Discussione generale
Data: 
Lunedì, 22 Luglio, 2024
Nome: 
Stefano Vaccari

Doc. VIII, n. 3 Doc. VIII, n. 4

Sì, grazie, Presidente. Colleghi, anche quest'anno, come nel precedente, il conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno 2023 dimostra che siamo in presenza di un'opera di contenimento dei costi e di un'attendibilità delle stime e delle valutazioni delle previsioni di spesa.

La gestione di competenza dell'anno finanziario 2023 si è, infatti, chiusa con un avanzo di 49,7 milioni di euro. È stata operata la cancellazione dei residui passivi per 9,7 milioni, si è proceduto alla cancellazione di residui attivi per quasi 275.000 euro, si sono registrate maggiori entrate per 21,8 milioni e minori spese per 28,9 milioni. Un rigore e una gestione finanziaria che ha permesso agli organi della Camera di continuare ad adempiere ai propri compiti istituzionali in un contesto economico difficile.

Il bilancio di previsione per il 2024 conferma l'attenta opera di monitoraggio relativa alla gestione delle risorse. Nel 2024, si registrano, infatti, spese ridotte di circa 10 milioni, un avanzo di amministrazione alla fine del triennio di 315 milioni, una diminuzione della spesa per il personale e per beni e servizi, la conferma delle misure per il contenimento dei costi per i deputati.

Tuttavia, prima di entrare nel merito di alcuni aspetti legati ai documenti di bilancio in esame, mi siano consentite alcune riflessioni sul ruolo del Parlamento, di cui oggi esaminiamo il bilancio di una delle due Camere. Lo scorso anno, sempre durante la discussione del bilancio interno, ho avuto modo di avanzare alcune brevi riflessioni sullo stato di salute della nostra legislazione e, in particolar modo, sull'eccesso di decretazione, sulle dinamiche dei rapporti fra Parlamento e Governo, sulla crescita del ruolo dell'Esecutivo con una sostanziale condizione di subalternità del Parlamento, di cui è espressione anche la riduzione dei tempi del dibattito parlamentare. Anche quest'anno nulla o poco è cambiato. Continua la marcia a tappe forzate del Parlamento per smaltire i numerosi decreti-legge in scadenza, decreti a pioggia, giunti a quota 72 dall'inizio della legislatura. La scorsa settimana, il Comitato per la legislazione, nell'esprimere il proprio parere sul DL Infrastrutture, è tornato sul tema e ha constatato, ancora una volta, la natura omnibus del testo. Lo stesso Comitato ha formulato una chiara raccomandazione, con cui sollecita l'Esecutivo ad assicurare un utilizzo coerente delle diverse fonti normative, con particolare riferimento alla decretazione d'urgenza e all'esigenza di evitare la commistione e la sovrapposizione di materie diverse. L'adozione di più decreti di dimensioni contenute, relativi a settori normativi omogenei e specifici, piuttosto che un singolo decreto omnibus, permetterebbe un più ordinato lavoro nelle Commissioni, valorizzando la fase referente. A nulla, però, sembrano valsi i ripetuti appelli del Presidente Mattarella sul numero dei decreti, sulla concentrazione dell'attività legislativa sui decreti-legge, che assume dimensioni maggiori e carattere sempre più multisettoriale e frammentato, e sull'impatto significativo che questa attività ha sulla qualità della legislazione, sulle procedure parlamentari e sull'attività parlamentare.

Un'attenta e approfondita discussione sul funzionamento del Parlamento è un'occasione utile anche per interrogarsi sui nuovi modi di far lavorare il Parlamento e le sue articolazioni. Il Parlamento non è solo il luogo della decisione, è anche il luogo del confronto delle idee, della formazione dei convincimenti, dell'orientamento, ma c'è il rischio, a fronte delle nuove sfide cui siamo chiamati, che il dibattito diventi fine a se stesso. Le assemblee elettive della gran parte delle democrazie occidentali si trovano oggi ad affrontare una fase di trasformazione, che nasce dal cambiamento delle condizioni internazionali, economiche, sociali, culturali, in relazione alle quali erano state pensate e organizzate. Il lavoro parlamentare deve sposarsi sì con la velocità della decisione, ma deve anche saper guardare alla qualità della decisione e, soprattutto, all'inserimento della decisione in una visione strategica delle priorità del Paese.

Tornando ai documenti di bilancio in esame, vorrei soffermarmi brevemente su alcuni aspetti sui quali abbiamo presentato degli ordini del giorno che giovedì discuteremo.

