Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 12 Dicembre, 2017
Nome: 
Laura Garavini

6-00373

Presidente, siamo alla vigilia di un Consiglio europeo in cui si prenderanno decisioni importanti e di grande rilievo a cui l'Italia ha contribuito in modo importante. Penso, per esempio, all'avvio di una politica di difesa comune a livello europeo fortemente voluta e perseguita dallo stesso Presidente del Consiglio già nella sua precedente carica di Ministro degli esteri. Si tratta di una conquista che assume una valenza ancora maggiore alla luce dei conflitti e della crescente instabilità in scenari geopolitici anche a noi molto vicini, una politica che per decenni si riteneva essere una chimera irraggiungibile e che, invece, adesso sta diventando realtà. Sta diventando realtà così come l'ipotesi di concordato nella prima fase dell'intesa post Brexit raggiunta proprio nei giorni scorsi tra Unione europea e Gran Bretagna.

È un primo passo positivo perché l'Unione europea ha ottenuto tutto quello che voleva su tutte le questioni all'ordine del giorno, ma soprattutto un'intesa importante perché, se non la si fosse raggiunta, questo avrebbe significato un salto nel buio inquietante non solo per la Gran Bretagna, non solo per l'Europa, ma anche per quei milioni di cittadini che la Brexit la vivono direttamente sulla propria pelle, 600 mila dei quali di origine italiana. L'intesa raggiunta è positiva, va ratificata ed è fondamentale che l'Italia continui a seguire questo dossier con estrema attenzione, così che nei vari regolamenti attuativi non insinuino brutte sorprese.

Ma nel Consiglio europeo dei prossimi giorni si affronterà tutta un'altra serie di questioni come, per esempio, la possibilità di una riforma del Trattato di Dublino, cioè la modifica del sistema di asilo europeo. Lì, per venire a quanto diceva precedentemente l'onorevole Fedriga, ci si augurerebbe coerenza da parte di altre forze. Ad esempio, recentemente nel Parlamento europeo, rispetto a quelle proposte italiane che poi sono state assunte dal Parlamento, ad esempio, prevedere il taglio dei fondi strutturali nei confronti di quei Paesi che si dovessero rifiutare di accogliere migranti ricollocati, l'introduzione di un sistema di quote e il ricollocamento automatico dei profughi in un Paese diverso da quello di accoglienza, la Lega Nord, per esempio, si è astenuta e il MoVimento 5 Stelle addirittura ha votato contro.

Sono misure che invece fanno capire quanto l'Italia abbia fatto e stia facendo in questi mesi a livello europeo e quanto possa contribuire affinché il Consiglio europeo dei prossimi giorni assuma importanti decisioni e c'è da augurarsi, invece, che le diverse forze politiche, anche all'interno di questo Parlamento, abbiano posizioni molto più coerenti anche a tutela di un interesse nazionale. Inoltre, si tratteranno anche altre questioni come, per esempio, l'introduzione di un'agenda sociale a livello europeo, come deciso recentemente al vertice di Göteborg.

Insomma, Presidente, c'è molto da fare anche in Europa. Ci sarebbe bisogno di opposizioni anche costruttive con cui poter lavorare alle ardue sfide che si presentano quotidianamente a livello europeo. E allora, Presidente Gentiloni, vada avanti, non si lasci distrarre. L'Italia era da come minimo vent'anni che non aveva voce in capitolo in Europa e solo negli ultimi 4 anni ha ricominciato ad essere ascoltata, ad avere prestigio e a poter contribuire attivamente alle diverse decisioni che vengono prese a livello europeo. Dunque, Presidente, avanti così e non ci lasciamo assolutamente perdere di vista.