Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 16 Dicembre, 2021
Nome: 
Piero De Luca

A.C. 3208-A​

Grazie, signor Presidente. Approviamo oggi alla Camera il disegno di legge di delegazione europea. In primo luogo, con questo provvedimento scongiuriamo il rischio di condanna a nuove procedure di infrazione; in secondo luogo, forniamo un segnale forte di attenzione al rispetto delle regole europee in Italia, consolidando la credibilità acquisita in questi mesi a Bruxelles. Non si tratta di un messaggio scontato o banale perché, proprio in questa fase di crisi pandemica, drammatica, l'Italia ha avuto la capacità di ritrovare protagonismo e autorevolezza a livello comunitario, riuscendo a orientare le scelte assunte in Europa verso l'adozione di strumenti davvero rivoluzionari, inimmaginabili fino a pochi anni fa.

Noi siamo orgogliosi di questo, siamo orgogliosi di aver contribuito a sostituire gli insulti con il dialogo, di avere eliminato le sedie vuote con una presenza costante e attenta a Bruxelles, di aver affermato il principio, per noi sacrosanto, che gli interessi nazionali non si difendono con l'isolamento o la solitudine istituzionale, ma si tutelano insieme, in Europa e con l'Europa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), e questo per noi è un messaggio molto, molto importante da lanciare oggi.

Sul piano economico-finanziario, mentre gli amici dei sovranisti nostrani proponevano austerity e rigore, noi combattevamo per attuare misure economiche espansive e solidali, che crediamo utile ricordare, sia pure in rapida sequenza: sospensione del Patto di stabilità; norme eccezionali sugli aiuti di Stato; programmi pandemici di acquisto di titoli di debito pubblico da parte della BCE; il programma SURE, di sostegno agli ammortizzatori sociali nazionali; finanziamenti BEI per le piccole e medie imprese; la linea di credito sanitaria del MES; e, da ultimo, il programma Next Generation EU da 750 miliardi di euro, con l'emissione di eurobond, di cui l'Italia è primo Paese beneficiario. Tutto questo a trattati invariati: è stato un successo, il nostro lavoro, per l'Italia e per l'Europa, e lo rivendichiamo con forza, anche oggi, in questa occasione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!

Allora, rivolgiamo anche, al tempo stesso, una domanda semplice a tutti, all'interno e all'esterno dell'Aula: chi ha difeso davvero gli interessi dei nostri cittadini in questa fase di pandemia, i sovranisti con Orban e gli amici di Visegrád, oppure i democratici, gli europeisti, insieme a Paolo Gentiloni a Bruxelles e David Sassoli, a cui rivolgiamo un saluto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) per la decisione responsabile da un punto di vista politico e istituzionale assunta nelle scorse ore?

Sul piano sanitario, allo stesso modo, i risultati raggiunti, nonostante la coda di questa quarta ondata di pandemia, ci permettono di affermare che la strada intrapresa in Europa sia quella giusta. L'Unione ha deciso di fidarsi e di affidarsi alla scienza e alla medicina, senza cedere a pulsioni politiche o sociali medievali e oscurantiste che avrebbero prodotto risultati disastrosi. Il nostro invito, allora, è di continuare in questa direzione e rivolgiamo - permetteteci - ancora una volta un messaggio di sostegno all'intera comunità scientifica: grazie, a nome del Partito Democratico, ai medici, ai ricercatori e agli scienziati; a quanti stanno salvando vite umane ancora in queste ore e stanno fornendo gli strumenti per contrastare il virus (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

L'Italia è stata, da questo punto di vista, un punto di riferimento assoluto e ancora oggi lo è in Europa. Noi democratici condividiamo in pieno il rigore e la serietà delle misure sanitarie adottate, da ultimo la proroga dello stato d'emergenza, in quanto non possiamo permetterci assolutamente di vanificare gli sforzi fatti finora. Condividiamo in pieno la fermezza avuta anche rispetto alla propaganda dei negazionisti sanitari, dei no-mask, dei no-vax, dei no-green pass, dei terrapiattisti del virus. Continuiamo a seguire questa direzione e rivolgiamo un messaggio di sostegno, solidarietà e vicinanza al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai medici, ai giornalisti e a tutti gli esponenti politici di ogni partito colpiti da episodi di odio, violenza e minacce nelle ultime settimane, che rigettiamo e contrastiamo con forza e con nettezza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Coraggio Italia), e che sono intollerabili.

In questo contesto, approvare oggi la legge di delegazione europea ci consente di fornire dei messaggi politici importanti. Il primo è la volontà di continuare ad assicurare sempre maggiori tutele ai nostri cittadini. Vale la pena ricordare in quest'Aula che le norme europee non impongono solo vincoli, limiti e restrizioni, come purtroppo, troppo spesso, si rappresenta nella retorica sovranista e nazionalista. Col provvedimento di oggi avviamo, ad esempio, il percorso per l'introduzione di norme che eliminano barriere ingiustificate alla libertà di stabilimento nel mercato unico, norme sulla protezione dei consumatori, norme relative alla procura europea per i reati che ledono interessi finanziari dell'Unione, norme sulla salute pubblica, sul benessere degli animali, sulla tutela dell'ambiente e sulla sicurezza del trasporto stradale. Grazie all'Europa, allora, noi rafforziamo i livelli di protezione, di garanzie e di tutele per i nostri cittadini. Questo è il primo messaggio che arriva oggi dall'approvazione della legge di delegazione europea. Approvando questa legge, però, lanciamo anche un secondo messaggio, perché forniamo un segnale deciso della volontà di non arrestare la spinta verso la costruzione dell'Europa del futuro, un'Europa che per noi dev'essere una comunità fondata anzitutto e sempre più sulla difesa di diritti, libertà e valori comuni; l'Europa che sognava Antonio Megalizzi, a cui rivolgiamo, ancora una volta, un pensiero commosso, e di cui ricorrono i 3 anni dalla scomparsa, in quel barbaro attentato a Strasburgo (Applausi).

