Discussione congiunta
Data: 
Venerdì, 14 Luglio, 2023
Nome: 
Stefano Vaccari

Doc. VIII, n. 1 e Doc. VIII, n. 2

Presidente, colleghe e colleghi, il conto consuntivo della Camera per l'anno 2022, sottoposto alla nostra attenzione, dimostra che siamo in presenza di un'opera di contenimento dei costi e di un'attendibilità delle stime, delle valutazioni e delle previsioni di spesa, come il collega Trancassini, a nome del Collegio dei Questori, prima ci ha descritto. Per effetto, infatti, dei risultati di gestione di competenza 2022 e della cancellazione dei residui attivi e passivi, nel 2022 si è avuto un avanzo di amministrazione pari a 317,2 milioni di euro, determinando un incremento rispetto all'anno precedente di 33,2 milioni.

Altro dato da evidenziare è quello relativo alle somme impegnate, che rappresentano il 96,84 per cento delle previsioni di spesa. Un risultato, quest'ultimo, che risulta in linea con quanto riscontrato negli anni precedenti. Un rigore e una gestione finanziaria che hanno dimostrato la capacità delle istituzioni di reagire alle difficoltà e alle esigenze derivanti dall'emergenza pandemica, che hanno permesso comunque agli organi della Camera di continuare ad adempiere ai propri compiti istituzionali in un contesto oggettivamente sconvolto dalla pandemia. Per questa ragione mi associo ai ringraziamenti a tutto il personale, agli uffici della Camera e ai dipendenti della Camera dei deputati, che hanno garantito il rispetto dei compiti istituzionali (Applausi del deputato Casu).

Il bilancio di previsione per il 2023 conferma l'attenta opera di monitoraggio relativo alla gestione delle risorse. Il totale della spesa si attesta a 970,8 milioni di euro, 20,7 milioni di euro in meno rispetto alla previsione del 2022. Nello specifico, si riduce la spesa per il funzionamento, si riduce la spesa per i deputati, si riduce la spesa per il personale dipendente. Si conferma, quindi, un equilibrio tra l'esigenza di contenimento della spesa e la necessità che ciò non produca effetti negativi sulla qualità del lavoro svolto dalla Camera. Siamo anche noi soddisfatti di questo andamento e di questi risultati, anche se, come sempre, nel corso di questi interventi, abbiamo sottolineato la necessità di continuare ad avere attenzione alla qualità della spesa, e non soltanto, semplicemente, a un elemento di pura riduzione.

Ma, prima di entrare nel merito di alcuni aspetti legati al documento di bilancio in esame, mi siano consentite alcune riflessioni sul ruolo del Parlamento, di cui oggi esaminiamo il bilancio di una delle due Camere. Lo scorso 26 maggio il Presidente Mattarella, incontrando i Presidenti dei due rami del Parlamento, è nuovamente tornato sullo stato di salute della nostra legislazione, e, in particolare, sull'eccesso di decretazione, sulle dinamiche dei rapporti tra Parlamento e Governo, sulla crescita del ruolo dell'Esecutivo, con una sostanziale condizione di subalternità del Parlamento, di cui è espressione anche la riduzione dei tempi del dibattito parlamentare.

Preoccupazioni confermate nell'ultimo Rapporto sulla legislazione, predisposto dall'Osservatorio sulla legislazione del Servizio studi della Camera, il quale conferma tendenze già evidenziate negli anni precedenti.

Le emergenze di questi anni, la pandemia prima, la guerra russo-ucraina poi, hanno accentuato fenomeni già presenti nella produzione normativa. Innanzitutto il forte ricorso alla decretazione d'urgenza, in secondo luogo la prevalenza, in particolare per la conversione dei decreti-legge e per la legge di bilancio, di una sorta di monocameralismo alternato, in cui diventano molto rari i casi di modifiche nel secondo ramo parlamentare di esame, e, in terzo luogo, il ricorso a diverse forme di intreccio tra decreti-legge contemporaneamente all'esame delle Camere.

Tali tendenze sono confermate anche nel processo attuativo del PNRR.

Ma a parlare sono i numeri: dall'inizio della legislatura e fino al 30 giugno 2023, risultano approvate 43 leggi; di queste, 25 sono leggi di conversione di decreti-legge, 5 sono altre leggi di iniziativa governativa, 12 sono leggi di iniziativa parlamentare e una è una legge di iniziativa mista. Questa concentrazione dell'attività legislativa sui decreti-legge, che assume dimensioni maggiori e carattere sempre più multisettoriale e frammentato, ha un impatto significativo sulla qualità della legislazione, ma anche sulle procedure parlamentari e sull'attività parlamentare.

