Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 11 Dicembre, 2018
Nome: 
Piero De Luca

Signor Presidente, nei prossimi giorni si svolgerà un Consiglio europeo estremamente delicato, che affronterà temi sensibili e strategici per il nostro futuro; ogni volta che quest'Aula però si trova a discutere delle risoluzioni al riguardo il quadro politico fornito dal Presidente del Consiglio dei ministri appare sempre più sconfortante. Continuate a raccontare ovvietà, ma non risolvete da mesi nessun problema che il nostro Paese si trova ad affrontare: per l'ennesima volta il Governo parteciperà ad un vertice continentale con una posizione confusa ed incomprensibile, per l'ennesima volta parteciperà da comprimario, da semplice spettatore alle posizioni e alle discussioni in atto, perché per l'ennesima volta sarete inconsistenti e isolati.

Il primo argomento all'ordine del giorno concerne la definizione del quadro economico finanziario pluriennale per il periodo 2021-2027. Certo, per noi - lo diciamo senza polemica - è complicato parlare in quest'Aula di bilancio oggi, in questa settimana, perché il suo Governo (e non so se il Ministro Savona, il Presidente del Consiglio prima ne fossero al corrente) ha approvato la settimana scorsa alla Camera, qui in quest'Aula, una manovra che sarà completamente da riscrivere al Senato, perché si fondava e si fonda su dati falsi ed inventati: questa è la realtà delle cose, altro che i racconti e le favole che abbiamo ascoltato dal Presidente del Consiglio nella sua relazione. Per questo allora credo sia anzitutto utile operare un chiarimento preliminare relativo ai dati sulla partecipazione del nostro Paese al bilancio dell'Unione europea. Guardate, chiediamo al Governo, al Ministro Savona di chiarire ufficialmente al nostro Paese che l'Italia negli ultimi due anni è stato sì contributore netto del bilancio europeo, ma con un saldo negativo di soli 2 miliardi e mezzo, 2 miliardi di euro. E guardate, è importante questa precisazione, perché dovete smetterla di continuare a raccontare bugie al Paese anche su questo punto: non è tollerabile che il Ministro-Vicepremier Di Maio diffonda false notizie clamorose, affermando che l'Italia versa 20 miliardi di euro all'anno all'Europa. Non è così, e bisogna smontare queste fake news, perché alimentano anche questi ulteriori, ingiustificati sentimenti di rabbia e rancore nei confronti dell'Unione europea.

E allora, dopo aver chiarito questo aspetto, voi avreste il dovere, avevate il dovere oggi di dire una volta e per tutte al Paese qual era la linea del Governo sull'utilizzo delle risorse europee nei prossimi anni. Noi, come gruppo del Partito Democratico, siamo per rafforzare il bilancio dell'Unione, per lavorare ad un'Europa che si occupi dei bisogni reali della gente comune; noi siamo per un'Europa sociale, solidale, equa, che non abbandona nessuno a se stesso e che aiuti davvero il nostro Paese a crescere; voi non avete alcun indirizzo politico al riguardo. E guardate, non prendeteci in giro, vi prego: noi abbiamo sostenuto in Europa un meccanismo bancario di backstop e la creazione di un fondo monetario europeo che aiuti i Paesi più esposti alle speculazioni finanziarie. Voi avete finora parlato di cigno nero, di piano B, di fondi sovrani russi, di fuoriuscita dall'euro: di cosa parlate oggi qui in quest'Aula, con quale coraggio parlate di rafforzare la zona euro e di rispettare il quadro macro-economico, dopo la manovra che avete presentato e che è stata bocciata dall'Europa in più riprese?

Se volevate davvero e se volete davvero aiutare le fasce deboli della popolazione, invece di continuare a produrre fumo e propaganda per un reddito di cittadinanza che ancora non esiste e mai esisterà come l'avete promesso in campagna elettorale, e invece di parlare di tessere fantasma, che non esistono, perché non sostenete in Europa la proposta avanzata nella precedente legislatura dal Ministro Padoan, di un meccanismo di assicurazione obbligatorio contro la disoccupazione ciclica realizzata con fondi europei? Questa sarebbe sì una misura di sostegno al reddito finalizzata al reinserimento lavorativo, una misura seria che aiuterebbe i nostri giovani e le nostre famiglie, finanziata con fondi europei. Se volevate davvero aiutare i lavoratori nel nostro Paese, avreste avuto battervi e dovreste battervi per un salario universale unico in tutta Europa per evitare il dumping sociale delle aziende e le imprese a danno dei nostri lavoratori e delle nostre aziende, o per una fiscalità diretta, per sostenere le imprese nei confronti di una speculazione aggressiva da un punto di vista fiscale.

