Lavoro

Iniziativa Pd per la tutela dei diritti dei riders

25/05/2018

"Diritti e sicurezza per coloro che lavorano nel complesso mondo della on-demand economy, per garantire una doverosa ed adeguata protezione ai lavoratori, difficilmente riconducibili nelle tipologie classiche conosciute dal nostro ordinamento, e per consentire al sistema produttivo di cogliere responsabilmente le opportunità offerte dai nuovi modelli organizzativi e produttivi in condizioni di reciproca equità concorrenziale”.

Così il deputato Dem, Antonio Viscomi, nel sottolineare l’impegno dell’Ufficio di Presidenza del Gruppo Pd che da oltre un mese sta lavorando ad una proposta di merito e che ha avviato un fitto calendario di incontri per approfondire l’analisi di questa nuova realtà del mondo del lavoro, ancor prima, quindi, del gravissimo infortunio occorso qualche giorno fa ad un giovane ciclofattorino, il cosiddetto rider”.

“Per tutelare al meglio questo universo di nuovi lavori e promuovere in ogni modo il rispetto della dignità del lavoratore - aggiunge Antonio Viscomi - è necessario che le tutele non siano più correlate alla tipologia contrattuale, e quindi alla non sempre facile distinzione tra autonomia o subordinazione, ma al fatto stesso di prestare attività lavorativa. È in questa prospettiva che occorre operare, con immediatezza e con un sapiente dosaggio di legge e contrattazione, per assicurare livelli adeguati di sicurezza sul lavoro - anche rendendo obbligatoria una assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali a beneficio di tutti coloro che consegnano merci e cibo mediante l’utilizzo di ciclo o motociclo - per garantire condizioni salariali eque, un’organizzazione del lavoro e una articolazione degli orari che siano in grado di scongiurare gli effetti di rischio connessi alle peculiari modalità con cui si presenta la domanda di servizi tramite piattaforme digitali. Abbiamo ritenuto - conclude il deputato Dem - che il modo migliore per essere vicini a questi nuovi lavoratori, spesso così troppo simili ai vecchi, fosse quello di iniziare a lavorare, fin da subito, su una proposta concreta da poter sottoporre quanto prima alla valutazione delle commissioni parlamentari. Abbiamo iniziato. La porteremo a compimento”.

 

“E’ ormai improcrastinabile  - dichiara Debora Serracchiani - adeguare l’attuale legislazione per coloro che lavorano nel variegato mondo del on-demand economy, riconoscendo a questi  lavoratori, prevalentemente giovani ,  nuovi diritti e maggiori tutele. L’ufficio di presidenza del gruppo del Pd  sta lavorando ad una specifica proposta di legge al fine di riconoscere, per queste nuove categorie di lavori che non rientrano nella classiche tipologie,  strumenti normativi adeguati al fine di rispettare la dignità del lavoratore e assicurare loro diritti e adeguati  livelli di sicurezza, che al momento risultano del tutto insufficienti. Il nostro è un impegno concreto che porteremo  in tempi ravvicinati  all’attenzione del parlamento”.

 

 

Porre al centro il lavoratore come portatore di diritti, solo così potremo rispondere ai cambiamenti a cui la sharing e la on demand economy ci pongono e tenere insieme il lavoro del futuro con un impianto di tutele per i lavoratori”. 

Lo dichiara Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputato del Partito Democratico, nel giorno dello sciopero dei riders.

“Abbiamo da tempo avviato uno studio approfondito su come le legislazioni estere hanno dato risposte, sulle molteplici forme di lavoro e sulle esigenze di chi vi si avvicina, su regole e tempi delle mansioni, sulle buone e cattive pratiche delle aziende, per giungere a una proposta di legge che garantisca regole, tutele e garanzie per chi opera dentro questa nuova economia. È necessario - sottolinea - che il rafforzamento delle tutele avvenga in un quadro nazionale, perché nonostante gli accordi territoriali, che sono un ottimo segnale, non possiamo accettare che i diritti siano legati al luogo in cui si lavora: o sono universali o non sono”. 

“È il momento di "regolare il futuro" perché – conclude Rotta - se è impossibile fermare la rivoluzione in atto non deve esserlo avere cura e proteggere chi ne è parte”.