Data: 
Mercoledì, 14 Ottobre, 2020
Nome: 
Piero De Luca

Grazie, signor Presidente. Ringrazio e saluto anch'io, a nome del gruppo del Partito Democratico, il signor Presidente del Consiglio dei ministri. Il prossimo Consiglio europeo, come ricordato, si occuperà di questioni strategiche per il futuro del nostro continente. Il primo punto in discussione sarà quello relativo all'attuale situazione epidemiologica legata all'emergenza sanitaria. Al riguardo, il Partito Democratico ritiene decisivo continuare a rafforzare il livello di coordinamento e cooperazione non solo nel settore economico, ma anche nel campo medico-scientifico. In risposta al virus sono state messe in campo, come veniva ricordato, misure rivoluzionarie: oltre alle procedure di appalto congiunto, per la prima volta, per i dispositivi di protezione individuale, sono stati adottati strumenti innovativi, tra cui il Next Generation Eu e la linea di credito sanitaria del MES, affiancati da ulteriori risorse stanziate da Commissione e BEI per sostenere gli investimenti delle imprese, la ricerca su diagnosi e terapie, nonché lo sviluppo e la produzione del vaccino.

Il nostro invito, allora, è continuare a lavorare in questa direzione, finalizzare quanto prima l'entrata in vigore del programma Next Generation EU, rafforzare le procedure di gestione coordinata dell'emergenza e perseguire con determinazione quello che per noi rappresenta, ad oggi, l'obiettivo principale e che condividiamo quanto detto: avere un vaccino sicuro ed efficace, accessibile in modo universale, giusto ed equo per tutti. Questa è la grande sfida che abbiamo davanti e che invitiamo il Governo a sostenere con forza.

Al riguardo, permetteteci di rivolgere, però, un messaggio chiaro al Paese in questa fase così delicata: in questa prospettiva, noi riteniamo doveroso continuare a sostenere la scienza, la medicina, la ricerca, per difendere la vita dei nostri cittadini e continueremo a opporci con forza alla folle propaganda, anche di qualche giorno fa, dei cosiddetti negazionisti del virus. Sentir parlare di dittatura sanitaria e vedere violate di proposito norme e prescrizioni di sicurezza durante recenti manifestazioni lo riteniamo davvero inaccettabile. Dovrebbero avere rispetto queste persone per coloro i quali, purtroppo, ci hanno lasciato, per chi è in cura, per chi sta combattendo e per chi sta lavorando per difendere, giorno e notte, la nostra salute. E dovrebbero avere rispetto queste persone anche per la libertà di stampa e di informazione: rivolgiamo la nostra solidarietà al riguardo a Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage per le aggressioni e le offese subite proprio dai manifestanti negazionisti in piazza, recentemente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Il secondo tema all'ordine del giorno sarà, poi, quello relativo, come lei ha ricordato, alla tutela dell'ambiente. I cambiamenti climatici, che colpiscono sempre più le nostre comunità, stanno trasformando il pianeta, producendo eventi meteorologici estremi e devastanti. Le recenti alluvioni che hanno colpito l'intero territorio nazionale ne sono, purtroppo, testimonianza. Cogliamo, allora, questa occasione per esprimere, anzitutto, la nostra vicinanza alle popolazioni colpite, agli amministratori, ai volontari, alle forze dell'ordine impegnate nei soccorsi nei giorni scorsi e rivolgiamo un pensiero commosso alle famiglie delle vittime, purtroppo, registrate in occasione degli ultimi violenti nubifragi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Dobbiamo continuare a lavorare con determinazione per far sì che episodi del genere non possano mai più ripetersi e l'Unione sta andando, crediamo, nella giusta direzione: ha firmato l'Accordo di Parigi e ha approvato l'obiettivo di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. D'altro canto, fin dal loro insediamento, la Presidente von der Leyen e il commissario Gentiloni hanno lanciato l'idea di un nuovo Green Deal europeo, rafforzato anche dal programma Next Generation EU, che impone di destinare almeno il 37 per cento delle risorse verso obiettivi di transizione verde.

Gli obiettivi, gli impegni dei prossimi anni, che lei ricordava, sono ambiziosi e noi li condividiamo in pieno: ridurre le emissioni, migliorare l'efficienza energetica, aumentare la quota di rinnovabili, incentivare soluzioni di mobilità sostenibile, lottare contro il dissesto idrogeologico e rafforzare l'economia circolare, per costruire una società più equa, più giusta, più inclusiva. E in tale contesto, qualche giorno fa, il Parlamento europeo ha adottato anche il mandato negoziale per una nuova legge europea sul clima, chiedendo, in particolare, una riduzione delle emissioni del 60 per cento già entro il 2030. Ovviamente, qualcuno si è distinto, ancora una volta, in negativo a Bruxelles. Chiariamolo: noi crediamo che non ci debbano e non ci possano essere tatticismi politici su questo argomento e contestiamo fortemente e consideriamo inaccettabile la posizione dei sovranisti, che a Bruxelles hanno, ancora una volta, boicottato la lotta al cambiamento climatico votando contro la proposta del Parlamento europeo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e si sono opposti, quindi, alla difesa dell'ambiente e della nostra salute. Basta con la propaganda su questi temi. Ricordiamo, come stanno facendo le tante ragazze e i tanti ragazzi che sono tornati in piazza negli ultimi giorni, che la questione climatica è un'emergenza prioritaria, non più rinviabile.