Allora, per costruire la nuova Europa dobbiamo anzitutto difendere con forza, nei prossimi mesi, lo Stato di diritto. Diciamolo chiaramente ancora una volta: in Europa, per noi, non può esserci spazio per norme o pratiche illiberali che ledono l'indipendenza e l'autonomia della magistratura, che attaccano la dignità delle persone, ad esempio nelle politiche di genere, che limitano la libertà di insegnamento o di stampa. Rivolgiamo, allora, al riguardo un saluto alla giornalista Lucia Goracci (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), vittima, insieme alla sua troupe, di un episodio di aggressione e violenza inaccettabile in Romania poche ore fa, all'interno dell'Unione europea, in uno Stato membro.

Per costruire la nuova Europa dobbiamo fare, allora, passi avanti in un ambito sicuramente legato allo Stato di diritto ma anche in ambito sanitario. Dobbiamo avere oggi l'ambizione di costruire una vera e propria Europa e unione della salute, ma dobbiamo rafforzare anche il pilastro sociale. Sul punto sosteniamo con forza le ultime iniziative della Commissione sul tema del lavoro, che rappresentano per noi un punto di svolta rivoluzionario. Il pacchetto di misure per migliorare le condizioni dei lavoratori delle piattaforme digitali è una proposta di fondamentale importanza per garantire uguali e adeguate tutele a tutti i lavoratori, qualunque sia l'occupazione svolta e la qualifica formale della stessa. Noi la sosteniamo con convinzione, perché è ora di dire “basta” allo sfruttamento e alla discriminazione tra lavoratori in Europa ed è ora di assicurare a tutti le stesse garanzie sociali essenziali. Questa è una battaglia che dobbiamo portare avanti nei prossimi mesi in Europa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Lo stesso vale per la proposta sul salario minimo europeo. L'avvio dei negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo rappresenta un grande passo in avanti per la realizzazione dell'Europa sociale. Abbiamo oggi l'occasione di affrontare e risolvere a livello comunitario una tematica che riguarda la dignità stessa dell'occupazione e la qualità di vita dei lavoratori. Gli obiettivi da raggiungere sono per noi fondamentali: dobbiamo assicurare retribuzioni adeguate, combattere il dumping salariale, ancora oggi esistente tra Stati europei, e contrastare il fenomeno, sempre più diffuso, della cosiddetta contrattazione pirata. Questo è il momento di realizzare obiettivi fondamentali.

Così facendo potremo fornire in parte anche una risposta a una vera e propria emergenza che in tema occupazionale sta colpendo il nostro Paese nelle ultime settimane. Esprimiamo allora ancora una volta, a nome di tutto il gruppo, piena vicinanza e sostegno alle lavoratrici e ai lavoratori della Whirlpool, della GKN e, da ultimo, della Caterpillar e di tutte le aziende che stanno mettendo in campo inaccettabili chiusure o delocalizzazioni selvagge da Nord a Sud del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Quello che sta accadendo è vergognoso. Dobbiamo contrastare con forza questi fenomeni, anzitutto con misure interne di politica industriale e norme nazionali più rigorose sulle procedure, già allo studio del Governo, ma dobbiamo contrastare questi fenomeni anche con interventi su scala comunitaria, lottando contro il dumping salariale e contro il dumping fiscale, che creano squilibri e competizioni sleali tra le economie nazionali, squilibri che non sono più tollerabili all'interno dell'Unione e che agevolano pratiche di delocalizzazione anche dall'Italia, anche da parte di aziende che non sono in crisi e anche da parte di aziende che hanno usufruito di milioni di euro di incentivi pubblici. Questo non possiamo più permetterlo! È a livello comunitario che dobbiamo portare avanti una battaglia per raggiungere questi obiettivi. Le stesse dinamiche e gli stessi impegni caratterizzano gli sforzi in tema di gestione di politiche migratorie, in tema di difesa comune, di politica estera e di politica energetica. Il messaggio finale che lanciamo oggi è questo: solo con maggiore integrazione e coordinamento potremo affrontare le sfide del presente e le sfide del futuro, difendendo al meglio gli interessi dei nostri cittadini. Da soli saremo solo più deboli ed esposti. Ricordiamolo bene a chi pensa di ritornare all'Europa dei Governi, all'Europa dei muri, all'Europa delle bandiere. Noi siamo per costruire l'Europa esattamente opposta: l'Europa dei ponti, l'Europa che elimina i veti, l'Europa dei diritti e l'Europa della democrazia, l'Europa dei cittadini. Approvare questa legge di delegazione oggi ci dà ancora più forza nell'impegno a Bruxelles per difendere questa ambizione e questo progetto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni).