A.C. 643-bis-A
Grazie, signor Presidente. Colleghe e colleghi, la legge di bilancio predisposta da questo Governo è ingiusta e inadeguata. Confermiamo questa nostra valutazione, come gruppo del Partito Democratico. I miglioramenti che siamo riusciti a ottenere su aspetti specifici non riescono comunque a cambiare l'insieme del bilancio proposto dalla destra al Governo. Questo insieme è semplice: uno schiaffo ai lavoratori e ai cittadini che pagano con lealtà le tasse o che sono in difficoltà per la loro condizione di povertà. Voglio richiamare qui un elenco di misure, che il Governo propone, che nel loro insieme rendono chiara la volontà di mettere insieme un supplemento di reddito di evasione e di elusione per interessi di parte, per pezzi della società da privilegiare rispetto ad altri, per dare a chi sta già bene e togliere a chi sta già male. La flat tax, infatti, aumenta le diseguaglianze perché nega la progressività fiscale e crea un divario di trattamento a scapito dei lavoratori dipendenti che pagano molto di più dei lavoratori autonomi, senza alcuna attenzione, peraltro, per le partite IVA di tanti giovani a basso reddito. Lo stesso vale per la detassazione delle mance, una norma che si presta facilmente a comportamenti elusivi a danno dei lavoratori dipendenti, con il rischio di avere ancora più lavoratori sottopagati e privi delle ordinarie tutele previdenziali. È infatti possibile liquidare una parte del contratto al minimo e una parte sotto forma di mance, con una tassazione inferiore. In tal modo il lavoratore sarà doppiamente penalizzato perché verrebbe altresì eliminata l'imposizione contributiva utile al calcolo del montante pensionistico. Unire il mondo del lavoro non è certo il vostro obiettivo e non lo pretendiamo, ma vi guardate bene dal prevedere un intervento incisivo per la riduzione del cuneo fiscale dei lavoratori dipendenti, colpiti da anni di salari e stipendi fermi e, oggi, erosi dall'inflazione. È risaputo che voi siete concreti e badate al sodo, cioè al contante, quindi volete assicurare, senza riguardo per i 100 miliardi di evasione fiscale, a chi ha tanti contanti in tasca di spenderli, cosa che è un assillo, come noto, per la maggioranza degli italiani che lavora e paga le tasse o non arriva a fine mese pur lavorando... Avete provato a togliere l'obbligo dei pagamenti elettronici, e le relative sanzioni, fino a 60 euro ma vi è andata male con l'Europa. Siete stati costretti a fare vostra la nostra proposta di intervenire sul costo del transazioni bancarie. È stato un incidente, uno dei tanti, ma non ha interrotto il vostro percorso. Lo avete detto in campagna elettorale: siamo pronti. E così, via con dieci diversi condoni per ribadire la vostra attenzione a chi non paga le tasse! Dovendo fare quello che giustamente l'Europa chiede per erogare i fondi del PNRR e dovendo, in sostanza, a portare avanti quanto fatto dal Governo Draghi, malgrado tutte le vostre precedenti critiche alla Commissione europea, in casa almeno vi siete concentrati sugli interessi corporativi e di parte e avete pensato bene di dare una bella spalmata ai debiti delle squadre di “serie A”, mentre negate il finanziamento al Fondo per l'affitto e a quello per la morosità incolpevole; del resto, è risaputo che sono minoranze quelle che non hanno la proprietà della casa. Insomma, aiuti e soldi a chi sta già meglio prendendoli a chi sta già peggio o a chi sta lontano, come gli italiani all'estero a cui avete negato l'esenzione del pagamento dell'IMU prima casa, o ai giovani di 18 anni ai quali negate il finanziamento per l'App cultura. Mancava solo un finale - ci stiamo arrivando - dopo i tagli alla sanità e alla scuola, quello di negare i fondi necessari ai comuni e agli enti locali perché abbiano la possibilità di fare fronte ai costi dell'energia e ai servizi necessari per i cittadini. L'ANCI e tutti i comuni chiedono 1.600 milioni per la vita quotidiana delle loro comunità. Grazie al nostro partito, sono rimasti sul piatto l'uso libero dell'avanzo e 400 milioni. È semplice: se su questi 400 milioni è stato fatto un errore, basta ammetterlo, diteci se dobbiamo tornare in Commissione - non vediamo il presidente della Commissione in Aula - ma non fate mancare almeno questi fondi ai comuni! Per gli altri 1.200 milioni è sicuro che ci ritroveremo nella prossima primavera, perché questi fondi finiranno presto. Quindi, penso che abbia ascoltato questa esigenza che ho posto e mi scuso per non averlo visto. Sarebbe molto importante risolvere, con una dichiarazione ufficiale in quest'Aula, tale questione.
Vi state accanendo contro il reddito di cittadinanza senza spiegare come si farà a rendere occupati gli occupabili in poco tempo e senza crescita economica. Del resto, non c'è alcun impegno o misura contro l'evasione fiscale. Dunque, abbiamo nei fatti un assaggio, una prova generale di cosa si aspetta per la riforma fiscale necessaria al Paese e obbligata per l'erogazione dei fondi del PNRR. La verità è che il programma con cui avete fatto la campagna elettorale e inadeguato e sbagliato.
La riforma fiscale che proponete tende a ridurre la progressività delle imposte e ad aumentare, con il cosiddetto federalismo, la disparità tra Nord e Sud del Paese. Vengono tutelati gli interessi nazionali contro l'Europa federale nei vostri propositi, ma insieme volete aiuti europei per l'immigrazione e il caro energia. Proponete una controriforma della previdenza che, anziché contrastare gli effetti dell'invecchiamento demografico, contribuirà ad aumentare la spesa pubblica, senza favorire l'occupazione dei giovani. Impostate una visione meritocratica della scuola e della società senza attenzione alle pari opportunità e affermate un'idea della povertà semplicemente come mancanza di lavoro o, peggio, come indisponibilità a lavorare dei fannulloni. Per questo insieme di motivi, noi ci siamo opposti e ci opporremo a questo bilancio. Vi state già vantando di riuscire ad approvarlo nei tempi, come se fosse una novità o un nuovo traguardo o come se non l'avreste dovuto sapere quando avete chiesto le elezioni anticipate in questa situazione di difficoltà del Paese. Questo, invece, è semplicemente il raggiungimento di un obiettivo minimo, un dovere di buona amministrazione a cui siete tenuti e che solo le vostre divisioni e i vostri errori stanno mettendo a rischio. Nel merito, dunque, ci confronteremo di nuovo e noi del Partito Democratico torneremo a dare battaglia quando toccherà rimettere mano al bilancio in primavera, come è inevitabile, e quando tanti italiani avranno provato l'ingiustizia delle vostre scelte.