Per quanto riguarda i gruppi parlamentari, crediamo sia giusto affrontare tre aspetti: il primo è relativo al personale, iscritto negli allegati A e B, i quali racchiudono professionalità a supporto dei gruppi parlamentari. Queste professionalità sono state oggetto, negli anni, di ripetuti interventi da parte dell'Ufficio di Presidenza e del Collegio dei questori, e sarebbero auspicabili e non più rinviabili iniziative volte alla salvaguardia dei livelli occupazionali, delle competenze e delle professionalità acquisite. Il secondo aspetto riguarda la possibilità, per gli stessi lavoratori dei gruppi, di accedere ai servizi di mensa self-service presso Palazzo Montecitorio. Oggi l'accesso al servizio mensa è precluso a molte delle lavoratrici e dei lavoratori impegnati presso i gruppi: una discriminazione che riteniamo sia necessario superare, attraverso l'individuazione di nuovi spazi dedicati al servizio e anche attraverso convenzioni con strutture già esistenti. Il terzo riguarda la necessità di stanziare a favore dei gruppi parlamentari un contributo aggiuntivo, finalizzato all'acquisizione di nuovi strumenti di lavoro, tecnologicamente aggiornati e alla conseguente formazione del personale. Va, infatti, incentivato lo sforzo avviato dai gruppi, di rinnovare e ammodernare i processi di lavoro utilizzando strumenti in linea con le più avanzate tecnologie, in modo da migliorare l'efficienza e la produttività. Inoltre, in un'epoca caratterizzata da un'innovazione senza precedenti, l'intelligenza artificiale rappresenta una delle tecnologie più promettenti in tutti i settori della società, con il potenziale non solo di migliorare la vita delle persone, ma anche di ottimizzare la produttività in ambito lavorativo e di incrementare significativamente l'efficienza delle istituzioni democratiche.

Sul tema dell'intelligenza artificiale, il Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione di questa Camera, presieduto dalla Vicepresidente Ascani, ha condotto, tra i mesi di aprile 2023 e gennaio 2024, un'indagine conoscitiva sull'intelligenza artificiale e sul suo possibile impiego a supporto del lavoro parlamentare. L'indagine ha disvelato i momenti e i processi di uno sviluppo tecnologico in evoluzione, tanto continuo quanto rapido, e l'indagine ha rappresentato lo sforzo per comprendere al meglio una realtà onnipervasiva, con la quale la società, a tutti i livelli e in tutte le sue espressioni, dovrà sempre più fare i conti. Riteniamo, pertanto, necessario supportare, valutando e mitigando i rischi connessi, l'applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale, in particolare di quella generativa, anche al fine di promuovere un livello sempre più alto di trasparenza e di conoscenza dell'attività svolta dai deputati, dagli organi parlamentari e dell'istituzione nel suo complesso, e di contribuire, in tal modo, a rafforzare il rapporto con i cittadini e la partecipazione democratica.

Vorrei, infine, porre una particolare attenzione al significativo elemento di novità che questo bilancio porta con sé, cioè l'istituzione e l'avvio della società in house, la società di Servizi Spa. A seguito della presentazione di un ordine del giorno al bilancio interno del 2023 del Questore Trancassini, è stata costituita la società in house, una società di diritto privato per gestire alcuni servizi affidati in regime di appalto, come le pulizie, la ristorazione, il facchinaggio e alcuni servizi di supporto esecutivo di segreteria. Ora, io potrei, altrettanto platealmente come ha fatto l'onorevole Trancassini, sventolare la tabella relativa all'incremento in busta paga che quella lavoratrice otterrà, qualora assunta dalla società, e cioè circa 60 euro lordi al mese, ma non penso che serva ad aggiungere nulla a questa discussione, se non altro che la demagogia. Non serve, quando si parla di lavoro e di lavoratrici e lavoratori e delle loro legittime aspirazioni in termini di stabilizzazione, di aumenti salariali, di sviluppo di carriera e di tutele. L'iniziativa, correlata da diverse analisi dell'advisor prescelto, si è basata su tre assunti: l'esigenza di migliorare l'attribuzione dei dipendenti, l'esigenza di miglioramento degli standard di servizi, o, per lo meno, il loro non peggioramento, e le finalità perseguite dal saldo zero, stimando una riduzione dei costi a carico della Camera, nella convinzione che tale iniziativa sarebbe risultata più efficiente del ricorso al mercato.

L'Ufficio di Presidenza ha approvato a maggioranza un piano per l'internalizzazione dei servizi relativi ai servizi di pulizia, di facchinaggio, di supporto esecutivo e di ristorazione, affidati in precedenza a diversi fornitori esterni, tramite procedure di gara. Come dicevo prima, per la costituzione, l'organizzazione e l'avvio della società in house è stata richiesta una serie di approfondimenti, volti a verificare l'operatività e l'economicità del nuovo assetto organizzativo. Dalla lettura dei documenti sottoposti all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, sono emersi rilievi in merito alla convenienza dell'affidamento in house, l'opportunità di prevedere un'ulteriore fase istruttoria, attraverso una vera due diligence, in grado di esaminare le proiezioni economiche, la sostenibilità finanziaria e la compatibilità della scelta con i princìpi di efficacia, di efficienza e di economicità, nonché i costi di flessibilità derivanti dall'attività della Camera. Ho avuto modo di affermare, in Ufficio di Presidenza, assieme ad altri colleghi, che l'analisi svolta dall'Ufficio di Presidenza non è risultata idonea a risolvere le criticità relative ai costi di manodopera, agli oneri connessi al modello organizzativo, ai costi di funzionamento e ai costi per forniture e altri beni strumentali. Le attuali evidenze di società in house costituite nell'ambito della pubblica amministrazione hanno messo in risalto le forti criticità di tale strumento organizzativo, sul piano dell'efficienza e della capacità di contenere i costi pubblici. Il Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, l'Ispettorato generale della finanza, la Corte dei conti e il Consiglio di Stato sono stati ripetutamente coinvolti e sono intervenuti nel governo delle società pubbliche, segnalando come queste strutture societarie si siano trasformate via via in organismi pletorici, non sempre efficienti, ben distanti da quei canoni operativi che devono guidare l'agire pubblico.

