Data: 
Mercoledì, 19 Marzo, 2025
Nome: 
Silvio Lai

Grazie, Presidente. Mimmo Luca' se ne è andato pochi giorni fa lasciando un grande vuoto, non solo tra i suoi familiari, ma nelle comunità che hanno avuto la fortuna di averlo: la sua Torino, le ACLI, i Cristiano Sociali, i luoghi del suo impegno da volontario che non ha mai abbandonato sino alla fine.

È stato un autorevole componente di questa Camera dei deputati per 19 anni e, al suo interno, ha dato un grande contributo, un contributo importante che merita essere ricordato, come già è stato fatto, autorevolmente, dalla Presidenza della Camera che mi ha preceduto, e che ha presentato e rappresentato con profondità la personalità e l'autorevolezza di Mimmo Luca'.

La sua attività legislativa è stata concentrata sulle politiche sociali e sanitarie, con una rivoluzione, da lui ispirata, del passaggio dall'idea ottocentesca dell'assistenza a quella dei servizi alla persona, con una nuova cultura della disabilità e della non autosufficienza - l'ultima sua grande battaglia -, nel più ampio contrasto alle disuguaglianze, e poi la sua attenzione all'associazione di promozione sociale, quella terza gamba del Terzo settore, quel privato sociale così specifico e caratteristico del nostro Paese, di cui lui era stato un protagonista.

E, poi, il suo impegno da presidente della Commissione affari sociali nella realizzazione della prima indagine conoscitiva sulla condizione delle famiglie in Italia, per costruire uno sguardo non individualistico della nostra società, riconoscendo nelle famiglie un nucleo comunitario, educativo, formativo, solidaristico, un luogo di integrazione e di connessione interno alla società e con le istituzioni. Tutte queste attività hanno dato un'impronta alla cultura parlamentare e un contributo alto con leggi approvate che oggi sono di grandissima modernità e attualità e, anzi, in parte inattuate per quanto sono state anticipatrici. Ma la sua esperienza, la sua storia, non si esauriscono nella sua attività legislativa e nella sua impronta normativa, pure così importante e fondante per questi ambiti.

Il suo impegno istituzionale si forma nella militanza nelle ACLI, di cui è stato un protagonista indiscusso come dirigente regionale in Piemonte e nazionale, sino ad essere vice presidente nazionale. E da quell'esperienza nasce la sua storia politica da cristiano a sinistra: nei Cristiano Sociali e, attraverso di essi, nei DS e, poi, nel PD.

Oggi si fa un gran parlare della presenza dei cattolici in politica. È un argomento che spesso viene assimilato solo all'esigenza di ritagliarsi spazi di rappresentanza all'interno dello scontro politico bipolare. Ma quello dei cristiani in politica è stato un impegno di frontiera negli anni che hanno seguito la chiusura dell'esperienza del partito unico dei cattolici, anche con il tentativo di portare a destra quell'esperienza. Un impegno di frontiera a cui Mimmo Luca', com'era suo uso, non si è sottratto, ma che ha vissuto pienamente dall'inizio sino alla fine. Con i compianti Ermanno Gorrieri e Pierre Carniti e con altri compagni che nei territori erano stimatissimi, è stato ispiratore e animatore dei Cristiano Sociali, soggetto fondatore dei Democratici di Sinistra, animatori vivi in un ambito in cui era prevalente la presenza di chi proveniva dal percorso del Partito Comunista Italiano, che ti faceva guardare con rispetto e curiosità, ma anche con qualche dubbio per quei democristiani che saltavano un confine sino a quel momento raramente valicato, nonostante grandi battaglie comuni, come sul referendum, sul divorzio e sulla legge n. 40.

Per quel movimento politico, a cui avevano contribuito dirigenti della CISL, delle ACLI e della FUCI, l'obiettivo dichiarato era quello di offrire una casa comune a quanti, formati al cristianesimo sociale e alla dottrina sociale della Chiesa quale guida morale e politica per battersi contro le disuguaglianze e per affermare diritti e giustizia sociale, cercavano un luogo di impegno politico ed istituzionale conseguente a quei valori, peraltro in tempi segnati da Tangentopoli e dal dilagare della corruzione, spesso spettacolarizzata oltre misura, che teneva lontani molti cristiani dalla politica, considerata come luogo da evitare.

Ma chi veniva da quella scuola non poteva tenere le mani in tasca, non poteva ritrarsi dal luogo dell'impegno. Ecco, Mimmo, tra i fondatori più convinti della nascita del Partito Democratico, ne ha sempre sostenuto le ragioni, anche scegliendo di concludere l'esperienza dei Cristiano Sociali per raggiunto obiettivo: quello della nascita di un grande campo progressista e democratico in cui potessero trovare sintesi le culture costituzionali ed europeiste del Novecento e casa quei cristiani che senza dubbio sceglievano, nel bipolarismo della Seconda Repubblica, il campo della sinistra.

Anche a nome del Partito Democratico, alla famiglia, agli amici e ai compagni che oggi sono qui con noi, giungano i nostri sentimenti e il nostro grazie. Grazie per Mimmo e per la sua impronta e il suo esempio. Ciao Mimmo, ti immagino già mentre ti ritrovi e parli con Emilio, con Domenico, con Giovanni, che ti hanno anticipato lassù. A noi mancherà il tuo contributo ideale e la tua autorevolezza.