Dichiarazione di voto finale
Data: 
Domenica, 27 Dicembre, 2020
Nome: 
Ubaldo Pagano

Signor Presidente, onorevoli colleghi, nel confermare il voto positivo del Partito Democratico a questa legge di bilancio, è importante tenere sempre a mente il contesto in cui tutti ci siamo mossi. Il nostro Paese sta attraversando, non da solo e purtroppo non indenne, l'emergenza peggiore della sua storia ed è importante che in questa fase tanto complessa il Parlamento tutto abbia saputo andare oltre alle divergenze, assumendosi la responsabilità di arrivare ai cittadini con il sostegno di cui hanno bisogno. “Solo se uniti saremo forti” diceva De Gasperi. In queste settimane, siamo stati uniti nella diversità culturale e di questo occorre ringraziare tutti i colleghi di maggioranza e di opposizione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Per quanto ci si sforzi di aggiornare le stime sulla caduta del PIL, i costi umani, sociali ed economici di questa emergenza restano incalcolabili. Grandi i sacrifici che siamo costretti a chiedere, perché è più grande il bene che, attraverso quei sacrifici, si voleva e si vuole salvaguardare: il bene della salute, il bene della vita. La pandemia ha rappresentato una sfida inedita per tutti che non merita commenti retorici. L'Unione europea non è stata a guardare anzi, in una primavera sofferta, l'Europa ha trovato la forza per svegliarsi dal torpore che tutti le abbiamo rimproverato in questi anni e, anche grazie all'Italia, sta vivendo una stagione di riforme tanto radicale quanto attese. Next Generation EU, infatti, sarà, insieme a questa manovra, il presupposto della ripartenza per disegnare un futuro di sviluppo all'insegna dell'innovazione e della sostenibilità.

Questa legge di bilancio guarda alle famiglie, alle imprese, ai lavoratori autonomi e ai dipendenti, introduce incentivi per l'occupazione delle donne e dei giovani, stimola nuovi investimenti e avvicina Nord e Sud del Paese. Innanzitutto, si pianta il seme della rivoluzione fiscale che, da anni, il Paese attende: l'assegno unico è il pilastro che noi riconosciamo di questa rivoluzione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), un passo che segna una nuova era per le politiche di welfare e riporta la famiglia al centro della nostra società. È una riforma che gioverà alle famiglie italiane di oggi e a quelle che verranno, perché, guardate, non è una società sana quella in cui una giovane donna deve scegliere se avere un figlio o mantenere il suo lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); non è una cosa accettabile che una giovane coppia debba rinunciare a mettere al mondo un bambino per il timore delle difficoltà economiche. Sempre per la famiglia e la natalità, oltre al bonus bebè, rifinanziato per tutto il 2021, abbiamo prolungato da sette a dieci giorni il congedo di paternità e istituito il Fondo per la parità salariale di genere, due proposte che portano la firma convinta del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Vorrei ricordare, poi, altri interventi importanti, che servono a riportare un po' di sereno tra le persone più fragili della nostra comunità: il contributo che abbiamo riconosciuto alle scuole paritarie che ospitano alunni con disabilità, indispensabile per sostenere i percorsi educativi specifici; ancora, l'emendamento per potenziare il sistema dei servizi sociali professionali territoriali, un passaggio decisivo per la definizione di un livello essenziale delle prestazioni sociali che metta finalmente la parola “fine” al divario gravissimo tra realtà diverse presenti nel territorio. Grazie al contributo trasversale dei colleghi di maggioranza e di opposizione, riusciamo a ottenere un risultato importante per il Terzo settore. Abbiamo, infatti, evitato l'abolizione dell'esenzione IVA per le prestazioni e i servizi rivolti ai soci, che altrimenti avrebbe spazzato via tutta la rete della solidarietà nel nostro Paese.

Questa manovra, poi, prova a dare qualche importante certezza a un mondo, quello del lavoro, che ha vissuto un anno tremendo. Innanzitutto, diamo continuità a tutte le forme di protezione sociale dei lavoratori, nell'ottica di inaugurare, il prossimo anno, una riforma compiuta degli ammortizzatori sociali che superi le molte inutili complessità oggi esistenti.

