Presidente, signori Ministri, Sottosegretari, colleghi e colleghe, il Ministro Tajani ha appena annunciato in quest'Aula che il Governo farà un disegno di legge di ratifica dell'Accordo Italia-Albania. Bene, questo ci rallegra, Ministro, e ci consenta, signor Presidente, di dire che questo è un successo del Parlamento in primis, perché questi atti vanno discussi in Parlamento in profondità, ed è anche un successo del mio gruppo e di tutti i gruppi di opposizione, che proprio questo avevano chiesto, fin dall'inizio lo avevano fatto.
Poi il Ministro Tajani ha anche detto che il Governo - cito - non si è mai sottratto al vaglio del Parlamento su queste materie. Però, Ministro, appena siglato l'Accordo tra la Premier Meloni e il Premier Rama, sono sicura che a lei non sarà sfuggito, vari membri del Governo, e oggi qualche collega ci ricordava che lo ha fatto lei stesso, si sono precipitati a dire che questo Accordo non passerà per l'esame del Parlamento.
Il solo dire questo è un'enormità, è un'enormità dal punto di vista dell'ABC della vita democratica, perché quando mai deve essere il Governo a decidere cosa discute o cosa non discute il Parlamento, quando mai? Qui si provocano non solo i padri e le madri costituenti, ma perfino Montesquieu, il principio della separazione dei poteri, se è l'Esecutivo a decidere cosa deve o cosa non deve discutere il Parlamento. Voi dicevate, perché lo avete detto, che non è un nuovo trattato, è null'altro che l'attuazione del Trattato di amicizia e collaborazione tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania del 13 ottobre 1995.
Ma alcuni di noi qui hanno una certa età, Ministro, siamo un po' di esperienza, e tutti noi ricordiamo quale fosse la questione migratoria tra Italia e Albania in quegli anni. Quel Trattato evidentemente serviva a regolare l'immigrazione albanese in Italia, era questo lo scopo. E poi sono passati quasi 30 anni, quindi questo è senz'altro un nuovo Trattato, perché è diverso il contesto, perché sono diverse le finalità.
Ora lo avete ammesso anche voi e possiamo dire meglio tardi che mai, però, visto che qualche collega qui ha fatto degli accenni che non mi sono proprio sembrati molto pertinenti, allora vale la pena ripercorrere due articoli della Costituzione, perché non si tratta di una gentile concessione quella di fare una legge di ratifica.
Non è proprio, onorevole Orsini, una concessione per la quale dobbiamo ringraziare il Governo, che, addirittura, oggi viene qua e ci dice che farà una legge di conversione, perché l'articolo 87, tra le competenze del Presidente della Repubblica, indica la “ratifica dei trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere”. E allora quand'è che occorre l'autorizzazione delle Camere? Lo dice con estrema chiarezza l'articolo 80: “Le Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari, o importano variazioni del territorio od oneri alle finanze o modificazioni di leggi”.
Questo Protocollo, caro Presidente e, tramite lei, caro Ministro, guarda caso, prevede disposizioni che riguardano pressoché tutti - dico tutti - i casi elencati nell'articolo 80 della Costituzione. Infatti, esso ha natura politica: non fosse altro che si tratta di norme negoziate e stipulate da Capi di Governo di due Stati. Comporta regolamenti giudiziari che riguardano la giurisdizione italiana: sia il tema della cosiddetta extraterritorialità, sia l'azione che dovranno svolgere i giudici italiani nei centri albanesi, perché non è chiaro. Comporta oneri alle finanze: come è stato già detto, 16,5 milioni di euro iniziali e si parla di una successiva garanzia di 100 milioni di euro. Comporta modifiche di legge: certo, perché contiene norme che prevedono operazioni amministrative e giudiziarie riguardanti stranieri giunti in Italia, ma che saranno svolte in Albania, cioè norme non previste dalle leggi italiane. Certo che non potevate pensare di trasferire, secondo le stime che circolano… poi, magari, il Ministro Piantedosi o, non so, qualcuno, ci dovrà dire quanti agenti di Polizia e delle Forze dell'ordine voi destinerete alla vigilanza dei centri albanesi, distogliendoli dal territorio nazionale. Anche questo pensavate di farlo senza una legge? Mi sembra alquanto improbabile. Tutte queste persone - aggiungo - andranno lì in missione con un aumento dei costi veramente consistenti.
