Grazie, Presidente. Presidente del Consiglio, oggi, lei ha confermato l'impianto del Governo sulle politiche migratorie, quello di questi anni, peccato che quell'impianto sia già fallito, come dimostrano i fatti e gli eventi di questi mesi. Non ha funzionato, non sta funzionando. È fallita l'idea della difesa dei confini, che poi è un modo propagandistico di chiamare l'esternalizzazione delle frontiere, che vuol dire - leviamo l'ipocrisia da questa discussione - far fare ai dittatori il lavoro sporco, significa violare i diritti umani per procura.
Lei ha rivendicato l'accordo con la Tunisia, peccato che qualche settimana fa è arrivato un rapporto delle Nazioni Unite che “racconta” - virgolette - di violenze e abusi sistematici sui migranti, donne e bambini inclusi, che racconta di deportazioni nel deserto, dove donne e bambini vengono lasciati a morire di sete e di fame nel deserto, che racconta l'operato della Guardia costiera di quel Paese, che ha causato, secondo le Nazioni Unite, non secondo me, centinaia di morti per il modo in cui opera nel Mediterraneo - lo segnalo - addestrata e rifornita da noi.
Allora, lei ci deve dire se tutto questo va bene, perché siccome ha detto che questa è l'unica strada ci deve spiegare se questo prezzo di vite umane, di sofferenze e di diritti umani violati è per lei accettabile. Guardi, il modello della Libia l'avevamo fatto noi ed è stato un errore, io non ho difficoltà a riconoscere quell'errore, però rifare lo stesso errore con quella lezione alle spalle è ancora più grave. Vede, lei non sta difendendo i confini dell'Italia e dell'Europa, lei sta mettendo le chiavi dell'Europa nelle mani di dittatori sanguinari di criminali come Saied, questo state facendo e mi chiedo come ciò sia compatibile con l'evocazione delle radici cristiane dell'Europa che, ogni tanto, vi capita di fare.
È fallita l'idea che questo sia l'unico modo per diminuire le tragedie e lei l'ha detto anche qui oggi, ma purtroppo c'è una storia di tragedie di questi mesi che racconta il contrario: Cutro e Roccella, che avete provato, in qualche modo, a nascondere all'opinione pubblica. Guardi, penso che lei, come me e come tutti noi, ha letto quello che è accaduto nel Mediterraneo qualche giorno fa: erano le 3 di notte, c'era una nave che stava navigando nel Mediterraneo e ha sentito un rumore strano; quindi ha fatto fermare e spegnere i motori per sentire meglio; quel rumore c'era ed erano delle urla; subito è stato acceso un faro e messo un gommone a mare; si è andati verso quelle urla e si è trovata una bambina di 11 anni, aggrappata una camera d'aria che stava là da ore, sola, nella notte e nel gelo del Mediterraneo aggrappata a quella camera d'aria ed alla vita ed è stata salvata.
Ora, io e lei abbiamo figli più o meno della stessa età di quella ragazzina e penso che, di fronte al miracolo di quel salvataggio di una bambina, che aveva visto nelle ore precedenti morire le 40 persone che erano con lei e su un'imbarcazione di emergenza, siamo stati felici. Poi possiamo essere divisi e siamo divisi su come gestire i flussi migratori: è politica ci sta, destra e sinistra su questo hanno visioni diverse, però di fronte - vedo che annuisce - al salvataggio ovviamente lei, come me e come tutti noi, è stata felice. Ecco, quel salvataggio è stato reso possibile da una nave che era una nave delle ONG, una nave delle ONG, di quelle ONG a cui voi state sistematicamente impedendo di fare questo, che è quello che fanno: salvare vite umane.
Allora le chiedo: possiamo, almeno in questo caso, ringraziare per questo salvataggio quelle ONG, visto che nella precedente sessione di questi lavori lei aveva attaccato le ONG in quest'Aula? Perché, vede, anche gli argomenti che usavate contro quelle navi sono caduti uno ad uno. Voi le avete sempre contrastate dicendo che erano un pull factor ed ora questa tesi del pull factor è stata sistematicamente smentita da tutto: dalle indagini, dalle ricerche scientifiche, persino dai dati del Viminale ed anche da Frontex, che voi evocate sempre come argomento, che è venuto in audizione e ha detto “no, non è vero che le ONG sono un pull factor”.