Il terzo argomento in discussione è quello relativo alla Brexit. Attualmente, come lei ricordava, i negoziati sul futuro partenariato con l'Unione sono in una fase di stallo e la prospettiva di un “no deal” al termine del periodo di transizione appare sempre più, purtroppo, concreta. Per questo riteniamo assolutamente necessario predisporre, innanzitutto, misure di emergenza per prevenire l'ipotesi di “no deal” , ma consideriamo ancor più essenziale e decisivo lavorare, però, per evitare una simile prospettiva. Certo, non un accordo ad ogni costo, ma facciamo tutti gli sforzi possibili per evitare un “no deal”, che avrebbe un impatto devastante sul nostro Paese. Dobbiamo difendere, abbiamo il dovere di difendere la comunità di 700 mila italiani nel Regno Unito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che vedono minacciati i propri diritti e le proprie garanzie sociali, lavorative e sanitarie in questo territorio e dobbiamo tutelare le tante imprese italiane che si troverebbero esposte a ricadute economiche drammatiche. Pur rispettando pienamente l'esito del referendum del 23 giugno 2016, non possiamo, però, sul punto non esprimere una valutazione politica: lasciare l'Europa, a nostro avviso, non è la scelta giusta. La chiusura dei confini nazionali, la creazione di muri e barriere è sbagliata e dannosa, non migliora la sicurezza, le condizioni di vita dei cittadini, l'economia o le opportunità delle imprese, tutt'altro. Fortunatamente noi, signor Presidente, lo rivendichiamo con orgoglio, abbiamo evitato, la maggioranza e questo Governo, che in Italia potessero avanzare posizioni dannose, antistoriche e insostenibili di fuoriuscita dall'euro o dall'Europa. Grazie al lavoro di questa maggioranza e del Governo l'Italia è tornata protagonista e ha recuperato presenza, credibilità e autorevolezza a Bruxelles. La storia di questi mesi ha dato torto e dichiarato il fallimento delle posizioni dei sovranisti italiani ed europei. Questa è la verità. L'ultimo tema in discussione, come lei ricordava, è quello relativo, infine, all'impegno internazionale dell'Europa. Noi condividiamo la necessità che l'Unione rafforzi sempre più la propria presenza in tutti gli scenari internazionali. C'è bisogno di un'Europa che parli con una voce sola e possa orientare le dinamiche globali, anzitutto, nelle politiche di vicinato, per raggiungere obiettivi di pace, sicurezza e crescita economica e sociale. Ed è su queste basi che riteniamo vadano gestite le tensioni recenti nel Mediterraneo orientale con la Turchia rispetto alla Grecia e Cipro e le future relazioni con il continente africano, a partire dall'Accordo post-Cotonou.

Ma, a livello internazionale, c'è bisogno anche di un'Europa autorevole, che rafforzi il proprio impegno a difesa dei valori cardine dell'integrazione comunitaria. Lo Stato di diritto, la democrazia, la tolleranza, il principio di non discriminazione, il rispetto delle libertà fondamentali: questi devono essere obiettivi che l'Europa deve difendere all'interno e all'esterno dei propri confini. Particolarmente significativa in tal senso è la vicenda, purtroppo, recente della Bielorussia. L'Europa, dobbiamo dirlo con nettezza, ha reagito finalmente con unità e compattezza, finora, a difesa della democrazia e delle libertà civili e politiche delle migliaia di cittadini bielorussi che manifestano da settimane contro il regime. La nostra posizione è molto chiara al riguardo: le elezioni presidenziali del 9 agosto scorso non sono state né libere, né eque e l'attuale Presidente manca oggi di una legittimità democratica. Continuiamo a lavorare, dunque, per sostenere in Europa questa posizione, sollecitando l'avvio di un dialogo inclusivo verso nuove elezioni.

Confermiamo il regime sanzionatorio attualmente adottato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e appoggiamo le richieste di nuove sanzioni nei confronti dei responsabili delle violenze di queste settimane. Non è tollerabile che si continuino a protrarre a portare avanti misure repressive nei confronti di chi manifesta pacificamente: si liberino immediatamente allora i leader dell'opposizione e i giornalisti arrestati. Le libertà politiche di espressione e di manifestazione, la libertà di stampa sono per noi diritti fondamentali non negoziabili. Insomma abbiamo sfide enormi e decisive davanti a noi. Per affrontare al meglio dobbiamo rilanciare con ancor più forza il progetto europeo e il nostro impegno nell'Unione. Continuiamo a costruire e consolidare una nuova sovranità europea questo è l'unico modo per difendere e rafforzare sempre più la sovranità del nostro Paese. Per questo, signor Presidente, le rinnoviamo la fiducia e assicuriamo il sostegno a lei e al suo Governo nel lavoro politico, diplomatico e negoziale che state portando avanti a Bruxelles nell'interesse della nostra comunità nazionale. Buon lavoro a lei e buon lavoro al nostro Paese.