Dichiarazioni di voto sulla fiducia
Data: 
Venerdì, 25 Novembre, 2016
Nome: 
Titti Di Salvo

A.C. 4127-bis

Presidente, come vedono i colleghi, le colleghe ed i colleghi del Partito Democratico oggi hanno un fiocchetto, perché oggi è una giornata importante per il voto che esprimeremo tra poco sulla fiducia al Governo, ma è una giornata importante anche perché è la giornata di contrasto alla violenza maschile sulle donne. Naturalmente il gesto simbolico del fiocco è un gesto di assunzione di responsabilità, ma non è soltanto l'unico gesto. Nella legge di bilancio che approveremo ci sono molte cose concrete che riguardano la lotta contro la violenza sulle donne: c’è l'aumento delle risorse per il Piano contro la violenza, c’è la previsione dei congedi per le lavoratrici autonome vittime di violenza che nel Jobs Act era stato riconosciuto alle lavoratrici dipendenti. Mi sarebbe piaciuto ascoltare parole analoghe da parte degli altri gruppi: nessuno ha ricordato questo tema. Dispiace, perché le conquiste che ho detto prima essere nella legge di bilancio sono anche frutto di una condivisione importante da parte di molti gruppi: sarebbe stato importante che anche gli uomini degli altri gruppi e le donne degli altri gruppi che hanno parlato avessero ricordato questa assunzione di responsabilità. 
Ma veniamo alla legge di bilancio. Dicevo, molto importante, ma è molto importante soprattutto per una cosa, la legge su cui adesso noi voteremo la fiducia al Governo: perché tiene insieme sviluppo ed equità. Sviluppo ed equità: non è un legame banale, non è una scelta scontata, è una scelta; quelle scelte che non sono avvenute in Governi passati, quelle scelte che sono contrastate dai Governi tecnici, che per definizione equità e sviluppo non sanno tenere insieme per scelta. È veramente stupefacente, a proposito di onestà, che nel commentare i contenuti di questa legge ci si sia ben guardati dal nominare tutti gli interventi di equità che ci sono al suo interno: si definisce l'equità campagna elettorale, si definiscono le misure di equità «marchette». Io capisco che per esempio alcuni gruppi – penso in questo caso a chi dice «onestà, onestà» – non siano in grado di riconoscere l'equità, non la sappiano riconoscere; ma che addirittura non ci sia nemmeno il nominare interventi così importanti come quelli che ci sono, è una prova di evidente confusione politica e culturale. 
Perché dicevo che tiene insieme crescita ed equità ? Intanto li tiene insieme perché questo è il filo conduttore della battaglia che stiamo facendo in Europa: il Governo italiano oggi è tra i pochi che, per difendere l'Europa, fa una battaglia in Europa. La fa per sé e per i suoi cittadini, la fa per difendere il modello sociale europeo: una battaglia appunto che dice che l'Europa ha bisogno di respirare, l'Europa ha bisogno di tenere insieme l'equità e la crescita. Orgogliosamente noi nominiamo questa battaglia, ed orgogliosamente nominiamo la scelta di questo Governo di avere un Paese che prima di tutto si preoccupa di accogliere. L'accoglienza è un tratto distintivo della politica di questo Governo: io e noi ne siamo orgogliosissimi, perché le scelte di tenuta insieme di questo Paese e dell'Europa – a proposito di tenere insieme un Paese -partono da qui, dall'umanità con cui si guarda a problemi globali come quelli dell'immigrazione, dall'umanità. 
Naturalmente, sì, crescita ed equità. Crescita, sviluppo: quale crescita ? Questo Paese si trova nella situazione di difficoltà da cui sta cominciando ad uscire, perché alle spalle ha anni di assenza di politica industriale, anni in cui i problemi della divisione tra Nord e Sud non sono stati affrontati, anni in cui non si è investito in ricerca ed innovazione, anni in cui non si è investito sul lavoro delle donne. Noi ci stiamo occupando di questi temi ! 
Crescita di tutte le risorse messe a disposizione di «Industria 4.0»: è esattamente questo. Ma non una crescita qualunque: una crescita di qualità, che scommette sull'innovazione. Le misure che in questa legge di bilancio ci sono sulle delocalizzazioni – altro che non ci sono ! –, sulle delocalizzazione e sui call center, vogliono dire questo. La legge approvata sul cinema vuol dire questo: avere un'idea della qualità dello sviluppo e della qualità della innovazione. Il decreto fiscale che è collegato è molto importante per dare l'idea della visione di questo Paese, e fortemente alimentato esattamente dall'idea di una cultura che rende il fisco più equo e più umano. 
