Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 7 Agosto, 2018
Nome: 
Ettore Rosato

Doc. VIII n. 1  e 2

Grazie, Presidente. Inizio anch'io ringraziando, in questo caso è veramente dovuto oltre che sentito, il personale della Camera, il Segretario Generale, i suoi più stretti collaboratori e tutti coloro che in questa Camera consentono il nostro quotidiano lavoro, in particolare chi è in prima linea con noi e conosce anche le difficoltà del lavoro diurno e notturno del Parlamento. Nel corso di queste giornate si è un po' modificata la rotta e io l'ho particolarmente apprezzato: nel senso che all'inizio sembrava che un bilancio che chiude con 85 milioni di risparmio, il bilancio del 2017, fosse frutto dell'attività del 2018, post 4 marzo. Invece credo che sia stato giusto riconoscere alla passata guida del Parlamento nella scorsa legislatura, al lavoro del precedente Collegio dei Questori un'attenzione oculata che ha consentito risparmi, che ha consentito di rendere più trasparente questo Parlamento, che ha consentito di utilizzare al meglio le risorse e i 350 milioni che sono stati risparmiati nella passata legislatura, ritengo che siano un segno positivo che la politica ha messo in campo. Certo riconosco che nella legislatura in corso c'è una continuità sul tema, una grande attenzione, Presidente, anche da parte sua - lo ha detto nel suo discorso di insediamento - così come l'atteggiamento del Collegio dei Questori di disponibilità su questi temi è da noi apprezzato. Abbiamo iniziato con una delibera contestata e difficile ossia la delibera dei vitalizi. Dico che è stata una delibera giusta: ne abbiamo criticato la debolezza. Lo vedremo nelle prossime settimane come si svilupperà, ma abbiamo dato il nostro voto. Però l'approccio è stato molto diverso. Non gioiamo dei tagli da fare sulle persone: noi non abbiamo sentimenti di vendetta verso nessuno, neanche verso chi ha fatto il parlamentare nel passato, anzi abbiamo sentimenti di grande riconoscenza per chi in quest'Aula ha consentito di costruire una democrazia.

Riteniamo che però quei tagli fossero giusti perché il parlamentare non percepisce una pensione ma percepisce un vitalizio; perché bisognava ricostruire un rapporto tra cittadini e istituzioni e perché coerente soprattutto con quello che noi abbiamo fatto nel 2011 quando sono stati aboliti i vitalizi, cioè nel 2011. Questa era una piccola coda, una coda significativa su cui peraltro, Presidente, il suo MoVimento ha costruito un successo politico. L'abbiamo estinto questo problema, oggi non c'è più. Mi auguro che questo tema venga gestito con intelligenza: noi abbiamo inserito un emendamento che parla di attenzione sociale su casi specifici e che tale attenzione sia utilizzata dall'Ufficio di Presidenza e dal Collegio dei Questori per stare attenti al fatto che non abbiamo sentimenti di vendetta contro nessuno e quindi, se c'è qualche caso particolare, su esso vi sia l'attenzione delle istituzioni. Però voglio dare un alert, un'attenzione. Presidente, noi abbiamo letto con grande attenzione il vostro contratto di Governo e al punto 26 si dice che quello che è accaduto sui vitalizi, cioè il ricalcolo verso il passato, è lo stessa cosa che voi volete fare su due categorie: la prima, i dipendenti della Camera, i dipendenti delle istituzioni - sono parole che traggo dal vostro contratto - la seconda, verso tutti i cittadini che beneficiano delle cosiddette pensioni d'oro. Dunque, se noi siamo d'accordo che ci possa essere un ricalcolo fatto sugli ex-deputati perché riteniamo che quella non sia una pensione, alt, non pensate di farlo sui dipendenti delle istituzioni o, ancor di più, sui cittadini perché su questo faremo le barricate, perché non c'è un limite e un confine sulla cosiddetta pensione d'oro. Se c'è il contributo di solidarietà, se c'è da contribuire, è tutto giusto ma il ricalcolo delle vecchie pensioni o il ricalcolo del sistema previdenziale di quei dipendenti, che poi tutti quanti noi ringraziamo, evidentemente è un'altra cosa.

