Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, Una scuola di qualità per tutti e per ciascuno. Con queste parole, prese a prestito dal titolo di uno dei suoi libri, voglio ricordare Luigi Berlinguer, scomparso lo scorso 1° novembre a 91 anni. Come è stato ricordato, docente universitario, rettore dell'università di Siena, amministratore locale, parlamentare nazionale ed europeo, Ministro dell'Istruzione e dell'università, Luigi Berlinguer è stato una personalità appassionata e impegnata, che ha fatto della centralità dell'istruzione all'interno della società uno dei tratti distintivi della sua lunga vita personale e politica. “Aveva un'autentica passione per la scuola pubblica”, ci ricordava pochi giorni fa Romano Prodi. Penso alla riforma per il riordino dei cicli scolastici, penso all'innalzamento dell'obbligo scolastico e dell'obbligo formativo, in linea, tra l'altro, con i sistemi educativi europei, all'autonomia scolastica, alla parità scolastica, alla valorizzazione della musica e delle arti come strumento straordinario di apprendimento e benessere per gli studenti e le studentesse, per un'istruzione che fosse realmente aperta a tutti, come recita l'articolo 34 della Costituzione.
Luigi Berlinguer era convinto di una cosa: che la società della conoscenza per potersi realmente realizzare deve saper sviluppare e diffondere una preparazione sempre più innovativa, passando, come ci ricordava, dal principio giusto dell'istruzione per tutti a quello dell'istruzione su misura e per ognuno, perché non basta più garantire la facoltà di accedere alla scuola se essa è organizzata in modo tale da continuare a riprodurre al suo interno marginalizzazione. Allora, Luigi Berlinguer ci ricordava che occorre mettere in campo un'istruzione di qualità, capace di stimolare la creatività e il ragionamento, capace di alimentare emozione e pensiero e di esprimere una capacità di interpretazione del reale e della sua complessità ora più che mai.
Autentico e sincero innovatore, Luigi è stato capace, con la passione, con la forza delle idee messe in campo negli anni e con quell'umanesimo che lo ha caratterizzato nell'agire quotidiano, di costruire, come un vero direttore d'orchestra, lui che tanto amava la musica, una rete di relazioni e di comunità in tante parti del Paese, alle quali lui si è sempre donato con autentica generosità e con sincera pedagogia politica. Un maestro vero in un'epoca in cui si abusa spesso di questo termine, nel senso pieno dell'educare con la straordinaria curiosità di conoscere e di aprirsi agli altri, portando avanti una qualità fondamentale per l'agire politico, cioè la sincera capacità di confrontarsi con generazioni differenti da pari a pari, senza paternalismo, con la reale volontà di aprirsi al pensiero altrui con passione e generosità, ascoltando, dibattendo, mantenendo uno spirito aperto al confronto, entusiasta e curioso verso gli altri.
“Quando pianti per un anno, pianta grano. Quando pianti per un decennio, pianta alberi. Quando pianti per la vita, coltiva ed educa le persone” recita un proverbio cinese. Questo è stato il convincimento più forte e profondo che ha guidato Luigi Berlinguer nel suo agire dentro e fuori le istituzioni, mantenendo sempre quello spirito aperto e umano.
Uno dei suoi ultimi libri s'intitola proprio Apprendere, comprendere, amare. Quei tre verbi rappresentano fino in fondo il suo modo di intendere e progettare la scuola, con passione, lucidità ed entusiasmo, uscendo dal modello semplicemente trasmissivo del sapere e spostando invece l'asse sul saper fare, sullo sperimentare, sullo scoprire il proprio talento, introiettare l'oggetto del proprio studio e farlo proprio, con passione e con lucidità, con l'entusiasmo e con la volontà di non smettere mai di costruire un progetto scolastico pensato per formare cittadine e cittadini consapevoli.
Tante sarebbero le parole con cui ricordare Luigi, lo faremo e sarà uno degli obiettivi da portare avanti nei prossimi mesi. In questo momento, a nome del gruppo del Partito Democratico, voglio esprimere il cordoglio alla famiglia e anche a tutta quella comunità che lui era stato in grado di costruire in tante parti d'Italia e che in questi giorni si è riunita nel ricordo del suo agire. E lo faccio convinta di una cosa, che adesso, davvero, tocca a tutti noi raccogliere la scommessa di quella visione viva ed attuale, oggi più che mai.