Doc. VIII, n. 3 e Doc. VIII, n. 4
Grazie, Presidente. Anche quest'anno, come nel precedente, il conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno 2023 attesta che siamo in presenza di un'opera di contenimento dei costi e di un'attendibilità delle stime e delle valutazioni delle previsioni di spesa. La gestione di competenza dell'anno finanziario 2023 si è infatti chiusa con un avanzo di 49,7 milioni di euro, è stata operata la cancellazione dei residui passivi per un importo pari a 9,7 milioni di euro e si è proceduto alla cancellazione dei residui attivi per un importo pari a 275.000 euro.
Sono registrate maggiori entrate per 21,8 milioni di euro e minori spese per 28,9 milioni di euro. Un rigore e una gestione finanziaria che ha permesso agli organi della Camera di continuare ad adempiere ai propri compiti istituzionali in un contesto economico difficile. Il bilancio di previsione per il 2024 conferma l'opera di monitoraggio attenta relativa alla gestione delle risorse. Nel 2024 si registrano, infatti, spese ridotte di circa 10 milioni, un avanzo di amministrazione, alla fine del triennio 2024-2026, di 315 milioni, la diminuzione della spesa del personale, di beni e servizi e la conferma delle misure per il contenimento dei costi per i deputati.
Questa attenzione alla spesa - ci tengo a sottolineare questo aspetto - non vuol dire considerare un orpello spendere risorse per l'attività parlamentare. Le risorse spese per l'attività parlamentare e la democrazia sono ben spese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), e proprio per questo vanno gestite con grande attenzione, con grande rigore, con grande serietà e rispondendone in modo trasparente all'opinione pubblica.
E credo che, anche nel dibattito in Aula, dovremmo essere a volte tutti un po' più attenti a non sminuire noi stessi e l'altissimo valore di quello che siamo chiamati, cioè rappresentare il popolo italiano e far vivere la nostra democrazia. Questo mi porta anche a una considerazione, che voglio fare molto rapidamente, che esula dalla discussione sul bilancio: noi continuiamo a essere molto preoccupati dell'esautoramento del ruolo del Parlamento, della crescita dell'utilizzo dello strumento del voto di fiducia e dello strumento dei decreti-legge, e chiediamo ancora una volta al Governo e alla maggioranza di rimettere al centro il Parlamento, perché questo vuol far dire vivere davvero quel modello di democrazia che è scritto nella nostra Carta costituzionale.
E, permettetemi di dirlo, è l'opposto della proposta di premierato che è stata approvata in questi ultimi giorni. Tornando ai documenti di bilancio in esame, vorrei soffermarmi sugli aspetti che abbiamo più messo al centro dei nostri ordini del giorno. Il primo riguarda la valorizzazione del ruolo dei gruppi parlamentari, e permettetemi, nel ringraziare tutto il personale, l'amministrazione, i dipendenti della Camera, di fare un ringraziamento particolare anche ai dipendenti dei gruppi per il loro impegno così importante e appassionato (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), ovviamente del nostro gruppo.
Per i gruppi parlamentari, abbiamo messo al centro degli ordini del giorno tre aspetti. Il primo relativo al personale iscritto negli Allegati A e B, i quali racchiudono professionalità di grande valore, a supporto dei gruppi. Queste professionalità sono state negli anni oggetto di ripetuti interventi da parte dell'Ufficio di Presidenza e del Collegio dei questori, e sono auspicabili e non più rinviabili iniziative volte alla salvaguardia dei livelli occupazionali, delle competenze e delle professionalità. Il secondo aspetto riguarda la possibilità del personale dei gruppi di poter accedere al servizio di mensa self-service presso Palazzo Montecitorio.
E poi abbiamo sottolineato la necessità di stanziare, a favore dei gruppi parlamentari, un contributo aggiuntivo finalizzato all'acquisizione di nuovi strumenti di lavoro tecnologicamente aggiornati e la conseguente formazione del personale. Questo dell'intelligenza artificiale e dell'innovazione tecnologica nel nostro lavoro è un punto a cui teniamo molto, che abbiamo sottolineato in altri ordini del giorno, che, peraltro, sono stati accolti. Voglio sottolineare, da questo punto di vista, che il Comitato di vigilanza sull'attività di documentazione della Camera dei deputati, presieduto dalla Vicepresidente Ascani, ha condotto, tra il mese di aprile 2023 e il gennaio 2024, un'indagine conoscitiva molto approfondita sull'intelligenza artificiale e sul suo possibile impiego a supporto del lavoro parlamentare.
L'indagine ha disvelato i momenti e il processo di sviluppo tecnologico in evoluzione, tanto continuo quanto rapido. Riteniamo pertanto necessaria, valutando e mitigando i rischi connessi, l'applicazione delle tecnologie di intelligenza artificiale, in particolare di quella generativa, anche al fine di promuovere un livello sempre più alto di trasparenza e di conoscenza dell'attività svolta dai deputati. Infine, voglio fare alcune considerazioni sul tema della società in house. Su questo dedicherò un po' di tempo dell'intervento, anche perché è stato l'elemento maggiormente oggetto della nostra discussione.
