Educatori e pedagogisti

21/06/2016

EDUCATORI SI DIVENTA

Approvata alla Camera la legge che regolamenta la figura dell’educatore

 

Educatori non ci si improvvisa. Questo è l’obiettivo principale della proposta di legge - approvata oggi alla Camera e che passa all’esame del Senato - perché la scarsa preparazione produce comportamenti inadeguati e persino deleteri in tutti gli ambiti, educativi sociali e sanitari dove è invece sempre più necessario un alto profilo professionale.

Finalmente è possibile mettere ordine alla profonda incertezza identitaria delle figure professionali degli educatori e dei pedagogisti.

Stiamo parlando di:

  • una galassia variegata di circa 200.000 persone (con titolo o senza);
  • una giungla di titoli e ambiti lavorativi che comprende al suo interno anche ingiustizie e disparità;
  • una normativa in materia complessa e a volte contradditoria che attende da oltre 20 anni di essere rivista e che risulta anche inadeguata ai tempi e alle modifiche sopraggiunte nella organizzazione dei servizi.

Dopo anni di vuoto legislativo serviva un riordino improcrastinabile, era il momento di fissare alcuni requisiti basilari, prendendo come riferimento il livello delle conoscenze richieste dal Qeq (Quadro europeo delle qualificazioni professionali) e indicando i percorsi di studio, le competenze, i titoli, gli ambiti occupazionali.

Che cosa cambia dunque?

Innanzitutto dopo l’approvazione della legge entrerà in vigore l’obbligatorietà della laurea triennale per accedere alle professioni educative.

Il titolo di laurea avrà valore europeo.

Si definiranno tre figure professionali di educatore socio-pedagogico, educatore professionale socio-sanitario e di Pedagogista

Ovviamente sono previste norme transitorie per il passaggio dalla situazione attuale a quella che sarà a regime con l’obbligo del titolo. Si prevedono ad esempio un tempo e un percorso formativo privilegiato per non danneggiare chi già lavora senza laurea, riconoscendo il lavoro svolto come competenza formativa. Inoltre, per coloro che lavorano da molti anni sarà possibile un'equiparazione anche senza conseguimento della qualifica.

Il testo in esame si è arricchito del contributo di associazioni di educatori e pedagogisti, ma anche di molti altri soggetti (pubblici e privati dei vari settori in cui operano educatori e pedagogisti) per arrivare ad offrire un quadro di ordine ed equità nel riconoscimento delle figure professionali che operano negli ambiti dell’infanzia ma anche di tutto l’arco della vita in una prospettiva di life long Learning e nei settori dell’educazione formale ma anche informale e non formale, nei luoghi molteplici della famiglia, del carcere, della disabilità, dell’immigrazione, delle comunità territoriali.

 

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