E spiegateci allora perché, al di là delle belle parole che abbiamo ascoltato in Aula oggi dal Presidente del Consiglio, non state aprendo bocca sui tavoli europei per quanto riguarda i tagli alla politica agricola comune, che colpiranno in modo pericoloso le nostre produzioni agricole per quasi 5 miliardi di euro.

Di questo dovreste parlare, ma nei tavoli europei, non su Facebook o su Twitter, per difendere davvero le aziende, i prodotti del settore e l'economia del nostro Paese.

Il secondo argomento all'ordine del giorno, guardate, riguarda il rafforzamento del mercato unico. Voi sapete bene che il mercato unico dell'Europa è il più grande al mondo e questo, non la vostra propaganda, ha creato benessere sostenibile, benessere per le famiglie, i consumatori, le imprese e i lavoratori. Il vostro compito sarebbe semplice, proseguire lungo la scia tracciata negli ultimi anni dai nostri Governi, rafforzare quest'area di libero scambio e impegnarvi per una modifica delle politiche di austerità in favore degli investimenti. Noi abbiamo lavorato per un piano Juncker da 300 miliardi di investimenti in Europa, per rafforzare il Fondo europeo per gli investimenti strategici, al fine di realizzare, a livello continentale, innovazione, infrastrutture e sviluppo delle piccole e medie imprese.

Allora, chiariamolo al Paese, noi siamo per promuovere le grandi opere, le infrastrutture italiane e transeuropee, utilizzando anche e soprattutto risorse dell'Unione), noi siamo per modernizzare, dinamizzare e sostenere la crescita del Paese; voi, da che parte state, cari amici del Governo? Non lo avete chiarito, ditelo chiaramente! Siete davvero per bloccare la Gronda, il Terzo valico, il tunnel del Brennero e la TAV per ragioni di ottusa ideologia, mettendo a rischio miliardi di fondi europei già assegnati? Noi, guardate, faremo un'opposizione ferma e intransigente su questi temi, saremo al fianco dei tanti che in piazza hanno manifestato il “sì” al Paese della crescita e il “no” al Paese dell'arretramento economico e culturale.

C'è, poi, un altro tema di cui si discuterà ed è quello legato al mercato digitale, alla disinformazione che corre sulla rete, alle fake news. Da tempo in Europa ci si è resi conto della gravità dell'impatto che la diffusione di queste fake news produce nel processo democratico nazionale e continentale. La cosiddetta fabbrica di troll che produce più di 5 mila fake news, profili falsi di 60 o 90 milioni di account ammessi e riconosciuti da Facebook, più di un milione di tweet falsi al giorno, prodotti dagli stessi che nel 2016 hanno diffuso disinformazione nella campagna elettorale degli Stati Uniti.

La nuova strategia europea prevede un aumento di fondi e la creazione di una task force per promuovere ecosistemi digitali fondati sulla trasparenza nella politica e nelle informazioni politiche e culturali. Allora, noi riteniamo fondamentale portare avanti a livello europeo una grande battaglia volta a tutelare l'essenza stessa della nostra democrazia da interferenze e manipolazioni. Le risorse ipotizzate sono ancora troppo limitate; voi, che siete complici e siete i principali diffusori di fake news in questo Paese, cosa intendete fare, da questo punto di vista, sui tavoli europei? Noi troviamo inaccettabile che, al di là delle chiacchiere stucchevoli, il Governo, ancora, non abbia adottato una posizione ufficiale al riguardo. Siete d'accordo oppure no per rafforzare l'impegno contro le reti criminali che diffondono false informazioni, minacciano, offendono, manipolano le coscienze, online, mettendo a rischio la libertà e la trasparenza del dibattito politico? Questo dovreste chiarire.

