Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 26 Giugno, 2024
Nome: 
Elly Schlein

Grazie, Presidente. Siamo alla vigilia di un importante Consiglio europeo, il primo dopo le elezioni del Parlamento europeo, in cui i Capi di Stato e di Governo faranno una discussione cruciale sulla direzione che l'Unione europea deve prendere nei prossimi 5 anni. Trovo positivo che finalmente la Presidente del Consiglio si accodi a chi, come noi, l'Europa vuole cambiarla e non voglia più uscirne. Sono felice, da federalista europea, che abbia capito, rispetto a quando diceva che bisognava uscire dall'euro, che il processo di integrazione europeo conviene all'Italia. Per questo mi aspetto che nella discussione di domani lei porti le priorità per il nostro Paese anziché quelle per la sua famiglia politica, perché, purtroppo, queste due cose non solo non coincidono ma sono in aperta contraddizione.

Prima priorità: noi vogliamo l'Europa degli investimenti comuni. Il Next Generation EU non può essere una parentesi di solidarietà e di innovazione che si chiude sotto la spinta dei vostri alleati nazionalisti che vogliono bloccare gli investimenti comuni. È un po' difficile fare l'interesse nazionale se in Europa ti accompagni con chi girava con quei cartelli con scritto “non un centesimo all'Italia”. L'Italia ha bisogno di investimenti comuni europei e lo sa bene il nostro mondo produttivo, perché abbiamo una vocazione industriale, il sapere degli artigiani, l'intelligenza e la creatività, ma da soli non abbiamo il margine fiscale che altri Paesi stanno usando per creare nuove filiere strategiche. Il Next Generation EU è l'embrione di un grande piano industriale europeo in cui rilanciare la nostra manifattura, guidando una conversione ecologica giusta e la trasformazione digitale, senza lasciare indietro nessuno e creando buona impresa e lavoro di qualità. Il bilancio europeo corrisponde a circa l'un per cento del PIL europeo, è del tutto insufficiente per affrontare le sfide comuni che nessun Paese può affrontare da solo. Avendo ascoltato la Presidente del Consiglio insistere nel suo intervento sul nodo delle risorse comuni, sono certa che vorrà convincere i suoi alleati nazionalisti a smettere di ostacolare gli investimenti comuni che servono all'Italia, perché chi dice meno Europa si pone contro l'interesse nazionale dell'Italia. Prima la Presidente si chiedeva che cosa abbia sbagliato l'Unione europea, beh ha sbagliato quando ha mancato di stare vicina ai bisogni delle persone, quando ha mancato di solidarietà. Ma in questo anno e mezzo su questi sbagli voi ci avete messo la firma, con la totale assenza e incapacità dimostrata nel negoziato sul Patto di stabilità, che reintroduce la rigida austerità, e con la mancanza di solidarietà anche sull'accoglienza, per cui non vi siete mai battuti, forse per non scontentare i vostri alleati nazionalisti che costruiscono i muri contro l'Italia.

Noi abbiamo le idee chiare e la coerenza di chi, diversamente dalla Presidente del Consiglio, non ha cambiato posizione. Vogliamo un' Europa più sociale e del lavoro dignitoso, quella che ha messo in campo 100 miliardi sugli ammortizzatori sociali durante la pandemia, quella che ha approvato una direttiva sul salario minimo, mentre voi e la vostra maggioranza continuate a bloccare la nostra proposta su tre milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori che in Italia sono poveri anche se lavorano, perché sotto i 9 euro all'ora non è lavoro, è sfruttamento e non può essere legale (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).

Non posso dimenticare quella lavoratrice, incontrata di notte in un autogrill, che mi ha raccontato di fare tre lavori per 62 ore alla settimana e di guadagnare quanto suo figlio che fa uno stage in Germania. A proposito vogliamo abolire gli stage gratuiti, perché con gli stage gratuiti non si paga un affitto, mentre voi cancellate il fondo per l'affitto e dimenticate il diritto allo studio. Vogliamo un'Europa della salute, mentre voi tagliate sulla sanità pubblica e fate allungare all'infinito le liste d'attesa, così che la cura, da diritto, diventi privilegio di chi ha il portafoglio abbastanza gonfio. Vogliamo l'Europa degli investimenti comuni - dicevo - e non vogliamo mai più l'Europa dei paradisi fiscali, basta, con le multinazionali che riescono a pagare lo 0,005 per cento di tasse, quando lavoratori e imprese sono tassati più del 40 per cento.

E allora capite che dobbiamo avere l'ambizione di cambiarla per davvero questa Unione, perché diventi l'Europa federale del Manifesto di Ventotene, riformando i trattati e superando l'unanimità, altrimenti vi sia chiaro che quando difendete il diritto di veto state difendendo anche quello di quei Paesi che continuano a fare i paradisi fiscali e rubarci risorse importanti sulla sanità, sulla scuola, sulle pensioni, sulla ricerca. Una riforma dei trattati è ancora più necessaria per democratizzare l'impianto europeo in vista dell'allargamento che tutti sosteniamo.

Il nostro Paese è poi particolarmente fragile ai cambiamenti climatici, Non è negando l'emergenza climatica che si aiutano le imprese, i lavoratori e gli agricoltori, come quelli alluvionati che stanno, dopo un anno, ancora aspettando i vostri ristori.

Li si aiuta ottenendo tutti gli investimenti comuni europei che servono per prenderli per mano e accompagnarli passo per passo nei cambiamenti necessari per rinnovare i propri processi, le competenze, per ridurre l'impatto negativo sul pianeta e se voi usciste per un istante dalla vostra foga ideologica, vedreste che il Green Deal non è meno industria, è un tipo diverso di industria in cui l'Italia può fare da guida, come ha fatto sull'economia circolare.

Meloni ha citato la direttiva sull'efficientamento energetico delle case, che permetterebbe alle famiglie e alle imprese di dimezzare strutturalmente le bollette. La risposta non è piagnucolare per le scadenze, ma se abbiamo ottenuto 100 miliardi sugli ammortizzatori sociali, oggi battiamoci anche insieme per ottenere un fondo europeo di almeno 100 miliardi che accompagni i Paesi con le case più vecchie come il nostro, proposte concrete non vuota propaganda.

Ed è un'Europa che non deve dimenticare la sua storia, perché nasce dalle ceneri di due disastrose guerre causate dal nazionalismo e nasce come progetto per la pace, deve rimanere un progetto per la pace, mai diventare un'economia di guerra.

Il Governo non sta facendo abbastanza per ottenere un immediato cessate il fuoco a Gaza e fermare il massacro di civili in corso, per liberare gli ostaggi israeliani ancora nelle mani dei terroristi di Hamas e per far ripartire il processo di pace verso i “due popoli e due Stati”, che significa che bisogna riconoscere anche ai palestinesi il pieno diritto ad uno Stato in cui vivere in pace e in sicurezza, come gli israeliani . E mentre sosteniamo il popolo ucraino ingiustamente invaso da Putin, anche su questo l'Unione deve fare molto più sforzo politico e diplomatico per isolare la Russia e far cessare quel conflitto, per arrivare ad una pace giusta e sicura per gli ucraini.

Vogliamo un'Europa solidale, che condivida tra tutti gli Stati le responsabilità sull'accoglienza. Ecco, ho ascoltato la Presidente del Consiglio, le voglio dire una cosa chiara: che nessuno parli più di redistribuire chi arriva in Italia, non è una conquista, è la vostra resa, è la misura della vostra subalternità ai vostri alleati nazionalisti, come Orbán. Perché mentre lei fa cinici accordi con l'Albania sulla pelle dei più fragili, noi continueremo ad essere l'Albania dei vostri alleati nazionalisti in Europa.

Quegli 800 milioni potevate bene metterli sulla sanità pubblica, faremo noi quindi quello che la Presidente del Consiglio non ha mai avuto il coraggio di fare: dire a Orbán che non si possono volere solo i benefici di far parte dell'Unione europea se non si condividono anche le responsabilità che ne derivano. E voglio dire alla Presidente del Consiglio per suo tramite, Presidente, che il problema qui non sono le sue personali simpatie o amicizie, il punto è con chi costruire alleanze strategiche per portare a casa risultati per l'Italia e per l'Europa e voi siete alleati con chi vuole esattamente l'opposto.

Il problema è il rischio di isolamento del nostro Paese che vuol dire non contare, con buona pace delle passerelle internazionali, dove la notizia principale è stata: “L'unica leader donna del G7 che limita i diritti di tutte le altre donne, cancellando la parola aborto.

Non avete bisogno di toccare la 194 per limitare il diritto delle donne a scegliere sul proprio corpo, perché l'unica cosa concreta che avete fatto in un anno e mezzo sulla sanità è far entrare gli antiabortisti nei consultori, dove pure nelle regioni che governate negate l'accesso alla pillola abortiva. E le ho sentito dire che non vuole inciuci con la sinistra, beh non si preoccupi, questa sinistra non è disponibile e non sarà mai disponibile, ma poi non si lamenti se nel Parlamento europeo, dove la democrazia conta e i socialisti hanno più deputati di voi, ci opponiamo a qualsiasi alleanza con voi e i vostri alleati che non credono nell'Unione europea.

Anche prima le ho sentito ripetere “non disturbare chi vuole fare”, ma ricordo a questo Governo che voi dovete vigilare affinché si faccia bene, nel rispetto della dignità di chi lavora, perché Satnam Singh non è morto, è stato ucciso dallo sfruttamento e dal caporalato. Vi abbiamo offerto più volte di lavorare insieme sulla sicurezza del lavoro, ma ancora niente. Vi chiediamo più risorse sulla legge sul caporalato e proporremo di cambiare, abolendola, la Bossi-Fini, che ha prodotto solo irregolarità e ricattabilità sulla pelle dei più fragili.

Io non so - e voglio arrivare a chiudere - non so a chi si riferisca quando lancia allarmismi e vittimismi, non certo a noi che facciamo un'opposizione sul merito, ad ogni critica affianchiamo una proposta concreta, ma devo dire che, rispetto a quanto la Presidente ha affermato ieri, mi pare che l'unica guerra entro i nostri confini la stiate facendo voi ai poveri , contro il salario minimo, contro il reddito di cittadinanza, tagliando la sanità pubblica, la guerra che state facendo al Sud con un'autonomia differenziata che spacca in due questo Paese e naturalmente anche i diritti delle persone, come quelli delle figlie e dei figli delle coppie omogenitoriali. Ecco le vere vittime sono loro, non voi e non certamente la Presidente del Consiglio, che non ha nemmeno preso le distanze dalla violenza che abbiamo visto contro un deputato in quest'Aula, quella contro due studenti che tornavano dalla nostra manifestazione, e non ha il coraggio di cacciare dal suo partito chi fa i saluti fascisti e chi fa i saluti nazisti.

Quindi noi andremo avanti nell'Unione europea a difendere la democrazia, lo Stato di diritto, i valori di solidarietà. Lo faremo anche dalle città, come avete visto nelle sconfitte brucianti di questi giorni, quindi state pronti perché stiamo proprio arrivando.