Grazie, Presidente. Anche il Partito Democratico si unisce al cordoglio della Camera per la scomparsa del Ministro Martino. Come è stato ricordato, un uomo che ha vissuto con grande coerenza e determinazione i suoi convincimenti. Liberale, da un punto di vista culturale, valoriale e politico, liberista in economia, allievo di Friedman e della Scuola di Chicago, di cui era diventato in Italia, forse, l'esponente più autorevole. Un uomo che ha vissuto queste sue convinzioni economiche con grande nettezza, non esitando anche a polemizzare con parte del suo schieramento politico quando assunzioni politiche di tipo statalista o parastatalista lo infastidivano.
È stato Ministro degli Affari esteri e Ministro della Difesa, e ha vissuto un periodo particolarmente complesso e difficile: gli anni delle Torri Gemelle, gli anni dell'Afghanistan, gli anni della guerra in Iraq, gli anni dell'offensiva più dura del terrorismo internazionale. Era uomo fortemente convinto del carattere strategico ed essenziale del rapporto transatlantico, dell'indispensabile ruolo, per la sicurezza e la stabilità, dell'Alleanza atlantica, e certo oggi non avrebbe dubbi a condividere le scelte che questo Parlamento italiano ha compiuto di fronte alla crisi ucraina.
Critico nei confronti della costruzione europea, soprattutto critico nei confronti delle scelte di unificazione monetaria, non era però un uomo antieuropeo, ed era soprattutto alieno da qualsiasi forma di simpatia verso il sovranismo. Era un uomo che, con grande lealtà, determinazione e coerenza, viveva le sue convinzioni di uomo liberale e di uomo di Stato.
Aveva un vezzo che lo rendeva umanamente simpatico a ogni interlocutore: quello di iniziare qualsiasi colloquio con un aforisma, con una battuta, con un calembour, spesso in quel perfetto inglese che parlava magnificamente. E ce lo ricordiamo così, con quel sorriso aperto, di un uomo che aveva convinzioni assolutamente radicate e profonde, ma questo non gli impediva mai di essere aperto al confronto e di farlo nei confronti di qualsiasi interlocutore con garbo e con gentilezza.
È stato un uomo coerente, che ha servito con lealtà lo Stato, che ha servito con coerenza e determinazione i valori in cui credeva, ed è stato un uomo, diciamolo in questo Parlamento, che ha onorato la politica (Applausi).