Grazie signora Presidente, onorevoli colleghe e onorevoli colleghi. Giulio Santagata è stato tra i protagonisti assoluti di un'importante fase politica ed istituzionale, che ha visto cambiare profondamente la politica e le istituzioni in Italia e in Europa. Il suo sguardo da economista, prima nella sua regione, l'Emilia-Romagna, e poi da consigliere del Presidente Prodi a Palazzo Chigi e a Bruxelles alla presidenza della Commissione, gli ha consentito di riconoscere la politica quale strumento fondamentale per cambiare e migliorare la vita delle persone. Membro della Camera dei deputati dal 2001, prima con la Margherita e con l'Ulivo e poi nel Partito Democratico, con ruoli di primo piano nel Governo, aveva coordinato la stesura del programma elettorale e delle campagne elettorali con le quali l'Ulivo prima e l'Unione poi vinsero sfide elettorali che sembravano impossibili anche solo da giocare. C'è un filo conduttore che ha segnato l'impegno parlamentare di Santagata: la grande determinazione e la costante ricerca di favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte della politica intuendo, con anni di anticipo, l'arrivo di quell'ondata di populismo che ha ancora di più divaricato il rapporto tra cittadini e istituzioni. Santagata lavora molto su questo aspetto e la sua attività politica e istituzionale, spesso lontana dai riflettori della propaganda e della comunicazione, si evidenziò in due occasioni simboliche: la Fabbrica per il programma ed i “Comitati per l'Italia che vogliamo”. Con grande generosità pensò a questi due strumenti partecipativi rivolgendosi soprattutto ai giovani e uscendo dagli schemi chiusi e poco attrattivi propri dei partiti in crisi. Con questa generosità e lungimiranza, alla quale si univa un forte convincimento fu tra i fondatori dell'Ulivo. Per lui, per rendere protagonista l'Italia in Europa, per una democrazia moderna e decidente era fondamentale riunire dal basso le esperienze riformiste dei soggetti politici del centrosinistra, incurante del fatto che la discussione potesse incentrarsi su un trattino da togliere o mettere nella parola centrosinistra. Pur impegnato nel Paese ed in Europa, non ha mai reciso le proprie radici, da nativo di Zocca, con la provincia di Modena e con la sua regione, l'Emilia-Romagna. Anzi proprio nella sua terra e nella sua comunità, che ha amato e dove ha vissuto con la sua famiglia, coglieva quella forza e quegli spunti utili per l'attività nelle istituzioni e nella politica, ai livelli nazionali ed europei. Con la passione che lo ha sempre attraversato, non si è mai tirato indietro, mosso anche dal desiderio di affrontare di petto il tema delle disuguaglianze sociali che stavano crescendo e dei diritti, sostenendo la nascita, assieme ad altri a Modena, della Fondazione per gli studi sociali in memoria di Ermanno Gorrieri, maestro ed antesignano dei cattolici democratici italiani. Santagata è stato un autentico riformista, che ha saputo combinare la radicalità delle scelte con la necessità di trovare soluzioni concrete e attuabili. Rifuggiva dall'avventurismo ed è stato un inguaribile sognatore allorché pensò che, dalla semplificazione del sistema politico tra progressisti e conservatori, nella logica dell'alternanza, potessero avvantaggiarsi la democrazia e i cittadini. Da persona appassionata, ha sempre detto con schiettezza ciò che pensava, come quando analizzò le cause della crisi del Governo Prodi. Disse: “Vengono da un eccesso di frammentazione, dalla scarsa cultura di Governo espressa dalle forze della maggioranza e, certo, anche da un'insufficienza nell'azione di Governo rispetto alle tante aspettative del nostro popolo”, parole che suonano come un monito di assoluta attualità anche oggi. Fatemi anche dire, per averlo vissuto da vicino nei ruoli che ho avuto nel PD e nelle istituzioni, che è stato sempre un uomo franco e leale, capace di intrattenere rapporti umani sinceri ed amichevoli con grande empatia. Ci mancherai, Giulio, mancherai al Paese e alle istituzioni, mancherai a noi riformisti emiliani ed italiani, mancherai alla tua gente di Zocca. Alla famiglia rivolgiamo i sentimenti di vicinanza e il nostro cordoglio e a Giulio promettiamo di continuare a lavorare nel segno dell'unità tra le forze democratiche e progressiste, che è stato il tratto fondamentale del riformismo italiano, incarnato dall'Ulivo, di cui lui è stato un fondatore e un protagonista indiscusso.
Data:
Mercoledì, 24 Gennaio, 2024
Nome:
Stefano Vaccari