Data: 
Lunedì, 5 Maggio, 2014
Nome: 
Renzo Carella

A.C. 2309

Signor Presidente, rappresentante del Governo, l'avvio del meccanismo di vigilanza unico europeo e l'assunzione da parte della Banca centrale europea di compiti di vigilanza è uno dei passaggi previsti per la realizzazione dell'Unione bancaria in Europa, dando vita ad un quadro finanziario e creditizio integrato a tutela della stabilità finanziaria e a ridurre al minimo i rischi degli istituti di credito.
  L'attività di valutazione dei rischi, della qualità degli attivi e degli stress test è peraltro in corso; dovrà essere fatta entro ottobre 2014 e riguarda in Europa circa 130 enti creditizi, pari all'85 per cento delle attività bancarie, ed è anche per questa velocità e per questi tempi che si è pensato di ricorrere, a cominciare dalla BCE, all'utilizzo di strutture e professionisti esterni che naturalmente rispondano alla banca centrale che, con apposito bando, ha evidenziato anche i conflitti di interesse che possono esserci per chi ha svolto attività di consulenza proprio per quegli istituti soggetti a vigilanza o che dovessero incorrervi lungo il corso della vigilanza medesima.
  Noi crediamo che il sistema creditizio italiano e il nostro sistema bancario supererà la prova, perché il sistema dei controlli fin qui esercitati dalla Banca d'Italia era un sistema dei controlli veri e fuori da qualsiasi interesse. Noi crediamo che il quadro di riferimento di controllo europeo possa togliere spazio ai protezionismi nazionali, che sicuramente ci sono stati in questi anni. È stato ricordato anche in Commissione che la Banca d'Italia, la nostra banca centrale, utilizzerà al massimo 65 professionisti esterni, i quali non svolgeranno un'attività autonoma ma ne faranno parte, insieme al personale della Banca d'Italia, quindi sarà un supporto di staff ai capi ispettori e non sarà mai quindi un'attività indipendente. Ciò ci rassicura sul lavoro che dovrà essere fatto nei tempi che intercorrono da qui a ottobre del 2014 e siamo certi – questo è stato verificato – che questo lavoro non aumenterà la partecipazione alla spesa pubblica perché sarà a carico interamente della Banca d'Italia; noi pensiamo che tutto questo non farà altro che aumentare la credibilità del nostro sistema creditizio e certamente la Banca d'Italia, anche per la tradizione che ha per quanto riguarda la vigilanza, avrebbe potuto farne a meno, fermo restando che c’è una massa di lavoro da svolgere da qui a ottobre, ma un segnale in tal senso avrebbe certamente indebolito, anche agli occhi del mercato degli investitori, il nostro sistema creditizio. Quindi, ha fatto bene a ricorrere a questa opportunità per evitare qualsiasi interpretazione malevola, che avrebbe danneggiato il nostro sistema di credito. Sul conflitto di interessi si è parlato in Commissione e credo che la Banca d'Italia, anche per i regolamenti che ha, da questo punto di vista sia una garanzia. Anche il ruolo di riservatezza che queste persone e questi enti debbono avere è garantito; il fatto che siano da annoverare come pubblici ufficiali che in questo caso devono riferire, di fronte a notizie di reato, al Governatore della Banca d'Italia anche questa è una garanzia e lo spiegava molto bene in Commissione il collega Causi.
  Ciò perché lasciare a delle persone selezionate esterne la possibilità di ricorrere direttamente al magistrato poteva in qualche modo rappresentare, anche con fughe di notizie, una difficoltà e un tentativo di portare instabilità nei confronti del sistema creditizio; invece tutto ciò si può e si deve sottoporre alle valutazioni del governatore della Banca d'Italia.
  Quindi, per noi del Partito Democratico ci sono tutte le condizioni perché questo provvedimento, che scade peraltro da qui a qualche giorno, sia convertito e trasformato in legge per dare copertura legislativa a un'attività in corso.
  Quindi, per questi motivi, il Partito Democratico voterà a favore di questo provvedimento.