I Parlamenti, espressione della sovranità popolare e sedi della rappresentanza generale, se non reagiscono, acquisendo la capacità di governo del sistema di produzione delle regole, rischiano di essere emarginati a favore di oligarchie tecnocratiche ed economiche. L'occasione per dare risposte a queste criticità è sicuramente la riforma del Regolamento della Camera. Lo stesso Presidente Fontana, lo scorso 18 gennaio nella riunione della Giunta per il Regolamento, ha delineato cinque possibili obiettivi: la razionalizzazione del lavoro parlamentare, quale, ad esempio, la valorizzazione del ruolo delle Commissioni, con un miglioramento della qualità del lavoro in quella sede, per riqualificare, conseguentemente, anche l'attività dell'Assemblea, restituendo ad essa il ruolo di sede privilegiata di svolgimento di dibattiti di carattere politico sulle scelte fondamentali di adozione delle deliberazioni finali sui testi ad essa sottoposti; l'innovazione e l'apertura all'esterno, quali, ad esempio, le forme di interlocuzione delle istituzioni con i cittadini, anche con piattaforme di dialogo fra Commissioni e società civile; il controllo, quale, ad esempio, l'introduzione di strumenti di monitoraggio delle politiche pubbliche; la qualità della legislazione, anche attraverso il rafforzamento del ruolo del Comitato per la legislazione e introducendo strumenti che favoriscono il recepimento dei suoi pareri; da ultimo, la manutenzione del Regolamento, con il suo aggiornamento con riferimento a istituti, strumenti e denominazioni ormai del tutto superati e modificati nell'ordinamento. Sono obiettivi auspicabili per raggiungere i quali siamo disposti a collaborare, perché contribuirebbero a valorizzare il ruolo e la funzione del Parlamento.

La ricorrenza dei 75 anni dall'entrata in vigore della Costituzione ci sollecita, quindi, a una riflessione su quel patto fondamentale della nostra vita democratica, su quell'eredità preziosa ed esigente. Ci sollecita a riaffermare concretamente quei princìpi e tra questi quello relativo al ruolo e alle funzioni del Parlamento, un Parlamento reattivo ai nuovi mutamenti sociali e tecnologici in corso. Il Parlamento costituisce il cuore del sistema politico e un Parlamento più forte rende più forte i Governi, più fiduciosi i cittadini e più certo l'avvenire delle generazioni future e delle nostre istituzioni. Dunque, la discussione sul funzionamento del Parlamento è un'occasione utile anche per interrogarsi sui nuovi modi di far lavorare il Parlamento e le sue articolazioni.

Tornando, quindi, ai documenti di bilancio in esame, vorrei soffermarmi brevemente su alcuni aspetti, sui quali abbiamo presentato, come gruppo, degli ordini del giorno che rispondono all'impostazione di fondo che ho fin qui ricordato per una migliore funzionalità dell'attività della nostra Assemblea e dei gruppi. In particolare, per quanto riguarda i gruppi parlamentari, crediamo sia giusto affrontare due aspetti: il primo è quello relativo al personale iscritto negli allegati A e B, i quali racchiudono professionalità a supporto dei gruppi. Queste professionalità sono state negli anni oggetto di ripetuti interventi da parte dell'Ufficio di Presidenza e del Collegio dei questori e sarebbero auspicabili iniziative volte alla salvaguardia dei livelli occupazionali, delle competenze e delle professionalità acquisite nel tempo; il secondo aspetto riguarda la possibilità degli stessi di poter accedere a servizi come quelli di mensa e self-service presso Palazzo Montecitorio. Per quanto riguarda i collaboratori parlamentari accreditati, riteniamo, invece, meritevole di attenzione la proposta di consentire loro di poter accedere, al fine di poter svolgere meglio il loro lavoro presso tutte le sedi della Camera.

Nel 2016, se ricordo bene, la Camera decise, infine, di destinare anche i propri risparmi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna. Coerentemente con quella lodevole iniziativa, che consentiti di trasferire 352 milioni per fronteggiare quell'emergenza, abbiamo presentato un ordine del giorno con il quale proponiamo di destinare, qualora dal bilancio della Camera dovessero risultare dei risparmi eventuali, tali risparmi a favore delle aree interessate dall'alluvione in Emilia-Romagna, Toscana e Marche.

Infine, voglio sottolineare come la Camera dei deputati da molti anni esternalizza alcuni servizi accessori anche di carattere amministrativo, con conseguente risparmio di spesa. Sarebbe auspicabile, da parte nostra, affrontare le ricadute che taluni risparmi hanno avuto sui diritti e sui redditi di centinaia di lavoratori e sulle articolazioni contrattuali applicate, riflessione che non pensiamo, a differenza del collega Trancassini, possa essere affrontata attraverso la creazione di contenitori terzi a cui affidare direttamente la gestione di servizi, senza avere, invece, valutato la sostenibilità finanziaria, l'efficienza, l'economicità e l'efficacia di questi strumenti e contratti.

Ci auguriamo che questo dibattito, le decisioni che assumeremo e gli ordini del giorno che approveremo, contribuiscano all'obiettivo che ci può e ci deve unire tutti, cioè quello di promuovere l'autorevolezza della nostra Assemblea, fondamentale presidio della nostra democrazia, a partire dai compiti e dalle responsabilità che ci assegna la nostra Carta costituzionale.