove norme che garantiscono la possibilità di utilizzare le entrate generate dalle attività russe bloccate per contribuire all'autotutela e alla ricostruzione dell'Ucraina;
3) l'Unione europea ha già adottato 15 pacchetti di sanzioni europee, mentre un sedicesimo è attualmente in fase di studio, volte a minare la capacità della Russia di portare avanti la sua guerra di aggressione illegale;
4) la guerra voluta dalla Russia ha provocato e continua a provocare ingenti perdite umane, sofferenze, distruzioni, nonché consistenti flussi di profughi e una grave emergenza umanitaria: secondo le Nazioni Unite, i recenti attacchi russi alle infrastrutture civili critiche hanno privato decine di migliaia di ucraini dei servizi essenziali e oltre 14,6 milioni di persone, pari a circa il 40 per cento della popolazione ucraina, hanno avuto bisogno di aiuti umanitari nel 2024. La Russia ha di fatto danneggiato o distrutto fino all'80 per cento delle infrastrutture energetiche del Paese, creando di fatto un grave aggravamento della crisi umanitaria durante i mesi invernali e tali attacchi sistematici costituiscono crimini di guerra ai sensi del diritto internazionale;
5) il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha annunciato che bisogna «fare di tutto per porre fine alla guerra nel 2025 attraverso la via diplomatica ma partendo da un'Ucraina forte»;
6) sebbene l'Unione europea si sia profusa sin dall'inizio del conflitto per garantire, in un quadro multilaterale, sostegno e solidarietà alla popolazione e alle istituzioni ucraine, gli sforzi compiuti fin qui per la costruzione di una soluzione di pace appaiono ancora insufficienti;
7) crediamo convintamente che sia giunto il tempo di un rilancio deciso delle iniziative diplomatiche, di un protagonismo dell'Unione europea che, soprattutto alla luce dell'avvicendamento dell'amministrazione americana, faccia valere il proprio peso nello scacchiere internazionale, per il perseguimento di una pace giusta e sicura, nonché per ribadire la difesa dei princìpi del diritto internazionale;
8) le cessioni di mezzi, materiali e armamenti avvengono a titolo non oneroso per il governo ucraino ma, al pari di quelle realizzate dagli altri Stati membri, sono parzialmente rimborsate dall'Unione europea attraverso i fondi dello «Strumento europeo per la pace» (European Peace Facility);
9) l'Unione europea e i suoi Stati membri, insieme ai partner internazionali e agli alleati della Nato, continuano a fornire sostegno militare all'Ucraina per assisterla nell'esercizio del suo legittimo diritto all'autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia, conformemente all'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite;
10) la Russia ha notevolmente aumentato la propria spesa e la propria produzione militare nel 2024 e conta sul sostegno militare di diversi Paesi, principalmente l'Iran, la Corea del Nord, che ha inviato un nutrito contingente di truppe;
11) il Parlamento europeo, in data 19 settembre 2024 ha approvato la Risoluzione 2024/2799(RSP) in cui, oltre a riconfermare il sostegno al popolo ucraino, si chiede all'Unione europea di mettere in campo uno sforzo diplomatico per conseguire il più ampio consenso internazionale ad una iniziativa volta ad individuare una soluzione pacifica alla guerra, che deve basarsi sul pieno rispetto dell'indipendenza, della sovranità e dell'integrità territoriale dell'Ucraina, sui principi del diritto internazionale, sull'assunzione di responsabilità per il crimine di aggressione e i crimini di guerra commessi dalla Russia, sui risarcimenti e su altri pagamenti russi per gli ingenti danni causati in Ucraina;
12) il Parlamento italiano si è adoperato sin dallo scoppio della guerra, anche nel quadro della cooperazione europea ed internazionale, per assicurare sostegno e solidarietà al popolo ucraino e alle sue istituzioni, attivando, con le modalità più rapide e tempestive, tutte le azioni necessarie a fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica e di qualsiasi altra natura, anche militare, votando a larghissima maggioranza, le risoluzioni in materia, a partire dalla risoluzione 6-00207 del 1° marzo 2022 e approvando il decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nella quale, grazie all'iniziativa del Partito Democratico, è stata introdotta la previsione che obbliga i Ministri della difesa e degli affari esteri e della cooperazione internazionale a riferire alle Camere, con cadenza trimestrale, sull'evoluzione della situazione in atto,
impegna il Governo:
1) a sostenere il ruolo dell'Italia nel percorso diplomatico per un rinnovato, incisivo e decisivo impegno diplomatico e politico dell'Unione europea, in collaborazione con gli alleati, per mettere in campo tutte le iniziative utili al perseguimento di una pace giusta e sicura, anche favorendo le basi per lo svolgimento del secondo vertice per la pace, non lasciando ad altri attori le sorti del nostro continente;
2) a sostenere, altresì, la ripresa e la ricostruzione dell'Ucraina, nonché il suo ammodernamento e le opportune riforme nel contesto del processo di adesione all'Unione europea;
3) a continuare a garantire pieno sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine, mediante tutte le forme di assistenza necessarie, anche al fine di assicurare quanto previsto dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, confermando gli impegni assunti dall'Italia nel quadro dell'azione multilaterale, a partire dall'Unione europea e dall'Alleanza Atlantica, rispetto alla grave, inammissibile ed ingiustificata aggressione russa dell'Ucraina;
4) ad adoperarsi in ogni sede internazionale per l'immediato cessate il fuoco e il ritiro di tutte le forze militari russe che illegittimamente occupano il suolo ucraino, ripristinando il rispetto della piena sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina;
5) a proseguire l'azione fattiva e costante già svolta dall'Italia per il sostegno della popolazione ucraina in patria, nonché a implementare le misure di accoglienza adottate per le persone in fuga dalla crisi bellica, con particolare attenzione alle esigenze dei soggetti minori;
6) ad adoperarsi in sede europea e internazionale per promuovere azioni di solidarietà nei confronti dei cittadini russi perseguitati, arrestati o costretti a fuggire dal Paese, per aver protestato contro il regime e contro la guerra.