Infine, il vertice del 13 e 14 dicembre si occuperà, ancora una volta, di immigrazione. Il dibattito, guardate, comincia a essere davvero desolante, lo ripetiamo ancora una volta; noi veniamo da anni difficili, ma i dati sono incontestabili; noi fino allo scorso 4 marzo abbiamo portato avanti in Europa le ragioni di una modifica del Regolamento di Dublino, il 16 novembre 2017 il Parlamento europeo, coi voti del gruppo socialista e democratico, ha approvato una proposta di revisione di tale sistema normativo che introduceva, finalmente, una responsabilità condivisa e un meccanismo di redistribuzione obbligatorio degli arrivi e delle richieste d'asilo. L'abbiamo approvato noi, in Europa. Noi abbiamo ricollocato in altri Stati membri più di 13 mila richiedenti asilo, grazie a due decisione obbligatorie fatta approvare nel 2015 dal Governo Renzi; abbiamo ridotto, nel 2017, dell'80 per cento gli sbarchi e abbiamo operato circa 17 mila rimpatri, nell'anno precedente, o riammissioni di migranti irregolari. Voi cosa avete fatto finora, al di là delle chiacchiere che venite a raccontare ogni volta in quest'Aula? Lei, Presidente del Consiglio, ci ha raccontato un film che non esiste; ci ha raccontato una storia inventata, la realtà è molto diversa. Spiegate ancora una volta al Paese la realtà. Cioè perché MoVimento 5 Stelle e Lega, in Parlamento europeo, hanno votato contro la modifica del Regolamento di Dublino.

Questi sono i fatti, non le chiacchiere! Perché nel Consiglio europeo dello scorso giugno, il vostro valente Governo ha accettato il principio di una modifica solo all'unanimità di questo Regolamento, insabbiando definitivamente ogni possibilità di modifica dello stesso.

E, ancora, non avete chiarito, poi, perché avete condiviso nello stesso Consiglio di giugno l'abbandono del processo di rilocalizzazione dei 27 mila richiedenti asilo mancanti rispetto alle decisioni del 2015, accettando una ripartizione puramente volontaria degli stessi. Volontarietà che vi ha consentito di effettuare in questi cinque mesi, sapete quanti rimpatri, cari amici dei 5 Stelle e della Lega? Sedici, lo ripeto, sedici relocation in questi ultimi mesi. Allora, la verità è che se tutto questo è accaduto - diciamoci la verità - è accaduto non solo per la vostra incapacità, ma cosa ancor più grave, per ragioni di mera convenienza politica.

Voi, per sostenere alleanze politiche in vista delle prossime lezioni europee, avete svenduto gli interessi del nostro Paese alle esigenze di forze sovraniste che stanno imponendo soluzioni dannose per il nostro Paese in Europa. Questa è la chiave, altro che “prima gli italiani”. Voi avete sostenuto, finora, la posizione di Governi, quali quelli dell'asse di Visegrád che ricevono dall'Europa risorse per fare investimenti, per attrarre aziende e poi alzano muri tra gli Stati membri e non rispettano gli obblighi di solidarietà ed equa ripartizione delle responsabilità nella gestione dei fenomeni migratori.

Allora, di questo stiamo parlando. Il tema conclusivo è molto semplice, contrariamente a quello che voi lasciate intendere in ogni azione di Governo; l'Europa non è la causa dei nostri problemi, ma l'unica possibile soluzione agli stessi. Senza l'Europa il nostro Paese è solo più isolato e solo nella soluzione alle sfide del nostro tempo, sfide che impongono risposte globali e continentali per l'interesse dei nostri cittadini. Allora, provate a fare uno slancio d'orgoglio, e chiudo, così come cambierete la vostra manovra al Senato, fate onore al titolo del vostro Governo, cambiate completamente le politiche e le azioni in Europa, a farne le spese, altrimenti, saranno gli italiani, il popolo che voi decantate e noi, noi che siamo davvero dalla parte del popolo, se continuerete in questa direzione, faremo di tutto per continuare a impedirvi di danneggiare il nostro Paese.