Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 20 Ottobre, 2021
Nome: 
Marina Berlinghieri
Grazie Presidente,
Sig Presidente del Consiglio, onorevoli colleghi,
Il prossimo consiglio europeo è chiamato a confrontarsi su temi cruciali in una fase che potremmo definire “nuova”:
Infatti la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti;
la ripresa economica, come ci riferiscono i dati Istat, è più forte delle attese: in Italia, consumi e investimenti hanno registrato una ripresa, che se confermata, riporterebbe la nostra economia ai livelli pre-crisi nella prima metà del 2022, in anticipo rispetto alle attese iniziali.
Siamo dunque in una fase, in cui, dopo aver dimostrato di essere resiliente, l’Unione Europea deve dimostrare di avere la capacità di continuare a fare scelte coraggiose dotandosi di tutti gli strumenti necessari per realizzare gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti.
 
È un Consiglio Europeo che, in qualche modo ci chiama ad affrontare i temi posti all’odg in un’ottica di futuro.
Su gestione della salute, strategie per lo sviluppo economico e infrastrutturale siamo chiamati a pensare agli strumenti necessari per preparare il futuro da protagonisti.
 
La pandemia ci ha ricordato in modo molto forte che viviamo in un tempo in cui quasi tutti gli ambiti della nostra vita sono interconnessi e che non possiamo più ragionare a compartimenti stagni: se raggiungiamo gli obiettivi delle transizioni ecologica e digitale, contemporaneamente miglioreremo la salute e la qualità della vita dei cittadini europei. 
 
L’Europa ha dunque bisogno di dotarsi di strumenti e di strategie comuni su ciascuno di questi obiettivi, perché insieme siamo più forti.
 
Sul piano della Salute, un approccio comune è necessario sia per la gestione di future emergenze, sia per la necessità di tener conto delle forti interconnessioni tra salute umana, animale e ambientale.
È importante dunque proseguire sulla strada intrapresa al Global health summit dello scorso maggio nella dichiarazione di Roma e con la recente inaugurazione di HERA.
Sono passi molto importanti accanto ai quali l’UE deve affiancare un’azione sempre più decisa e incisiva per fare in modo che anche i Paesi più poveri possano avere piani vaccinali dignitosi e sufficienti a scongiurare l’insorgere di altre varianti.
 
A nessuno sfugge che per avere un approccio globale alla questione della tutela della salute, bisogna accelerare su transizione verde e digitale.
Anche su questi temi l’approccio comune EU è necessario. 
Per arrivare al 2030 con competenze digitali solide che facciano funzionare in modo efficiente, sicuro ed efficace imprese, servizi pubblici e infrastrutture, bisogna trovare ADESSO soluzioni e strategie condivise. Bisogna che L’Europa anche in questo campo trovi “la sua specifica strada”, individui le modalità che le consentano di essere un player globale accanto alle altre grandi potenze, nei settori dell’innovazione, della digitalizzazione, dell’Intelligenza artificiale. 
 
Il tema energetico, che tanto preoccupa in queste ore, ci deve ricordare che la costruzione dell'Europa è partita proprio dall'energia, da un progetto di gestione comune del carbone e dell'acciaio. Oggi di fronte alla terribile crisi dei prezzi che colpisce famiglie e imprese, dobbiamo avere lo stesso coraggio, la stessa visione, dobbiamo fare un salto avanti nell'integrazione europea. 
Oltre all’emergenza bisogna affrontare subito i problemi strutturali del mercato dell'energia, che è troppo frammentato e non abbastanza interconnesso.
È troppo poco europeo.
Bisogna approntare un meccanismo di acquisto comune, affinché l'Europa sia più potente nei negoziati e nel gioco geopolitico. 
Bisogna mettere a punto un piano con l'Africa per lo sviluppo delle rinnovabili.
 
Lei Presidente ha opportunamente richiamato come stia iniziando ad emergere che i Paesi che hanno affrontato più rapidamente alcuni passi della transizione ecologica, hanno dati incoraggianti dal punto di vista dell'occupazione.
Abbiamo il dovere di ricordare questo elemento con più forza. 
Dobbiamo dire forte e chiaro che affrontare la catastrofe climatica che il mondo sta vivendo, può generare occupazione.
Infine, guardare al futuro per noi europei significa anche prefigurare quale assetto dovra' avere la composizione dell'Europa nei prossimi anni. 
Rispetto a questo nell'immediato, chiediamo a Lei Presidente, che si è già speso su questo tema, di sollecitare la decisione del consiglio EU sull'allargamento ai Balcani. Allargamento che deve avvenire in tempi brevi, se non vogliamo che in questi Paesi la frustrazione per la mancata risposta, si trasformi in aperta ostilità. 
 Concludendo,
E’ il tempo del coraggio.
Occorrono nuove competenze e nuovi ruoli per l'Unione Europea, anche andando oltre le basi giuridiche esistenti.
Dobbiamo prepararci e preparare il terreno per affrontare la discussione sulla ricostruzione delle regole che sono state sospese. 
L’esperienza che abbiamo vissuto e i cambiamenti epocali che dobbiamo fronteggiare, ci hanno reso consapevoli che non si possono semplicemente riproporre i vecchi strumenti.
 
Attorno a questa consapevolezza bisogna costruire il consenso degli Stati membri.
Il nostro Paese può e deve essere protagonista di questa fase.
 
Il mondo intero guarda all’Europa come a quel pezzo di mondo in cui diritti umani, pace, democrazia, tutela della salute, di un ambiente sano, il contrasto alle disuguaglianze sociali, permeano la vita quotidiana e guidano le scelte politiche. 
Abbiamo il dovere di non dimenticarlo proprio noi Europei 
e in questo momento di cambiamenti così grandi dobbiamo essere coscienti che la difesa di questi valori passa dalla nostra capacità di trasformarli in scelte politiche capaci di dimostrare che queste scelte producono società in cui la vita è migliore per tutti.