Equità: trovo incredibile che nei discorsi dell'opposizione siano stati nascosti tutti i contenuti di equità che ci sono lì; ma sono scelte che oltre ad essere eque hanno un'idea: quando si tratta delle risorse che ci sono sulla parte che riguarda la previdenza, sono certo misure che vengono approvate per chi è già in pensione, per sostenere le pensioni più basse, e sono le misure fatte per rendere possibile uscire prima ad alcune persone, quelle più in difficoltà. Ma c’è un'idea, c’è l'idea che non tutti i lavori sono uguali, e non tutte le persone sono uguali: quella è l'equità ! E quindi bisogna trovare le misure che si mettano in relazione esattamente al fatto che tutti i lavori non sono uguali. È un'idea nuova, è un'idea moderna, che continuerà nel secondo tempo previsto nel verbale con le organizzazioni sindacali, pensando alla pensione di garanzia per i giovani. 
Quando si parla di sanità: l'idea del finanziamento dei livelli essenziali, e l'idea di sostenere anche i nuovi farmaci, è un idea... Devo dire all'onorevole Scotto, e ad altri che hanno nominato De Luca, e soprattutto all'onorevole Scotto, che ha parlato di scelta fatta nottetempo: forse lui non è passato molto dai lavori della Commissione bilancio, ma la Commissione bilancio ha votato il parere al relatore ieri a metà pomeriggio, la norma di cui si parla è stata approvata alle ore 22 e non nottetempo, e naturalmente qualcuno dovrebbe spiegarmi come è possibile non comprendere che una regione ha l'80 per cento del suo bilancio sulla sanità. Che il presidente di una regione, eletto dai cittadini, non possa aprire bocca su l'80 per cento del suo bilancio, peraltro commissariato per errori fatti da altri (e non riguarda solo la Campania), francamente è veramente stupefacente (Commenti) ! Così come dietro agli stanziamenti sulla povertà c’è un'idea, e cioè che agire sulle disuguaglianze è fondamentale per l'equità e la crescita. Così come c’è un'idea sul fatto di mettere a disposizione risorse per rinnovare il contratto del pubblico impiego: che la riforma della pubblica amministrazione ha bisogno di avere persone, lavoratori e lavoratrici che si sentano valorizzati e riconosciuti. C’è un'idea sulle risorse messe sul welfare aziendale: l'idea che non si sostituisce certo in quel modo la qualità del welfare, ma c’è bisogno di personalizzare le risposte, c’è bisogno di responsabilità sociale delle imprese. 
C’è un'idea quando si parla di occupazione, e si riconosce la decontribuzione per assumere gli studenti che hanno svolto stage nelle imprese che li hanno ospitati. C’è un'idea dell'alternanza scuola-lavoro, quell'idea che è alla base di moltissime esperienze europee; e naturalmente penso anche all'importante provvedimento parallelo che riguarda le assunzioni al Sud, e ai patti per il Sud, perché questo è uno dei punti che dicevo prima, che ha portato la caduta di competitività del Paese negli anni precedenti. 
C’è un'idea di nuovo nelle misure che sono destinate a rendere libera scelta la maternità e la paternità: da un lato quelle che riguardano la denatalità ed il futuro, e dall'altro quelle che riguardano il congedo obbligatorio di paternità. Un'idea moderna: noi siamo di fronte ad una legge di bilancio moderna, che mette insieme sviluppo e innovazione, industria 4.0, finanzia l'innovazione, la ricerca, esattamente questo; e l'equità, che non è un tempo che non viene mai, è la scelta dell'oggi, ma ciascuna di quelle scelte di equità ha anch'essa un'idea alle spalle. Io ho sentito allora dall'opposizione affermazioni tutte di campagna elettorale... Grazie, Presidente, concludo subito. Tutte di campagna elettorale: l'onestà dell'opposizione avrebbe richiesto una condivisione di cose importanti, che aiuteranno le persone ed il Paese; perché le riforme, le riforme che questo Governo ha scelto di fare, senza chiudere gli occhi di fronte ai problemi che ogni riforma comporta e al fatto che i suoi effetti si vedono nel tempo e, quindi, esattamente il contrario di quello che viene detto. Le riforme hanno bisogno di avere la speranza, di portare speranza. Non si vive, non si porta questo Paese fuori dalla crisi con la paura del cambiamento. Io ho sentito tanti «no». Da questo gruppo parlamentare vengono tanti «sì», tanti «sì» alle riforme che si sono fatte, per i loro effetti, tanti «sì» anche a quelle riforme che hanno portato a un aumento dell'occupazione stabile: l'80 per cento dell'aumento di posti di lavoro – mi spiace per chi ha detto il contrario – riguarda l'occupazione stabile. «Sì» per cambiare questo Paese, «sì» alla richiesta di fiducia che il Governo ha fatto. Non l'ho fatto prima, ringrazio anch'io Governo e chi ha lavorato in questi giorni per la legge di bilancio. Avete ringraziato tutti il Viceministro Morando, Baretta, Sesa Amici, io penso che un ringraziamento sia doveroso al presidente Boccia. È stato un lavoro molto, molto complicato e ringrazio ovviamente tutto il Governo per il lavoro che è fatto in modo complicato, ma sereno. Per questo, insisto, insieme agli altri «sì», io dico «sì» alla fiducia al Governo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).