Tali risultanze sono state portate all'attenzione dell'opinione pubblica attraverso gli organi di stampa, che hanno indotto il legislatore ad una riorganizzazione del settore dei servizi pubblici resi a mezzo delle strutture societarie in house, per valutare la reale convenienza, ritenendo al contrario che sia maggiormente economica un'esternalizzazione alla cui realizzazione concorrono anche soggetti privati, creando condizioni di concorrenza effettiva preliminare a una riduzione dei costi. La Corte costituzionale, poi, con la sentenza n. 65 del 19 aprile 2024, ha respinto un conflitto di attribuzione promosso dalla Camera dei deputati contro 2 pronunce del Consiglio di Stato e delle sezioni unite civili della Corte di cassazione, affermando che la Camera e il Senato non sono titolari di alcun potere di autodichia sulle controversie relative alle procedure di affidamento dei propri appalti, che rimangono quindi così sottoposte alla giurisdizione del giudice amministrativo e che restano soggette, come ogni altra amministrazione pubblica, ai controlli da parte del potere giudiziario sulla legittimità dei loro provvedimenti.

Va sempre tutelato, sempre secondo la Corte, l'imperativo costituzionale di effettiva tutela degli interessi legittimi e dei diritti soggettivi contro condotte non conformi alla legge e agli stessi regolamenti interni.

Sempre in Ufficio di Presidenza, per garantire la qualità dei servizi non direttamente strumentali all'esercizio delle funzioni parlamentari, la continuità occupazionale e gli aumenti salariali per i lavoratori, abbiamo proposto soluzioni alternative alla costituzione della società in house. Abbiamo proposto all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza un tavolo di confronto sulle complesse tematiche avanzate e sulla necessità di assicurare, senza incertezze e senza demagogia, il giusto riconoscimento alla crescita professionale di tutti i lavoratori e le lavoratrici coinvolti; soluzioni alternative di gestione più convenienti e soprattutto in grado di non mettere i lavoratori e la Camera di fronte a scenari di incertezza; soluzioni che avrebbero dato maggiori garanzie e risorse ai lavoratori in somministrazione, a partire dal rinnovo dei contratti di appalto oramai scaduti o in scadenza.

Si è però scelto diversamente, si è scelto di procedere spediti verso la costituzione di una società in house, senza una verifica dettagliata sulla sua sostenibilità finanziaria futura e sulla compatibilità della scelta con i principi di efficienza, di efficacia e di economicità. Si è scelto di accelerare sulla costituzione della società in house senza valutare attentamente le responsabilità connesse, i profili di tutela, il principio della separazione dei poteri e senza approfondire la responsabilità dei componenti dell'Ufficio di Presidenza.

Abbiamo, pertanto, presentato un ordine del giorno che prova ad affrontare 2 aspetti, il primo relativo alla retribuzione dei lavoratori. Le analisi dei servizi esternalizzati non hanno fornito rassicurazioni al riguardo. Sbaglierò, ma il rischio che i lavoratori nella prima busta paga di settembre trovino aumenti contenuti è reale. Pertanto, al fine di raggiungere una retribuzione più elevata, che è obiettivo di tutti, a favore dei lavoratori e delle lavoratrici che prestano servizio presso la società in house, proponiamo di prevedere un significativo incremento del monte ore annuo, con una contestuale riduzione degli straordinari.

Il secondo aspetto è relativo alla necessità di informare il Parlamento su questa rilevante iniziativa e sui risvolti che avrà negli anni. Alla luce delle considerazioni che ho provato a sintetizzare, per evitare che il Parlamento, anche in considerazione dell'impegno economico che oggi viene richiesto, assista inerme agli sviluppi della società in house, chiediamo che l'Ufficio di Presidenza presenti, congiuntamente al bilancio consuntivo, una relazione dettagliata sull'attività della società CD-Servizi Spa, sull'economicità delle diverse tipologie di lavorazione, sulla situazione finanziaria ed economica, con particolare riferimento all'assetto organizzativo, e sulle condizioni economiche dei lavoratori e delle lavoratrici impegnate.

Mi auguro che questo dibattito, le decisioni che assumeremo, gli ordini del giorno che approveremo sulla base delle valutazioni che il Collegio dei questori farà, contribuiscano all'obiettivo che ci può e ci deve unire tutti, e cioè quello di promuovere l'autorevolezza della nostra Assemblea, fondamentale presidio della nostra democrazia, a partire dai compiti e dalla responsabilità che ci assegna la nostra Carta costituzionale.