Allora possiamo evitare in ogni decreto - lo avete fatto anche nel decreto Flussi - di mettere norme che impediscono alle navi di salvare vite? Perché questo fanno. Perché altrimenti viene anche il sospetto che, oltre a non volerle salvare, l'obiettivo è impedire che si sappia di quei naufragi, perché se quella nave non fosse stata lì noi non avremmo salvato Jasmine, ma non avremmo neanche saputo del naufragio di 45 persone. Quel calo dei dati dei morti probabilmente è anche il figlio del fatto che nel Mediterraneo non c'è più nessuno che controlla e quindi noi non ce ne accorgiamo. Veniamo all'altro capolavoro di cui le devo fare i complimenti: l'Albania.
I centri in Albania dovevano essere inaugurati il 20 maggio, 7 mesi fa. In questi 7 mesi - fra i ritardi, eccetera - da quando dovevano aprire avete portato 19 migranti in Albania, tenuti lì per qualche giorno. Ora, per darle una mano a visualizzare di cosa stiamo parlando le sedie nei banchi del Governo credo siano 20. Quindi l'equivalente di quelli che siedono lì oggi sono stati portati in 2 viaggi, andata e ritorno, quindi 4 tragitti, da un incrociatore militare costosissimo. Diciannove migranti, 800 milioni di euro di costi in 5 anni. Lei ha detto “no, non calcolate in 5 anni, facciamo la divisione per anno” ed okay, ci sto, le vengo dietro: 130 milioni per l'anno in corso per portare 19 migranti; se facciamo una banale divisione questo fa un 1,5 milioni quasi per ognuno di quei migranti, questo avete fatto.
Mi dica se le pare una cosa di successo e normale. Lei, infatti, siccome sa che non è così, ha detto “ma è la deterrenza, questa roba serve a evitare che partano”. Le segnalo - prendo l'ultimo dei 2 tragitti, quello dei 7 migranti - che mentre voi facevate questa roba con tutto l'apparato propagandistico, quindi tutto il mondo sapeva dei centri in Albania, ed i 7 migranti venivano portati in Albania, ne sono arrivati 2.033 negli stessi giorni a Lampedusa.
I dati li ho presi dal Ministero dell'Interno, Piantedosi, quindi almeno su questi saremo d'accordo: 2033-7, questa deterrenza non mi pare stia funzionando magnificamente. Lei ha detto allora, visto che neanche la deterrenza le funzionava, che lo fate per fermare e per combattere la mafia. Ora, deve spiegare a me, ma soprattutto a quest'Aula e agli italiani come si contrasta la mafia tenendo centinaia di operatori delle Forze dell'ordine a fare la guardia ai cani randagi albanesi e a passare le giornate nella sauna in un resort, come hanno raccontato loro in un servizio - che penso l'abbia imbarazzata, come da italiano ha imbarazzato me - della TV albanese.
Sul Piano Mattei che le devo dire? Noi siamo ancora in attesa delle risorse, che non ci sono, aggiuntive sulla cooperazione internazionale e soprattutto dei progetti: è da 7 mesi - quelli albanesi - e 5 sul Piano Mattei che attendiamo un DPCM per farci capire come si mettono a terra quei progetti, quelli nuovi non quelli che già c'erano. È fallita, questa strategia è fallita. Un'alternativa c'era: la redistribuzione, che lei non ha mai voluto perseguire chi arriva in Italia arriva in Europa e chiedere, quindi, collaborazione; canali legali, quindi superare la Bossi-Fini; la cooperazione internazionale su cui investire; una Mare Nostrum europea; l'accoglienza diffusa.
Ecco, le dico solo questo, Presidente: intanto forse meno trionfalismi, questo in generale; la mia compianta nonna, quando ero bambino, mi diceva sempre che chi si loda si imbroda è un suggerimento di saggezza popolare che le consegno. Poi basta a indicare nemici: il problema non è chi fa applicare la legge, il problema è pretendere che un Governo non sia sottoposto alla legge e al rispetto delle leggi nazionali ed internazionali.
Concludo, Presidente, questo breve intervento con una citazione di chi ci ha ricordato che nella Costituzione è previsto il diritto d'asilo per lo straniero cui venga impedito nel suo Paese l'esercizio delle libertà democratiche e che è previsto il ripudio della guerra e il perseguimento della pace e della giustizia tra le Nazioni, anche attraverso le limitazioni alla sovranità in condizioni di parità con gli altri Stati; di qui l'integrazione d'Europa e le corti di giustizia che ne sono derivate, a tutela dell'applicazione degli ordinamenti. Sono, come sa, parole di Sergio Mattarella, che dobbiamo ringraziare e ricordare.