Lavoro
Onorevole Saracino, la ministra Calderone, sul tema della sicurezza sul lavoro, ha affermato che è possibile fare di più, a patto che ogni soggetto in campo faccia la propria parte. Ha anche dichiarato che la maggioranza è disponibile a un confronto con l’opposizione. Qual è, secondo lei, la situazione oggi in Italia? Noi stiamo facendo la nostra parte. Tant’è vero che, grazie a un emendamento del Partito Democratico, nell’ultima legge di bilancio è stato previsto l’aumento di 500 ispettori nei luoghi di lavoro. Il problema è che oggi la ministra è venuta a "vendere la fontana di Trevi agli italiani", dicendo in Parlamento che per lei la sicurezza sul lavoro è una priorità. Ma nei fatti, dopo due anni e mezzo di governo, non è stato fatto praticamente nulla. C’è innanzitutto un tema culturale. Per noi la sicurezza sul lavoro è una priorità assoluta. Troviamo inaccettabile che in Italia una persona esca di casa per andare a lavorare e non faccia più ritorno dalla propria famiglia. E’ anche un problema di risorse: su questo fronte il governo è rimasto fermo. Stanno presentando come un investimento straordinario un miliardo e 200 milioni, ma si tratta in realtà di fondi già esistenti, provenienti dall’INAIL. Infine, c’è anche un tema politico. Dal recente referendum è arrivato un segnale chiaro: 13 milioni di italiani hanno chiesto più sicurezza sui luoghi di lavoro. Eppure Giorgia Meloni, pur recandosi alle urne, ha scelto di non votare. Una presa in giro, perché evidentemente non è in grado di decidere se l’Italia debba essere un Paese con più precarietà o con più diritti e tutele. Noi la nostra scelta l’abbiamo fatta: stiamo dalla parte dell’Italia che chiede più sicurezza, più diritti, più giustizia sociale. La verità è che la sicurezza sul lavoro non è mai stata una priorità per questo governo. Oggi la ministra è venuta a parlare, ancora una volta, solo al futuro: faremo, diremo, stanzieremo. Ma governano da due anni e mezzo. E lei continua a comportarsi come se fosse appena arrivata, come se fosse ministra di un altro Paese.