Sul bilancio, su molti aspetti è intervenuto il mio collega De Maria in discussione generale. Io non voglio ritornarci ma mi permetto di sottolineare tre cose per flash all'attenzione del Collegio dei Questori. La prima, anche con sguardo autocritico, dico: attenzione all'esternalizzazione dei servizi perché sull'esternalizzazione dei servizi noi abbiamo fatto un'operazione cosiddetta industriale, come si fa dappertutto, ed è giusto che ci sia: si cercano persone che possono svolgere bene una funzione ma stiamo attenti a non costruire situazioni di povertà nell'esternalizzazione dei servizi e in alcuni casi qui le abbiamo costruite. Chi va a mensa, che viene chiamata con termini ridondanti, conosce le situazioni: sono persone che sono qui e vivono in situazioni di precarietà e in situazioni sotto il limite della decenza  sulle quali, a nostro avviso, bisogna intervenire. Quindi ritengo che è necessario intervenire su questo così come sui collaboratori parlamentari è intervenuto, dicevo prima, il collega De Maria. Abbiamo presentato un ordine del giorno che segna un percorso e mi auguro che il Collegio dei Questori, così come ne abbiamo discusso anche stamattina, possa iniziarlo e porti a sanare una situazione che per troppi anni è stata lasciata lì e su cui invece ritengo sia necessario investire. Il collaboratore parlamentare può essere, anzi è un ausilio indispensabile per fare una buona politica, per fare bene il nostro mestiere ed è giusto che ci sia un intervento della Camera. Mi auguro che questa sia la legislatura giusta. Riguardo alla nostra spinta sui concorsi che, nella scorsa legislatura, è stata colpevolmente messa un po' da parte, sempre con l'ansia di rispondere più al tema del risparmio che a tale tema, anche con l'attenzione a fare un lavoro comune con il Senato - la scorsa legislatura su questo ha consentito grandi passi avanti - tuttavia credo che l'attenzione che tutti i gruppi parlamentari e anche l'Ufficio di Presidenza hanno posto sul tema dei nuovi concorsi sia una spinta per farli rapidamente, Presidente, perché la considero un'esigenza per irrobustire per davvero anche il lavoro del funzionario in questa struttura o del dipendente della struttura che è preziosa per il lavoro che sviene svolto. Questa non è un'azienda o quanto meno è un'azienda molto anomala: qui non dobbiamo produrre niente.

Qui è giusto stare attenti, anzi, è indispensabile più che altrove stare attenti a come si utilizzano le nostre risorse. La trasparenza è indispensabile, però il tema della politica non può esaurirsi in quanto costa. Il tema della politica deve essere affrontato sotto un altro profilo: quanto rende, quanto rendiamo noi, qual è il contributo che noi diamo per il Paese.

Penso che questo approccio sia indispensabile in particolare in questa legislatura. Penso che, accanto al bilancio economico, vada fatto il nostro bilancio sociale. Lo ha fatto anche chi ci ha preceduto, il numero delle interrogazioni, delle ore di discussione, delle cose fatte, delle Commissioni, del lavoro, delle leggi approvate. Un bilancio sociale qui deve guardare anche una cosa, cioè qual è stato il punto su cui noi ci siamo qualificati per difendere questa democrazia che noi abbiamo. E le democrazie sono sempre molto fragili; la nostra è solida, ma resta sempre molto fragile.

A novembre, il 20 novembre, se non ricordo male, del 2018 ricorderemo i cento anni di quest'Aula quest'anno; quindi, credo che ci sia una solennità importante che abbiamo davanti. Però, Presidente - e chiudo nel minuto che ho a disposizione -, e lo dico in particolare alla maggioranza, la maggioranza qui governa grazie a 16 milioni e 400 mila voti che ha ricevuto. C'è un'opposizione, i partiti di opposizione nel loro complesso hanno ricevuto 14 milioni e 700 mila voti. E poi ci sono altri 12 milioni e 600 mila cittadini che non hanno votato per nessuno di noi, perché hanno deciso o, comunque, hanno scelto di non votare. La responsabilità di chi ha quei voti che gli consentono di avere una maggioranza parlamentare nella difesa della democrazia è ancora più grande di chi sta all'opposizione. E penso che nel vostro bilancio sociale - lo dico con schiettezza - ho visto una mancanza di rispetto nei confronti delle opposizioni in questo inizio di legislatura; una mancanza di rispetto che si è tradotta in tante cose, dall'insediamento di questo Ufficio di Presidenza, nei numeri, nei rapporti; dal fatto che qui si è andati sui decreti anche quando non serviva fare un decreto; dal fatto che si è andati su una lettura monocamerale quando si poteva fare una lettura di tutti i due rami del Parlamento. E penso che questo inizio debba essere di monito a tutti noi: vi invito ad approvare virtualmente un ordine del giorno con questo bilancio, che è anche un bilancio di previsione, oltre che un bilancio consuntivo, in cui si sostituisca rispetto e ascolto all'arroganza che ha fatto cominciare questa legislatura. Sono convinto che troverete la stessa attenzione da parte nostra .