Discussione sulle linee generali
Data: 
Domenica, 22 Dicembre, 2019
Nome: 
Beatrice Lorenzin

A.C. 2305

Presidente, onorevoli colleghi, il dibattito sulla legge di bilancio è un appuntamento importantissimo nell'agenda politica, economica e sociale del nostro Paese. Visto che siamo in quest'Aula, tra addetti ai lavori, sarebbe anche il caso di restituirlo un po' ad un'operazione verità, perché siamo talmente abituati ad avere una memoria corta e a fare in modo che la nostra memoria storica non funzioni, che non solo non riusciamo a ricordare quello che è successo 10-15 anni fa, ma non riusciamo neanche a ricordare quello che è accaduto soltanto nel mese di luglio, o di giugno di questo stesso anno: ci dimentichiamo da dove siamo venuti, ma non nel lungo termine, nel brevissimo. E devo dire che il dibattito a cui ho assistito in questi giorni, sia sui giornali che in Aula, e anche in questo momento, in alcuni interventi dei relatori di minoranza, è abbastanza surreale.

Lo dico subito partendo da una dichiarazione fatta dalla relatrice della Lega, e cioè che alla gente con questa legge di bilancio non cambia nulla. Bene: questo è un risultato straordinario. Guardate, è incredibile, non solo straordinario: perché noi, signori, rischiavamo seriamente, nel mese di settembre, prima della formazione di questo Governo, di andare in esercizio provvisorio. E quindi le cose ai cittadini sarebbero cambiate; e moltissimo sarebbero cambiate, non solo con l'aumento dell'IVA, per 23 miliardi, ma anche non permettendoci di fatto di operare tutti gli aggiustamenti previsti in questa legge di bilancio, che ci hanno portato ad una situazione di assoluta normalità.

La parola “normalità” nel nostro Paese, ormai da un po' di tempo, è - come dire? - più un miraggio che una realtà. Pensiamo a come stavamo in questa stessa Aula lo scorso anno. Lo scorso anno in questa stessa Aula, dopo tre mesi di schizofrenica attività economico-finanziaria di quel Governo - che uscì fuori con una legge di bilancio in deficit, con lo spread che aveva cominciato a salire, dando un calcio all'Europa e ponendo l'Italia in una situazione di assoluto isolamento nel contesto internazionale, non solo dai Paesi ma dai mercati, che ci punivano e non ci ritenevano più minimamente affidabili -, esso si è trovato a fare una legge di bilancio in correzione: in correzione, cioè diversa da quella che era uscita fuori dal Consiglio dei ministri (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva). E non con una semplice aggiustatina di qualche centinaio di milioni di euro! Questa è la storia, signori.

La storia è che dal mese di gennaio in poi il Ministro dell'economia e delle finanze di allora e i ministri del Governo precedente - quelli che andavano in Europa, alcuni non ci volevano andare - sono stati impegnati a raccontare che l'Italia non era un Paese che stava per uscire dall'euro, e accompagnarsi all'operazione, dopo Brexit, di Italexit, e quindi scassando il sistema europeo, a cui noi siamo su molto interconnessi essendo anche un Paese con un grande debito, ma invece a dire che noi eravamo affidabili. Tant'è vero che nel mese di giugno, cioè sei mesi fa, si è fatto un correttivo di bilancio per non andare in infrazione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia Viva): in infrazione, cioè una cosa in cui non ci è mai capitato prima di andare. Allora, volete sapere? Secondo me il Governo non è accaduto per il mojito in più bevuto dall'onorevole Salvini al Papeete; il Governo è caduto perché nel mese di luglio, in audizione congiunta alla Commissione bilancio al Senato, a nostra richiesta al Ministro Tria: ma le fate scattare o no queste clausole di salvaguardia? Scatteranno o no? Silenzio, la risposta non ci è mai stata data, perché il Ministro Tria, in quella Nota di finanza, ce l'aveva scritto ben bene che sarebbero scattate le clausole. Peccato che i Viceministri dell'epoca continuavano a dire che l'IVA sarebbe stata sterilizzata!

Un altro autorevole esponente del Governo, l'onorevole Durigon, in una dichiarazione pubblica - più volte, tra l'altro, ripetuta nei mass media - nel mese di luglio di questo stesso anno diceva: non solo noi sterilizzeremo l'IVA (23 miliardi), ma faremo una sana flat tax e la finanzieremo con un sano deficit. Con un sano deficit, cioè col debito! Tutti quelli che ora ci vengono a fare la predica, signori! Sono passati sei mesi e proponevate una manovra di bilancio da 50 miliardi, in debito! E oggi non saremmo qui a parlare del tendenziale, in una situazione di pace, di saldo delle finanze positivo, strutturale, di pressione fiscale che di fatto rimane sempre la stessa. No, staremmo a cercare di capire che cosa poteva accadere al nostro Paese.

Tutto ciò è molto difficile da spiegare in comunicazione, perché come fai a dire ai cittadini che non avranno 600 euro da pagare quest'anno in più per le clausole di IVA? Che si dovrebbero portare dietro altri 6-7 miliardi da pagare in più, perché lo spread nel frattempo avrebbe continuato ad aumentare? Che probabilmente rischiavamo di trovarci in una situazione tale, per cui si avverava la profezia di Savona, cioè il piano B per l'uscita dall'euro dell'Italia, e cioè arrivare a una crisi tale dovuta al deficit, per cui di fronte agli italiani si faceva un'operazione politica di assoluta speculazione?

Queste sono tutte cose che i cittadini non stanno vedendo. Non stanno vedendo, perché qualcuno si è preso la briga, nel mese di agosto (agosto, cioè quando in teoria bisognerebbe disegnare la NADEF e la legge di bilancio) di assumersi la responsabilità di questo Governo e, innanzitutto, fare una manovra da 31 miliardi, di cui 23 sono soltanto di sterilizzazione dell'IVA: 23, non una piccola percentuale! E con quello che rimane, se andiamo a vedere, le nuove coperture sono date, non da entrate, e sono a pari a 1 miliardo e 191 milioni. Signori, meno male! E infatti la gente non se ne accorgerà. Non se ne accorgerà: questo è stato il primo grande lavoro fatto da questo Governo, in corsa.

Per fare il contratto di Governo, nello scorso mandato, hanno impiegato un mese. Questo Governo è entrato in campo il 6 settembre e, pochi giorni dopo, ha dovuto presentare la NADEF e poi la legge di bilancio, quando ancora i ministri non hanno neanche gli staff. Abbiamo utilizzato ovviamente il tempo al Senato, signori, per permettere all'attività parlamentare di fare quel lavoro, che il Governo non ha potuto fare precedentemente, perché non c'era: ce n'era un altro.

Questi sono i fatti. Partendo da questo dato, che è l'oggettività di quello in cui noi ci ritroviamo, parliamo del futuro. Questa è una legge di bilancio straordinariamente rivoluzionaria? Assolutamente no. È una legge di bilancio che ci ha impedito di crollare. La rivoluzione - ma non mi piace usare queste parole enfatiche, perché in questi anni ne ho sentite tante - , invece, far ripartire una stagione di riforme, è da gennaio. Questo è un impegno che ci dobbiamo prendere e lo dico innanzitutto ai colleghi della maggioranza. È un impegno di serietà per dare ai cittadini italiani il senso della serietà e della responsabilità. Dobbiamo riformare il fisco, come ha detto il Ministro Gualtieri, eliminare le clausole d'IVA, che sono un macigno, e dare le grandi risposte alla domanda che ci viene fatta (salute, lavoro, occupazione, industria), che è quello che il Paese si aspetta da noi.