Data: 
Giovedì, 21 Dicembre, 2023
Nome: 
Matteo Mauri

Grazie, Presidente. Noi siamo qui, oggi, per votare un'urgenza, tra l'altro una procedura assolutamente atipica che bisognerebbe riservare, probabilmente, alle cose veramente urgenti. Voi dite che c'è urgenza, cioè, sostanzialmente, avete fretta. Ma non avevate fretta quando dovevate pubblicare i documenti che erano stati firmati, notte tempo, con l'Albania; non avevate fretta quando il Governo albanese aveva già pubblicato sul proprio sito tutto il protocollo dell'Accordo e qui si sono dovuti aspettare oltre 15 giorni per sapere quale fosse il contenuto, così come non avevate fretta quando dovevate venire in Parlamento a parlare, illustrare, rendicontare rispetto all'Accordo fatto e siamo stati noi, l'opposizione, a imporvi di venire qua. Vi ricorderete quando il Vicepresidente Tajani ha provato anche a spiegare che lo faceva perché era naturale e non lo faceva perché noi l'avevamo chiesto, con il piccolo particolare che diversi esponenti, anche molto rilevanti, della maggioranza e del Governo si erano espressi poco prima proprio per dire esattamente il contrario. Ma, soprattutto, non dovrebbe esserci fretta per fare una cosa sbagliata, inutile e mostruosamente costosa.

Tra l'altro, adesso dite di avere fretta, ma, in realtà, questo Protocollo è stato fatto il 6 novembre, per cui più di un mese e mezzo fa, e, di conseguenza, avreste avuto tutto il tempo per costruire le coperture economiche, per fare il disegno di legge e per portarlo, naturalmente, in discussione. Oltre al fatto - vorrei ricordare all'Aula, ma anche ai cittadini italiani - che questo Accordo non è maturato il 5 di novembre, questo Accordo è maturato durante l'estate, quando la Presidente del Consiglio Meloni è andata in Albania, ha fatto finta di pagare il conto di una cena di due italiani furbetti, ma, in realtà, si stava preparando a far pagare il conto alle italiane, agli italiani e ai contribuenti italiani per una cosa: per la sua campagna elettorale. Qui, infatti, siamo di fronte a un passaggio di mera propaganda elettorale, dentro, tra l'altro - lo sottolineo -, un meccanismo di conflittualità e di competizione tra la Presidente del Consiglio e Fratelli d'Italia, da una parte, e la Lega, dall'altra, che giocano a superarsi a destra su un tema, come quello della gestione dei fenomeni migratori, che avrebbe bisogno di tutto, meno che di propaganda e di quelle cose che ho sentito dire, ancora oggi ripetere - come sempre fanno - dall'esponente della Lega. Da un lato, questo Governo e la Presidente del Consiglio, quando parlano di manovra di bilancio, dicono che la coperta è troppo corta, ma, dall'altro lato, buttano i soldi dalla finestra, e non sono i soldi della maggioranza, sono i soldi dei cittadini e delle cittadine di questi Paesi.

La questione dei costi è assolutamente rilevante e su questo c'è stato un balletto dei numeri in queste settimane molto curioso: prima, il Ministero dell'Interno nega che le cifre apparse sui giornali - 100 milioni di euro - fossero quelle corrette, poi il Vicepresidente Tajani ci ha raccontato che sarebbero stati meno di 200 milioni e, cioè, a sua detta, meno delle truffe del superbonus. Mi sa che qui l'unica cosa che torna è il termine “truffa”: quelle erano le truffe del superbonus, questa è l'ennesima truffa contro gli italiani. Ma quali sono queste cifre? Al netto del fatto che chiarezza, tanto per cambiare, questo Governo non l'ha fatta, dalle cifre che si cerca di desumere dagli atti e anche da una serie di costi occulti, stiamo parlando di cifre che vanno dai 650 milioni ai 900 milioni, cioè stiamo parlando di cifre che vanno da oltre il mezzo miliardo di euro fino a quasi il miliardo di euro - di questo stiamo parlando -, per fare una cosa che non avrà alcun impatto reale sulla gestione migratoria, ma che farà impazzire i costi, sia quelli iscritti che quelli che ci saranno, che andranno ad alimentare quel racconto di efficientismo supposto che, in realtà, è esattamente il tentativo di coprire il fallimento, evidente a tutti, a tutta la politica e a tutti i cittadini, di questo Governo nella gestione dei fenomeni migratori.

Concludo Presidente. Questa non è urgenza, questa è la solita propaganda che provate a rifilare agli italiani, ma di cui gli italiani presto inizieranno ad essere stanchi.