Data: 
Martedì, 11 Dicembre, 2018
Nome: 
Ivan Scalfarotto

Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, Ministri, onorevoli colleghi, so bene che esiste un progetto molto chiaro, il cui autore è il Ministro Fraccaro, di svuotamento di quest'Aula e delle funzioni del Parlamento. Infatti questo dibattito si svolge davanti a un'Aula semivuota, a conferma che i lavori sono già a buon punto. Ma devo dire che ancor di più che lo svuotamento di questo Parlamento è data dalla sconcertante performance che il Presidente del Consiglio ha svolto qui davanti a noi quest'oggi. Un Presidente del Consiglio - lo dico senza offesa -, professore universitario, che si esprime così: “bisogna ridurre lo iato tra popoli ed élite”, è credibile come Maria Antonietta quando ordinava le brioche per il popolo, se posso dirglielo. Ma non è tanto il suo linguaggio, signor Presidente del Consiglio, quanto il fatto che lei avrebbe la responsabilità di rappresentare la politica estera di questo Paese. Lei viene qui a raccontarci che cosa dirà al Consiglio europeo quando sappiamo che la sua parola in politica estera non conta nulla. Lei è andato a stringere la mano al Segretario generale delle Nazioni Unite, Gutierrez, dicendo che questo Paese avrebbe approvato e aderito al Global migration compact ed è stato smentito in quest'Aula, senza che il suo gruppo di appartenenza abbia aperto bocca per difenderla (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La sua parola non conta nulla, signor Presidente, al punto che uno dei suoi Vicepremier ha dovuto chiedere in piazza il mandato a 60 milioni di italiani (meno qualcuno, glielo assicuro), per trattare con l'Unione europea! Allora la mia domanda è, signor Presidente, ma lei che cosa ci sta a fare? Qual è il suo ruolo? Qual è il suo ruolo, quando lo stesso Vicepremier riunisce Confindustria e le principali associazioni imprenditoriali al Ministero dell'interno e non a Palazzo Chigi? Signor Presidente del Consiglio, ma lei, effettivamente, a che cosa serve? Quando va al Consiglio europeo, chi rappresenta? Glielo dico con dispiacere, perché io sono di quelli vecchia scuola, che pensa che right or wrong, my country, però il problema è che quando parla lei, purtroppo, non conta nulla. Non conta nulla anche per le cose che dice, perché lei parla di Europa, parla di armonizzazione fiscale, di mutualizzazione del rischio, di politiche di coesione, ma le sue parole sono scritte sull'acqua. Io la vedo seduto accanto al Ministro Savona e al Ministro Tria e le chiedo: la visione dell'Europa di questo Governo è quella del Ministro Savona o quella del Ministro Tria? Perché l'Italia questo non l'ha ancora capito, e non l'ha capito neanche l'Unione europea (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Viene qui a parlarci di manovra quando ha costretto quest'Aula a votare una manovra che non esiste. Signor Presidente, siamo all'11 dicembre e l'Italia non ha una manovra economica! Noi non abbiamo la manovra a venti giorni dalla scadenza dell'approvazione della legge di bilancio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e della deputata Lorenzin)! Rischiamo l'esercizio provvisorio per la sua l'incapacità! Ci viene a parlare di migrazioni, ma con che faccia? È sconcertante! Lei è l'uomo che ha accettato l'introduzione del principio dell'unanimità per cambiare il regolamento di Dublino, che non esisteva; è l'uomo che ha lasciato cadere le quote obbligatorie stabilite nel 2015. Signor Presidente, lei andrà davanti alla Corte di giustizia per imporre quelle quote o no? Ciò perché, se non la fa, è inutile che lei venga qui a prenderci in giro. È sconcertante che lei venga qui a parlarci di disinformazione! Lei e il suo gruppo politico siete i principali amici di Steve Bannon (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali), quelli che vanno ai congressi di Russia Unita, e lei viene a farci un pistolotto sulla disinformazione, colluso senza scrupoli che della rete ha fatto il suo gruppo e della società a responsabilità limitata che vi dà i foglietti che leggete in quest'Aula, caro signor Presidente! Allora il problema è: l'Europa è importante, ma io mi chiedo che cosa andiamo a dire, nel momento in cui facciamo le alleanze con quei Paesi che ci lasciano da soli, che non ci hanno aiutato sulle migrazioni, che non ci aiutano sui conti. Guardi che fare il 2,4 per cento non è un problema, il problema è fare investimenti, far ripartire l'economia, far credere ai mercati che non vanno controllati, vanno convinti che noi siamo debitori che restituiscono quello che gli viene prestato, invece sono mesi che voi dite cose che fanno paura (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali)! Avete cancellato, nella prima versione del contratto, 250 miliardi di debito, ma si rende conto, signor Presidente? E viene qui a leggerci un foglietto di 30 minuti mentre l'Europa è in fiamme, mentre la Brexit salta, mentre a Parigi non si capisce più niente e il Ministro dell'interno in un certo senso loda i gilet gialli! Signor Presidente, l'Europa è una cosa troppo seria, e il Governo una cosa troppo seria per lasciarla nelle sue mani.