Ma abbiamo inteso dare anche un segnale forte ai lavoratori autonomi e ai professionisti, con l'introduzione dell'ISC e con il fondo da un miliardo di euro per l'esonero contributivo per i più danneggiati dall'emergenza. Un primo stanziamento, cui ne seguirà un altro nei provvedimenti che verranno. Ma, come dicevo in precedenza, questa finanziaria ha il compito di declinarsi al futuro per risolvere alcuni dei nodi strutturali del sistema Paese: la disoccupazione giovanile e femminile. In questo senso vanno lette due importanti questioni: la decontribuzione totale per l'assunzione a tempo indeterminato di donne e under 36 nel prossimo biennio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Poi, ci sono tre questioni che ci stanno particolarmente a cuore che, grazie alla volontà di tutti i gruppi, hanno avuto il via libera in Commissione. Abbiamo infatti riparato a un'ingiustizia: l'estensione dell'indennità di tutela del malato a tutti gli operatori sanitari (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); non solo medici ed infermieri, ma tutti gli operatori impegnati nei nostri ospedali riceveranno questa meritata gratificazione. La stabilizzazione del contributo per i lavoratori esposti all'amianto e la nona salvaguardia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) per traghettare alla meritata pensione un'altra consistente parte dei lavoratori esodati, altro passo decisivo per saldare il nostro debito morale e politico con queste persone. Abbiamo parlato di manovra e Recovery come dei due presupposti per un rilancio rapido e intelligente della nostra economia. Una delle colonne portanti della ripartenza sarà il Piano transizione 4.0, una misura strutturale, automatica, che speriamo attragga investimenti e stimoli la creazione di nuovi posti di lavoro. Infine, signor Presidente, grazie al prezioso lavoro di tutti i colleghi siamo riusciti a introdurre tre misure che si riveleranno centrali per far ripartire tre settori chiave per l'economia nazionale. In primo luogo, portiamo a casa un risultato che il testo della manovra uscito dal Consiglio dei Ministri non prevedeva: la proroga al 2022 del superbonus del 110 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) che si estende a nuovi interventi e vede risolti alcuni nodi emersi in questi primi mesi di sperimentazione. È superfluo ricordare quanto importante sia questo strumento che porta la firma indelebile di questa maggioranza, ma l'occasione è buona e utile per ribadire che tutto il PD è impegnato a trovare ulteriori risorse per una proroga ulteriore. In secondo luogo, il comparto turistico, che incide per più del 13 per cento del PIL e che avrà bisogno di nuovi interventi, oltre quelli previsti in questa sede nei ristori. Vengono esentati dalla prima rata dell'IMU 2021 gli immobili ove si svolgono specifiche attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e degli spettacoli, e viene introdotto con un emendamento un fondo per contribuire alla ripresa delle attività dei gestori aeroportuali, con limiti ad hoc per favorire gli scali piccoli e medi. Non è un regalo ai poteri forti, ma un sostegno per evitare il fallimento di quello che è il punto d'ingresso dei flussi turistici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) perché senza questo sostegno molti aeroporti italiani, in stragrande maggioranza pubblici, avrebbero avuto serie difficoltà nella riapertura e, dunque, nel sostenere il turismo alla fine della pandemia: questa è semplicemente un'eventualità che non potevamo permetterci. In terzo luogo, vorrei ricordare i 420 milioni di euro che stanziamo per il settore dell'automotive, una misura che servirà a incentivare l'acquisto di auto a basso impatto ambientale e a rottamare i mezzi vecchi e inquinanti. Un impulso all'economia dopo gli eccellenti risultati che questa misura ha dato nel terzo trimestre e un modo per continuare a fare passi in avanti in termini di rispetto per l'ambiente. Fondamentali anche le misure per il Mezzogiorno, a partire dalla proroga del credito d'imposta per gli investimenti, la decontribuzione del 30 per cento per i prossimi anni, cui si aggiunge la proposta del PD per agevolare i nuovi insediamenti produttivi nelle ZES, di cui andiamo particolarmente fieri. Politiche di coesione che ci aspettiamo essere molto rafforzate dalle risorse del Recovery per puntare concretamente, e non solo a parole, al superamento del secolare divario tra il Sud e il Nord del Paese. Non c'è ingiustizia più grande che fare parti uguali tra disuguali, per dirla con Don Lorenzo Milani.

L'anno che ci lasciamo alle spalle sarà difficile da dimenticare. Abbiamo vissuto con sofferenza e impotenza un tragico susseguirsi di eventi che mai ci saremmo aspettati di vedere. Onorevoli colleghi, penso proprio di non sbagliare se dico che è nella speranza di tutti noi vedere la fine di questo incubo. La scoperta del vaccino è stata in questo senso una boccata d'ossigeno per tutti e un segno di speranza. Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli la speranza: abbiamo l'obbligo di fare nostre le parole di Seneca. Ecco perché ritengo si possa leggere questa finanziaria come un segno di incoraggiamento per il nostro Paese, un segnale di forza e conforto per tutti. Ci rendiamo conto che non possa essere esaustivo di tutto quello perso, ma Voltaire diceva che il meglio è nemico del bene e continuare a rimandare le scelte, sperando di raggiungere l'ottimo, rischia di non inquadrare mai gli obiettivi da perseguire.

Per la prima volta dall'inizio della crisi sanitaria la politica, tutta, si è dimostrata unita negli obiettivi, pur nella profonda diversità culturale. Ciascuno ha rinunciato a piantare la propria bandierina di partito per tenere alta l'unica bandiera che ci unisce tutti, il tricolore nazionale, che tutti proviamo a servire con dignità e onore: con dignità e onore.