A.C. 2757
Grazie, Presidente. Oggi approviamo alla Camera la relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione e la legge di delegazione europea. Quest'ultimo provvedimento è uno strumento decisivo per adeguare l'ordinamento italiano alla disciplina dell'Unione, consentendo il recepimento di direttive o di altri atti europei che necessitano di intervento nazionale. La sua approvazione, dunque, è fondamentale per vari motivi. In primo luogo, è indispensabile per scongiurare il rischio di condanne legate a procedure di infrazione che comportano spesso costi enormi e lunghi contenziosi al nostro Paese. Ricordiamo che il disegno di legge in oggetto, come emendato in Aula, prevede il recepimento di ben 39 direttive e per la mancata attuazione di sei di queste sono già aperte delle procedure di infrazione. Per cui, sul punto mi sento, allora, anche nella qualità di relatore, anzitutto di rivolgere un sentito ringraziamento alle colleghe e ai colleghi democratici e delle altre forze politiche di maggioranza, così al presidente Battelli e al sottosegretario Amendola per l'attenzione e lo spirito di collaborazione mostrato nel corso dell'esame, che ha consentito di assicurare un iter rapido e spedito, ma non superficiale al provvedimento alla Camera; spirito unitario che ha caratterizzato anche il confronto e l'approvazione, come veniva ricordato prima, dell'emendamento relativo al recepimento della direttiva 2016/343 sul rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza nei procedimenti giudiziari. Credo sia giusto e doveroso ricordarlo: con il supporto decisivo della Ministra Cartabia, che salutiamo e ringraziamo, siamo riusciti a raggiungere un risultato straordinario, unendo le sensibilità di tutte le forze politiche su un tema delicato e sensibile. Siamo soddisfatti e orgogliosi di questo, perché con il recepimento della direttiva in oggetto il nostro Paese fa un passo avanti deciso verso l'affermazione di principi europei di civiltà e garanzia giuridica, di cui la presunzione di innocenza costituisce un cardine essenziale e imprescindibile . Ma l'esigenza di approvare tempestivamente la legge di delegazione è legata anche a due ulteriori obiettivi - che ricorderò sinteticamente - per noi essenziali. Il primo è quello di assicurare maggiori tutele, diritti e garanzie ai nostri cittadini. Vale la pena ricordare in quest'Aula che le norme europee non impongono solo vincoli, limiti o restrizioni, come troppo spesso si rappresenta nella retorica sovranista o nazionalista. Le regole dell'Unione assicurano anche e soprattutto diritti, libertà e opportunità per i nostri cittadini. Non rispettare queste regole o non recepirle correttamente non vuol dire recuperare sovranità o fare un dispetto all'Europa; vuol dire fare un dispetto e penalizzare i nostri cittadini, le nostre aziende e i nostri lavoratori; significa indebolire il nostro Paese rispetto ad altri Stati e questo è un messaggio che dobbiamo tenere a mente. In questa prospettiva chiariamo che il provvedimento di oggi non ha un semplice carattere tecnico o burocratico, come potrebbe sembrare, ma si occupa di temi concreti ed estremamente importanti. Apriamo, in primo luogo, la strada a nuove forme di protezione per artisti, editori, autori e giornalisti, grazie alla “direttiva Copyright”, e cogliamo l'occasione per esprimere la nostra vicinanza e attenzione ai tanti operatori del mondo della cultura, dell'arte e dello spettacolo che hanno subìto sulla loro pelle in modo particolare le conseguenze della pandemia e a cui lo stesso Ministro Franceschini, che ringraziamo, ha dato un contributo e una vicinanza importante, da ultimo nel “decreto Sostegni” con un miliardo di euro stanziato per l'intero comparto. Lo stesso vale per la stampa: editori, giornalisti e tutti coloro i quali lavorano nel mondo dell'informazione, grazie a questo provvedimento avranno un sostegno maggiore mai ottenuto finora per svolgere il proprio lavoro in modo autonomo, con una giusta, equa e adeguata remunerazione e protezione dell'impegno svolto. Ci occupiamo, poi, della filiera agroalimentare, della sostenibilità ambientale. Infine - lasciatemi ricordare - interveniamo sulla disciplina dei servizi di media audiovisivi. Con questo provvedimento, cioè, avviamo il percorso verso una protezione sempre maggiore, soprattutto dei minori, dai contenuti che possono arrecare danno al loro sviluppo fisico, mentale o morale, e si spiana il terreno per regole sempre più severe e aggiornate sull'utilizzo dei servizi digitali, in particolare i social network. Gli ultimi episodi drammatici di giovani ragazze e ragazzi vittime di giochi, di sfide o di competizioni folli sui social network non possono lasciarci indifferenti. Abbiamo il dovere di dare risposte forti alle nostre famiglie e alle nostre comunità, assicurando che ci impegneremo affinché simili episodi non possano ripetersi mai più.
Lo stesso dovremmo fare per intensificare l'impegno contro le fake news, contro gli hate speeches, l'odio e la violenza sul web, soprattutto nei confronti dei più fragili e delle donne. Offese e attacchi che hanno riguardato di recente anche tante nostre colleghe, a cui rivolgiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza per gli attacchi vergognosi che abbiamo riscontrato ancora una volta, purtroppo, a mezzo web. Insomma, sembrava dovessimo approvare una legge contenente norme e regole burocratiche, oscure e incomprensibili, invece ci rendiamo conto che grazie a questa norma, grazie all'Europa, stiamo rafforzando i livelli di protezione dei nostri cittadini. Chiudo dicendo che l'approvazione di questa legge ha un ulteriore significato, anche di carattere simbolico, soprattutto in questo momento storico: rappresenta un segnale forte di attenzione al rispetto delle regole europee ed esprime la capacità dell'Italia di approvare in modo puntuale ed efficace i provvedimenti necessari al nostro Paese, consolidando la credibilità acquisita in questi mesi in Europa.
Come sappiamo, grazie al lavoro dei Democratici, l'Italia ha trasformato l'Europa, indirizzandola sulla via della solidarietà in questa fase difficile di emergenza sanitaria. Abbiamo sostituito la logica delle sedie vuote con quella dell'impegno, della presenza, della proposta e del dialogo, adottando e facendo adottare strumenti rivoluzionari che hanno avuto un ruolo decisivo nel contrasto alla pandemia. Ora tocca a noi fare la nostra parte, tocca a noi dimostrare, a partire dall'approvazione del provvedimento in esame fino all'elaborazione del Recovery Plan nazionale, di essere all'altezza delle sfide che abbiamo davanti. Tocca a noi far vedere che il nostro Paese è in grado di unirsi, di rimboccarsi le maniche e di costruire una comunità migliore, più forte, più equa e più competitiva. Il destino dell'Italia è nelle nostre mani, dobbiamo fare presto e dobbiamo fare bene.