Peraltro, è la vera novità in questa discussione di bilancio rispetto a precedenti discussioni dei bilanci della Camera. A seguito della presentazione di un ordine del giorno al bilancio interno del 2023, è stata costituita, con un percors,o la società in house, una società di diritto privato per gestire alcuni servizi affidati in regime di appalto, dalle pulizie, alla ristorazione, al facchinaggio, fino ad alcuni servizi di supporto esecutivo di segreteria.
L'iniziativa, che è stata corredata da diverse analisi dell'advisor prescelto, si è basata su tre assunti: l'esigenza di migliorare la retribuzione dei dipendenti di quelle che sono ed erano le cooperative che avevano ricevuto appalti dalla Camera, le esigenze di miglioramento degli standard di servizio – o per lo meno il loro non peggioramento -, finalità che si dice dovevano essere perseguite a saldo zero, stimando una riduzione dei costi a carico della Camera, nella convinzione che tale iniziativa sarebbe stata più efficiente del ricorso al mercato.
L'Ufficio di Presidenza ha poi approvato a maggioranza un piano per internalizzare i servizi e fare nascere la società in house. Dalla lettura dei documenti sottoposti all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza in merito, a nostro avviso sono emersi rilievi molto significativi riguardo alla convenienza dell'affidamento in house e all'opportunità di prevedere, invece, un'ulteriore fase istruttoria, attraverso una due diligence in grado di esaminare le proiezioni economiche, la sostenibilità finanziaria, la compatibilità della scelta con i principi di efficienza, efficacia, economicità, i costi di flessibilità derivanti dall'attività della Camera.
Riteniamo che l'analisi svolta dall'Ufficio di Presidenza non sia risultata idonea a risolvere le criticità relative ai costi di manodopera, agli oneri connessi al modello organizzativo, ai costi di funzionamento e ai costi per forniture e altri beni strumentali. Peraltro, le attuali evidenze di società in house costruite nell'ambito della pubblica amministrazione hanno messo in evidenza le forti criticità di tali strumenti in tanti contesti. Vorrei poi sottolineare un altro tema che credo non debba essere sottovalutato.
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 65 del 19 aprile 2024, ha respinto un conflitto di attribuzione promosso dalla Camera dei deputati contro due pronunce del Consiglio di Stato e delle sezioni unite civili della Corte di cassazione, affermando che la Camera e il Senato non sono titolari di alcun potere di autodichia sulle controversie relative alla procedura di affidamento dei propri appalti. Voglio sottolineare che questo elemento, nel momento in cui si costituisce la società in house, potrà rappresentare causa di problemi alla nostra amministrazione, credo non debba essere assolutamente sottovalutato.
Sempre in Ufficio di Presidenza, per garantire la qualità dei servizi non direttamente strumentali all'esercizio delle funzioni parlamentari, la continuità occupazionale, aumenti salariali per i lavoratori, abbiamo proposto, con gli interventi di Stefano Vaccari e Anna Ascani, che voglio davvero ringraziare per il lavoro che hanno svolto, soluzioni alternative alla società in house. Colgo l'occasione per dire una cosa che fa riferimento al dibattito che ho ascoltato fin qui.
Per quanto ci riguarda, l'amministrazione della Camera negli appalti che ha effettuato ha sempre rispettato la normativa vigente, ha agito con grande competenza e con grande trasparenza, e credo che gliene vada dato atto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Peraltro, come è stato ricordato, a differenza di un intervento che ho sentito qui, è sempre stata applicata la clausola sociale nel momento in cui cambiasse l'attribuzione dell'appalto. Per sincerità, devo dire che su questo aspetto, da alcuni colleghi del gruppo di Fratelli d'Italia, ho sentito qui affermazioni molto gravi, spero dovute a una scarsa conoscenza di quello di cui si stava parlando.
Auspico che chi interverrà per quel gruppo in dichiarazione di voto voglia chiarire quelle affermazioni. Comunque, come ha detto la collega Ascani, eventualmente sarà compito del Collegio dei questori mettere in atto gli approfondimenti che riterranno necessari.
Quindi, per queste ragioni, ci siamo opposti, in Ufficio di Presidenza, all'istituzioni della società in house che, ormai è stata messa in atto. Vedremo, nei prossimi mesi, come le situazioni evolveranno e avremo modo di discuterne ancora. Siamo contenti che sia stato accolto il nostro ordine del giorno in merito, perché quell'ordine del giorno indica al Parlamento proprio la necessità di monitorare attentamente come le situazioni si svilupperanno.
Noi, quindi, voteremo a favore sia del conto consultivo sia del bilancio preventivo e lo faremo col senso di responsabilità che abbiamo sempre avuto verso questa istituzione. Anche qui, permettetemi di dire senza polemica al collega Trancassini, rispetto alla sua replica, che ho ascoltato all'inizio di questi lavori che, forse, nella funzione istituzionale del Questore, poteva attenersi di più al merito e non attaccare, in quel suo modo - un può sguaiato sinceramente -, alcuni esponenti del Partito Democratico.
In ogni caso, voteremo a favore di entrambi i punti all'ordine del giorno, lo faremo per il lavoro positivo complessivamente svolto e per uno spirito di unità che deve sempre caratterizzare quest'Assemblea.