Data: 
Martedì, 15 Giugno, 2021
Nome: 
Carla Cantone

Grazie, Presidente. Ciao Guglielmo, te ne sei andato in silenzio, senza fare rumore: così ce ne siamo accorti alla fine, tutti ce ne siamo accorti alla fine, anche se nei tuoi occhi c'era da tempo un velo di tristezza. Sei sempre stato una persona mite e gentile, ma non debole, anzi coraggioso. Abbiamo lavorato insieme dieci anni, noi così diversi, abbiamo combattuto insieme per almeno vent'anni per obiettivi fondamentali, diritti e giustizia sociale, libertà e democrazia. Sei sempre rimasto socialista, perché credevi nella lotta riformista per l'emancipazione dei lavoratori e dei più deboli. Hai guidato la CGIL in un periodo difficile, dopo Cofferati. Molti dicevano “non ce la farà”, invece, sei stato bravissimo, sei riuscito benissimo a fare il segretario generale. Tua è stata, nel 2005, la denuncia che tanto ha fatto discutere: il declino industriale. Lanciò questo messaggio in una piazza di Napoli piena di disoccupati, nel 2005, e avevi, purtroppo, ragione. Tu credevi nel ruolo importante delle donne e nei giovani, i giovani ai quali hai dedicato la prima assemblea nazionale in assoluto della CGIL di delegati aziendali nel 2006, ragazzi e ragazze di vent'anni, perché erano il futuro non della CGIL, ma del nostro Paese.

Credevi nell'unità sindacale e ti sei sempre impegnato per ricostruire ogni volta che c'era una divisione. Tu tornavi dalla CISL e dalla UIL e dicevi: ricominciamo. Ti sei impegnato con la passione civile che ti ha accompagnato nel cammino della tua vita, nel sindacato prima, nella politica poi, nel Partito Democratico come segretario, è stato il nostro segretario; e poi Articolo Uno e LeU, come ha ricordato Bersani prima, e hai vissuto, diciamolo, con sofferenza la scissione.

I tuoi interventi in quest'Aula erano seguiti con il rispetto che ti veniva riconosciuto, sempre di merito e mai banale. In Commissione lavoro, abbiamo imparato tanto dai tuoi suggerimenti, che ci davi senza mai far pesare il tuo sapere. Porteremo avanti le tue proposte per lo sviluppo, per il lavoro, contro la precarietà e la disoccupazione, ma soprattutto per la sicurezza nei posti di lavoro, e le tue idee sulla rappresentanza sociale nel rigoroso rispetto della Costituzione; quella Costituzione, Guglielmo, che hai sempre difeso per tutta la tua vita, fin da ragazzo, una Costituzione dove, in alcuni articoli, si parlava di combattere la povertà.

C'è una pagina di Guglielmo che molti non conoscono, proprio per la sua riservatezza: la povertà, i bambini; quante volte non sapevo dove fosse finito, andava a trovare le famiglie povere e i bambini poveri, lo ha sempre fatto, proprio nel nome di quella Costituzione in cui lui credeva molto, quella che ha difeso, appunto, per tutta la sua vita.

Ci mancherai, Guglielmo, ci mancherà il tuo modo di fare, ci mancherà il tuo autentico impegno democratico. Vai avanti anche dove ti trovi, Guglielmo, so che tu ci credi. Spero che appena sei arrivato dove adesso sei, non ti sei messo subito a fare un'assemblea o un intervento come in Parlamento, sei capace di fare anche questo. Ma noi lo ricordiamo anche in questo modo, con l'affetto che lui meritava