E quanto alle prime valutazioni di Bruxelles su questo Accordo, Ministro Tajani, lei cosa ha fatto? Non la ha raccontata tutta, perché è vero che la commissaria agli affari interni, Johansson, ha detto che l'Accordo Italia-Albania non viola il diritto comunitario perché ne è fuori, ma avete trascurato di sottolineare la seconda parte della sua valutazione, cioè che questo Accordo sembra applicarsi a tutti i soccorsi effettuati da navi italiane in alto mare, ossia al di fuori delle acque territoriali italiane e, quindi, europee. Dunque, i salvataggi fatti in acque italiane e, quindi, europee, porterebbero all'applicazione del diritto d'asilo dell'UE, come previsto dal Regolamento di Dublino. Allora non so, Ministro, se lei mi sa rispondere a questa domanda: cosa succede se le motovedette e le navi della Guardia costiera, della Guardia di finanza, ma anche della Marina militare fanno soccorsi in acque SAR di competenza italiane o in acque SAR di competenza maltese, quindi europee? Che cosa significa? È diritto europeo o non lo è? Perché qui non ci è dato saperlo. Avete nominato il Cancelliere Schulz. Ma Schulz che ha detto? Ha detto: seguiremo con attenzione l'Accordo. Lo faremo anche noi, Presidente. Seguiremo anche noi, con molta attenzione, l'Accordo. Quanto al Partito Socialista Europeo, non possiamo omettere in quest'Aula che il suo Presidente - il suo Presidente! - ha detto che quel modello non è il nostro modello. Quindi, quando andiamo a menzionare esponenti di case politiche altrui, facciamolo almeno correttamente.
Quindi, in questo senso, è chiaro che le intenzioni che hanno animato il Governo Meloni, quelle di trasferimento massiccio di migranti in Albania, contrastano con il diritto comunitario, anche perché questo Accordo lede il diritto d'asilo dei cittadini extra UE, i quali, secondo il Regolamento di Dublino, devono essere accolti dallo Stato europeo dove per primo mettono piede. Portarli in Albania configura l'effetto di respingimenti collettivi, per i quali l'Italia è stata già condannata il 23 marzo 2012 dalla Corte europea dei diritti umani.
E poi, Presidente, giova anche ricordare l'articolo 10 della nostra Costituzione. Bastava leggerlo, questo articolo, il quale dice: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo Paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite della Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica (…)”: non in Albania, nel territorio della Repubblica! Quindi, evidentemente, quello che state facendo è in violazione della nostra Costituzione. L'intesa dice che nel CPR albanese verranno ospitate 3.000 persone al mese, cioè 36.000 persone in un anno. Questo vuol dire che lì in Albania verranno esaminate 3.000 domande d'asilo al mese, cioè ogni 28 giorni, e rimpatriati subito, immediatamente, coloro che non hanno diritto. Vuol dire questo? Ma, Ministro Piantedosi, questa efficienza, come mai la tirate fuori solo in Albania, nel Paese delle aquile, e non in Italia, dove, invece, ormai, si attende fino a 3 anni per la convocazione delle commissioni territoriali? Abbiamo un sistema d'asilo italiano che è completamente al collasso e invece fate in Albania quello che potreste fare in Italia. Non c'è spazio in Italia per fare un altro centro? Perché dobbiamo andare a spendere molti soldi in più in Albania, quando in Italia si potrebbe fare?
Chiudo, Presidente, col dire che la verità è questa: dopo una serie di fallimenti in materia di immigrazione, avevano promesso il blocco navale, cercano di fare qualcosa di simile, perché non è servito a niente fare l'accordo con la Tunisia, la guerra alle ONG, il decreto sui falsi richiedenti asilo, adesso sui falsi minori. Non è servito a niente, adesso arrivano i centri in Albania. Dunque, questa disperazione dell'Esecutivo di fronte a questo plateale fallimento porta l'Italia a fare questi centri in Albania, che non serviranno assolutamente a niente.
In conclusione, prendiamo atto del ravvedimento all'ultimo momento, meglio tardi che mai, ma chiaramente noi aspettiamo questo vostro disegno di legge e lo contrasteremo, come abbiamo sempre fatto con tutti i provvedimenti sulla materia migratoria, i quali hanno puntualmente fallito in quanto tutti provvedimenti di propaganda. Quindi, grazie, Presidente, noi chiaramente voteremo contro la risoluzione di maggioranza.